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Note critiche a
Dell'amicizia - My red hair
Antologia di giudizi criticis
Maurizia Rossella
Nel poema dell’amicizia [Dell’amicizia...]
le poesie inneggiano ai rapporti cordiali fra persone, improntati sulla
sincerità e la cortesia, basati su un’etica praticata e non insegnata come
entità estratta agli studenti. ... Un linguaggio cantilenante come una nenia, un
mantra per esorcizzare la mosrte della’mica collega, per dire gli anni d’oro
vissuti insieme, quelli dell’entusiasmo e dell’affetto, della comunicazione e
della sintonia profonda.
Luciano Nanni
Sorprendente la capacità dell’autrice di rinnovare il suo già pur peculiare
stile con una raccolta di elevata qualità semantica il cui leitmotiv rafforza
l’idea progettuale del tema. … sono soprattutto rimarchevoli la sintesi per
rappresentare immagini ed emozioni (come dal probante esempio “Luoghi ed
incontri”) e la sensibilità di istituire diversi rapporti riferiti poi da una
scrittura fortemente connotata che riesce a fissare nella memoria contenuti di
profonda umanità.
Maria Pia Codato
L’amicizia, di cui parla anche la Bibbia, è vicina all’esperienza dell’amore
perché è donare tempo, parole, gesti, presenza. Nella scrittura poetica della D.
T. si colgono queste componenti…
Luciano Bertazzo
È stata un’occasione per gustare la lievità e la forza delle parole della sua
poesia: la possibilità offerta da un “loquire” con la sinfonia di suoni,
immagini, rimembranze, che sa suscitare.
Mariella Bettarini
… Grazie per entrambi [Per Colli e Cieli Insieme mia
Euganea Terra, Dell’Amicizia – My red hair] ugualmente sentiti e intensi pur
nella diversità dei “temi” vissuti, “poetati”. Personalmente, mi ha colpito di
più il tuo “Dell’Amicizia”, per la dolorosa intensità di queste tue poesie
dedicate tutte alla graziosa e cara amica dalla “rossa criniera” (di volta in
volta “pensosa”, “suadente”, “allentata”, “indignata”, “assorta”, “arresa”, e
così via); amica terribilmente perduta e da te fatta come “rivivere” in questo
libro. Grazie.
Così come ti sono grata
per l’invio delle pagine su Bino Rebellato, per i suoi 90 anni
Maria Teresa Santalucia Scibona
«...le tue splendide liriche che hanno un forte potere evocativo ed
incorniciano con maestria gli splendidi luoghi che profili.
Lauretta Vignaga
"La Voce di Rovigo", venerdì 24 novembre 2006
[...] Un incidente stradale ha interrotto tragicamente il
dialogo fra Maria Luisa Daniele Toffanin e la collega, insegnante di lingua
inglese, lasciando tante cose sospese: impressioni sulla vita, le difficoltà con
i figli, il cerchio delle amicizie che ogni tanto si restringe. Una perdita
dolorosa, un silenzio pesante che l'autrice non ha voluto accettare. Doveva
finire i discorsi lasciati in sospeso, quasi che la parola potesse prolungare la
vita dell'amica dai capelli rossi.
Giorgio Bárberi Squarotti
Torino, 16 marzo 2006
...le sono grato [...] del suo nuovo libro di bella poesia,
tanto commossa ed intensa, accompagnata dalle parole suasive e acutissime di
Gerardo Vacana. Ella ha saputo raccontare in modo partecipe e altissimo
un'esperienza di vita sostenuta e confortata dall'amicizia più sincera e vera.
E' un'opera preziosa e rara, e aiuta l'anima e la scrittura...
Cesare Ruffato
Ho sempre ammirato e stimato la poesia dell'amica Maria Luisa
Daniele Toffanin per la costanza singolare di valore estetico e di pregnanza
concettuale. Va inoltre segnalata l'esplicita eleganza formale dei suoi testi,
sempre impegnati con rigore in tematiche etiche e sociali espresse con
chiarezza, penetranza e sentita partecipazione.
Il suo valido procedere nella produzione poetica
indubbiamente merita il dovuto significativo riconoscimento
Rina Dal Zilio
Questo poemetto, scritto in morte di un'amica, s'impone
soprattutto per l'originalità dello svolgimento che adotta il verbo 'lavare'
come incipit all'inizio e all'interno di quesi tutti i testi: quel "...lavava
lavava" come a significare la trasparenza, la pulizia, il tratto cristallino ed
effervescente che caratterizzava l'amica. Un altro elemento ricorrente in questa
poesia è 'la criniera rossa' dell'amica che, in rapporto a ciò che la poesia in
questione rappresenta, diviene "rosso criniera docente", "rossa criniera
smarrita", "rossa criniera pudica" e così via in un susseguirsi di quadri
commoventi.
L'affetto per l'amica si avverte nel fluire quasi impetuoso
dei versi, per una figura alla quale l'autrice vuole rendere omaggio, unendo
così, alla scrittura poetica di alto spessore com'è sempre quella di Maria Luisa
Daniele Toffanin, anche uno splendido ritratto di donna coraggiosa che...
"lavava illusioni svanite | foglie al vento d'autunno | insieme stendeva
speranza | in quel cielo di riccioli d'oro...".
Sirio Guerrieri
Maria Luisa Daniele Toffanin ricupera anche nella silloge Dell'amicizia
uno dei valori quasi dimenticati nella poesia contemporanea e presente invece
sempre e illuminante nella storia della poesia antica, quella greca e latina da
Catullo a Virgilio ad Orazio, il tema appunto
dell'amicizia. Maria Luisa però lo
arricchisce, lo trasfigura, lo soffonde di sfumate
pennellate di raffinata orficità maturata in tempi più
recenti e congeniale al suo spirito. L'autrice compendia dentro un avvolgente
alone di cosmicità il senso
della terra "dimora d'umana cultura", il rimpianto di un
patrimonio etico arcaico vagamente arcadico, venato di grazia, di gentilezza, di
cortesia, di abbandono alla contemplazione della natura percepita luminosamente
come sfera di armonia e risorsa panico-lirica capace di intridere il
genetico "tenero tempo di vita" di riverberi d'affetti, di pensieri
che ci persuadono di una continuità
ideale nella ispirazione di Maria Luisa animata da tension visionarie a cogliere
nell'intimo delle cose il lievito segreto, il
luccichio d'arcano, il magico, il
primordiale, il fantastico.
La rossa criniera dell'amica di volta in volta definita "ispirata",
"pensosa", "obbediente", "devota", "esitante al primo
colpo di vento", "snervata all'assillo del dubbio", "allentata", "a terra
amorevolmente piegata", "indignata all'assenza d'urbano decoro", "assorta in
riti purificanti le pene del suo inverno", "operosa per dare chiarore mentale",
"lucente", "euforica", è il
leitmotiv di una sinfonia scenica "verbale rugiada... nutrimento all'anima"
modulato di invenzione e tenerezza, di sapienza espressiva, di un interiore
ritmo, di ebbrezza, di danza. La vita si ricompone " in cerchi d'armonia" dove
l'eco della terra e della memoria vive per sempre.
Mario Klein
Il sentiero poetico del libro, ricco di spunti riflessivi sui tanti perché
della vita – schegge di memoria portate sulla riva
dall'onda forte del ricordo – rende spiritualmente
presente una "presenza impossibile", quella della compianta arnica, compagna di
vita e collega, essendo entrambe insegnanti in un Istituto Superiore.
Così, i singoli componimenti passano in rassegna tanti
piccoli avvenimenti, frammenti di una esistenza condivisa, vissuta, goduta o
sofferta assieme. E tutti mettono in risalto la figura "dell'altra", della
persona che ora vive nel ricordo, nel verso, nella parola che fa cenno, che
esprime armonia, che immagina un continuum tra il prima e
il dopo, in una visione misteriosa e dubitativa, ma
spiritualmente positiva.
Il pensiero poetico e filosofico si fondono in un
unico canto che suona come un ringraziamento per quello che la rossa criniera
radiosa ("sineddoche" che rappresenta felicemente l'amica)
ha trasmesso all'autrice del libro.
A Maria Luisa Daniele Toffanin il merito di avere
saputo mettere in luce, per mezzo di questa sua raccolta,
la presenza della donna nella vita di tutti i giorni. Una presenza essenziale,
necessaria, energica e tenera, concreta e dolce. Una presenza solare per questa
umanità grigia che pare proprio avere perso il
senso del colore, del calore, del sociale e dell'umano. Il
tutto, espresso, com'è stile dell'autrice, con un
linguaggio personalissimo, corposo, "dotto", innovativo, didattico, musicale,
cantante e pittorico, con frequenti ricorsi alla metafora e a gradevoli immagini
liriche che, al lettore non distratto, permetteranno di "sentir
spuntare | i fiori | in
fremito-risposta".
Mario Richter
Ci sono opere che hanno la non comune facoltà di creare, al di là dei loro
singoli, dei loro specifici messaggi, un valore unitario d'insieme, qualcosa di
intimamente, di segretamente compatto, un'atmosfera che si caratterizza per
tenerci costantemente immersi in un solo luogo fatto di tanti luoghi, in un solo
tempo fatto di tanti tempi, in un solo colore fatto di tanti colori, in una sola
nota fatta di tante note.
Questo singolare incontro dell'uno e del molteplice trova un'attuazione molto
suggestiva nella più recente poesia di Maria Luisa Daniele Toffanin, nell'ultimo
suo libro che ci ripropone un titolo fra i più classici: Dell'amicizia. Si
tratta infatti dell'evocazione squisitamente lirica delle opere e dei giorni di
un'amica e collega diletta rimasta nella memoria fertile e fedelmente
trasfigurante dell'autrice. Un solo grande respiro elegiaco tiene unito un mondo
variamente abitato da ricordi e da sentimenti commossi, un respiro che non
smette di ricondurre il lettore a un'azione e a un'immagine: rispettivamente
quella di lavare (dell'amica) e quella che, della stessa, ci mostra una grande
chioma (anzi, una "criniera") rossa.
La successione dei versi è organizzata in modo tale da lasciare soprattutto
un'emozione di natura musicale. Tutto si risolve nelle scansioni ritmiche, in un
modo di parlare trascinante che trascende le consuetudini del linguaggio comune
arrivando direttamente al pensiero e al cuore quasi con l'efficacia e il calore
di un contatto fisico.
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