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Note critiche a
Ad lucem, per undas
di Lucia Gaddo Zanovello

la Scheda del libro

Giorgio Bárberi Squarotti
7 gennaio 2008

...nella stagione cupa e gelida la lettura della Sua raccolta di versi ha portato luce e verità. Il Suo discorso poetico è ricco di invenzioni e di metafore in funzione di una sapiente e profonda visione concettuale. Molto bella è sempre l’armonia del metro. La sezione Per undas è, in tutto il libro, esemplare, altissima...

Mara Marcantoni
31 dicembre 2007

...mi decido a scriverti perché non riesco ad esaurire la lettura del tuo libro, c’è talmente tanto, è davvero fatto d’acqua e luce, ma acqua ora di torrente, ora di fiume, ora d’oceano e luce a sprazzi, presente ma frenata da uno sguardo così lucido, così arrabbiato per tante occasioni di bellezza sprecate, rifiutate. Non c’è disperazione, c’è de-speratione, bisogna sperare, ma soprattutto fare, c’è la speranza a restare, ma questo ti fa indignare di santa indignazione e avverti, avvisi, dici, bisogna non tacerne. Cercando il timbro della voce di Ad lucem per undas, mi sono venuti in mente Platone della settima lettera e della repubblica e l’eco nei silenzi della montagna, è un parlare all’interiorità cui è sotteso un amore formidabile per le parole, la bellezza, il creato, l’intelligenza nella ragione, l’armonia che lasci “scappare” nelle liriche d’amore, davvero splendenti ed in certe definizioni come “amanti di altri firmamenti”, “l’insonne sogno silente”, “fuoco che ci raggiunge di tenerezza”, “il giorno di un canto di pienezza” e qui veniamo al punto, sete di pienezza, invito a prendere ed a riprendersi la propria umanità, ad uno sguardo incantato nel disincanto che non è disperazione d’aver perduto una coscienza di una verità. Non ti dico nulla del dono delle parole che tu possiedi e calibri da miniaturista esperta e generosa, ma ti ringrazio d’aver nominato il calicanto, che è tra i miei fiori e profumi preferiti e che potrebbe essere immagine della visione e del viaggio che è questo tuo caro lavoro: un albero in apparenza addormentato, secco che d’un tratto emana essenze celesti e tu dici ricordartelo già prima, è così, non può essere che così, sveglia. Confermi che i poeti devono rifondare armati di parole e poveri del loro amore infinito... un libro così fa bene, educa, aiuta a correggere lo sguardo, a mettere a fuoco, ma un fuoco divino.


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