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Note critiche brevi a
Un parlare d'acqua
di Lucia Gaddo Zanovello
la
Scheda del
libro

Ines Thomas
“Il Gazzettino”, martedì 8 maggio
2001
La padovana Lucia Gaddo, per le edizioni Cleup, presenta
due volumetti di poesie, “Un parlare d’acqua” e “Solargento”.
Poesia di speranza, riflessioni poetiche che pur
rivelando l’umano turbamento riescono a riflettere un animo sereno a cui porgere
ascolto e da cui attingere una pausa di quiete. “…Anche il giglio torna / al
canto puro, / augusta voce, / richiama il tempo / alla rubina festa / dei
raccolti.” (“Un parlare d’acqua”, Aestivitas, p. 35)
L’uso della parola crea una singolare tavolozza di
colori che raggiunge nel profondo il cuore e colpisce l’animo con la musicalità
perfetta dei versi: “… Le lacrime qui sono carezze / di mamma che a tutto, / ma
proprio a tutto / trova rimedio. // Non perdere mai la mappa / di quel tesoro
azzurro / nell’onda di piena della vita.” (“Solargento” – agnusmei - Antidoto,
p. 49)
Mario Stefani
Il Gazzettino, Scaffale di poesia, sabato 27 gennaio 2001
Lucia Gaddo ci
presenta “Un parlare d’acqua” e “Solargento, il
primo di 36 pagine, il secondo di 67. La Gaddo è abile nel tessere i ricordi, le
sensazioni, le attese. Ricordiamo “Chiarìe” del primo libro, a pagina 30, dove
il verso ci presenta inusitate soluzioni di fantasia e a volte si fa sognante e
pensoso. Ricordiamo pure, del secondo libro, nella sezione “nel preludio rosso
dell’alba”, a pagina 22, “Delle campane il canto”, dove parla dell’“infanzia
delle spighe / sui ricordi” e parla di una “vuota rotaia / colma di malinconia /
che tante storie / si porta via”.
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autore |
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