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Nero su Bianco
Premio Letterario Mino De Blasio
Quinta edizione 2016
Premio alla memoria
Veniero Scarselli
Un omaggio al poeta contemporaneo, più volte presente al nostro concorso con
contributi di alto valore letterario, che ci ha insegnato un modello di poesia
colto, visionario, attraverso la ricerca linguistica e formale. Nero su Bianco
rende il suo saluto a Venerio Scarselli, con la certezza che la sua penna ha
eretto monumentum aere perennius.
Motivazione del
“Premio alla memoria” a Veniero Scarselli, redatto dal Prof. Franco
Campegiani,
membro della giuria del premio “L’Anfora di Calliope” 2016 di Erice.
Veniero Scarselli ci ha lasciato pochi mesi fa, il 22
settembre 2015 (era nato nel ’31). Personaggio schivo, è vissuto per un
quarantennio in un podere del Casentino in Toscana, a contatto diretto con la
natura, secondo un ideale di vita comunitario e semi-eremitico. Figura dai
poliedrici interessi, è stato scienziato, letterato, filosofo e contadino, dando
vita ad una forma poetica assolutamente personale ed inedita che recupera
l’antica struttura poematica, con una visionarietà vagamente dantesca, condita
di sottile ironia e amalgamata con una concezione eminentemente scientifica
della vita. Un modo di poetare controcorrente, che torna a considerare il verso
come un’arte di conoscenza, equidistante dal minimalismo e dal barocchismo,
dall’intimismo e dall’estetismo oggi imperanti. Scarselli è un poeta agli
antipodi di ogni filodossia, per questo sarebbe stato gradito a Platone, che
bandiva poeti ed artisti dalla sua Repubblica, in quanto “amanti degli
spettacoli” (filodoxoi, appunto), anziché amanti del vero. “La suprema macchina
elettrostatica” (Genesi Editrice 2010), con cui Scarselli ha partecipato al
Premio “Calliope” 2016, è un racconto in versi, che potremmo definire
fantascientifico, comunque surreale, dai toni arditi e sapienziali, dove la
poesia torna a porsi come riflessione esistenziale sui grandi temi metafisici,
sia pure risolvendoli in chiave anticonformista e dissacratoria. Nel suo viaggio
alla conquista della Montagna Sacra, la cui vetta emana “vividi lampi di
luce azzurrina”, il poeta è accompagnato da una moderna Beatrice che si fa
chiamare Super-Gemma, la quale lo avvicina ai misteri dello spirito in un
orizzonte meta-scientifico, sorprendente e inusuale. Tra una ridda di fascinose
immagini e di considerazioni stupefacenti viene rivelato al poeta il segreto
salvifico della Grande Fabbrica, che lancia anime artificiali negli spazi
siderali, riempiendoli d’Amore e correggendo in tal modo l’errore della
creazione che le aveva intrappolate nei corpi fisici, destinandole a
dissoluzione. Una tesi originale che fa discutere, e sta qui la genialità
poetica del grande Veniero.
Il presidente del Circolo IPLAC
Roberto Mestrone
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Il
Presidente della Giuria
Prof. Caterina Gattadauro La Brasca
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autore |
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