Luciana Chittero Villani
e la storia di “Tu non fuggi mai dalla mia testa”

Venerdì 19 ottobre 2012 in occasione della
manifestazione Spaziolib(e)ro che si svolge a Bolzano dal 19 al 27 ottobre,
la scrittrice Luciana Chittero Villani è stata intervistata dallo storico e
giornalista Franco De Battaglia sulla genesi e sulla fortuna del suo libro
Tu non fuggi mai dalla mia testa pubblicato da Athesia Bolzano nel 2010 e
vincitore del premio “Autori da scoprire” edizione 2009
“Per molti anni, spiega la
scrittrice, ho potuto ascoltare i racconti di mia suocera sul periodo da lei
trascorso come maestra a Marga di Terento, a Pezzé di Luson, a sant'Antonio
Val Giovo. Ne parlava sempre con grande entusiasmo, raccomandandoci, quando
andavamo in vacanza, di andare a salutare a suo nome, le persone che aveva
conosciuto.
Allora mio marito ed io sorridevamo e non sempre abbiamo esaudito
il suo desiderio. Ma, essendo insegnante di filosofia e pedagogia in un
istituto magistrale, mi rendevo conto che la sua era stata una esperienza
notevole e che meritava di non andare perduta, perciò incitavo mia suocera a
scriverla. Ella tergiversava, allora le chiesi il permesso di farlo io. Ne fu
felice e così cominciai a tempestarla di domande e a prendere appunti. La sua
narrazione era episodica e non rispettava la cronologia degli eventi. Perciò
uno dei problemi che mi si presentò fu quello di porre ordine. In questo fui
agevolata dalla documentazione sul suo stato di servizio, e dalle ricerche che
intanto avevo cominciato.
Lavorai per circa due anni e alla fine mi ritrovai con il
testo finito.
Rileggendo il mio lavoro, sentivo di aver scritto
qualcosa che meritava di andare oltre lo stretto ambito familiare. Perciò lo
proposi a varie case editrici. Alcune non risposero, altre dissero che non
rientrava nei loro progetti editoriali, la casa editrice Athesia disse: “Sì,
ci interessa” e il dottor Alfons Gruber seguì il mio libro e lo fece inviare
al concorso “Autori da scoprire” (concorso di cui io, vivendo a Vicenza,
ignoravo l'esistenza). Il libro vinse il primo premio nel 2009 e l'anno
successivo era in libreria.
A Vicenza il libro fu presentato, grazie all'interessamento
del suo Presidente prof. Mario Bagnara, nella prestigiosa Biblioteca
Internazionale “La Vigna” dal dott. Edoardo Demo, docente di storia
all'Università di Venezia. Era il 3 novembre 2010, la città era divisa in due a
causa della alluvione, la strada era ancora invasa dal fango, ma la sala era
gremita.
Altre presentazioni sono state fatte a Quistello, paese
natale della protagonista, a Milano, nella sede del C.A.I. e in varie
biblioteche della provincia di Vicenza. Ne hanno parlato i giornali locali e la
rivista “Qui Touring” (maggio2010).
Il libro sta facendo strada soprattutto attraverso il
'passa parola'. Viene letto, prestato, regalato.
A Natale 2010 insieme agli auguri, il fotografo Roberto
Guardati di Roma mi ha mandato alcune foto che ritraevano Katharina Leitner,
amica di Elda Boselli, che sfogliava il mio libro e indicava i nomi delle
persone che vi erano fotografate. Era successo infatti che durante le vacanze
estive che solitamente trascorre a Marga di Terento, Roberto aveva trovato il
mio libro in una libreria di Brunico, ne aveva acquistato varie copie e ne ha
portato una a Katharina.
All'inizio di quest'anno ho ricevuto una telefonata da
Eleonora Sloschek di Bressanone, la quale mi diceva di avere ritrovato nel mio
libro, lo zio Hermann di cui aveva tanto sentito parlare e di cui sapeva poco.
Ci siamo incontrate ed ella mi ha dato alcune foto di Hermann che lo
ritraggono durante una gara sportiva e in tenuta da sci.
Alcune foto e alcuni passi del mio libro sono stati
riportati alle pagine 315, 316 del prestigioso volume “Tal Mench Geschiche -
Lusen einblike ins Gestern pubblicato da Bildungsausschuss Lüsen” (2012)
Con viva soddisfazione, oggi ho potuto verificare che la
casa editrice Athesia la quale ha pubblicato i primi due volumi di un manuale
di storia per le scuole, ha posto il mio libro tra i testi consigliati per
gli approfondimenti.
Sinceramente, quando mi sono proposta di raccogliere i ricordi di Elda
Boselli per i pronipoti, non pensavo che il mio lavoro avrebbe suscitato tanto
interesse e sono lieta di aver scoperto un pezzetto di storia e di aver
contribuito a farlo conoscere ad altri.”
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