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Andrino Botelho
Ana Maria (Manica, Mozambico), poetessa, vive a Ginevra. Ha pubblicato il
libro Dall’esilio... (2002,
prefazione di A. Gnisci).
Sulla sua attività letteraria hanno scritto, tra gli altri:
G. De Santi «A.B. esprime in fatto la
nostalgia della vita fuggitiva e per lei svanita di un paese d’origine quasi
sospeso in aria. Racconta anche il disagio della separatezza e della lontananza
soprattutto nelle bianche e ovattate città paludi (per usare una immagine che le
appartiene) situate nel cuore gelido d’Europa. Ma lo scoramento che denunzia
attraverso la poesia nasce infine da un turbamento esistenziale che ha le sue
radici nella profondità della vita originaria: in una pienezza di luce e di
colori in cui si vorrebbe essere e in cui si ha ripulsa ad essere, finalmente,
in quell’infinità che si accende tra cielo e mare, come recitano la prima e
l’ultima lirica in explicit con metodica circolarità.»;
A. Gnisci (dalla postfazione) «In un varco della parete d’ombra
del retrostante mozambicano, come i limoni di Montale, sfolgorano i mandarini
piegati dell’infanzia. Mandarini di luce che si spicchiano presto nel silenzio.
I mandarini di ora, nel mediterraneo, non hanno il sapore che si è perso.»;
M. Lenti «...un esempio del dolore
dell’esilio, prosciugato e struggente, illacrimato e pungente, incolpevole e
però accaduto, sdipanato nelle poesie di A.B. Dalla prima all’ultima linea la
constatazione della lontananza forzata, avvenuta, non colmabile o non più
colmabile, non lascia spazio tra il sé, anche quello della poesia, e il perduto
e l’impossibile del presente.».
- aandrino@bluewin.ch
www.esilipoetici.org
www.fermenti-editrice.it
http://presence.or.at/kuk/rep/wasser_d.htm
www.westga.edu/~davidson/cv.htm
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