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Andriuoli
Elio (Genova 1932), poeta e critico
letterario, vive a Genova. Condirige il periodico "Contrappunto",
collabora a numerose riviste. tra le quali "Resine",
"Issino", "L'Agave",
"Vernice" e "La
Nuova Tribuna Letteraria". Presiede il Premio
di poesia e narrativa "Il Golfo" di La Spezia.
Ha pubblicato diverse raccolte
poetiche: Il tuo
volto si perde (1961)
La tromba d'oro (1971),
La spirale dei giorni (1973),
Quartine
(1975),
Fughe nel tempo (1976),
Equinozio (1979),
Reperti (1981),
Stagioni (1986),
Maree
(1990), La traccia nel labirinto
(1991),
Epifanie (1996),
Scirocco (2003),
Il caos e le
forme (2004) e
Per più vedere (2007). Ha pubblicato
inoltre due libri di saggistica:
Venticinque poeti. Ricerche sulla poesia del Novecento (1987)
e Dieci Drammaturghi e Quattro Poeti
Drammaturghi. Ricerche sul teatro del
Novecento in Liguria (1995).
In collaborazione con Silvano Demarchi ha curato l'antologia poetica
Gruppo Golfo '89. Per
una poesia come ispirazione
(1990) e con Sandro
Gros-Pietro l'antologia poetica
L'erbosa riva. Antologia per proposte e per testimonianze
della poesia contemporanea (1998).
Nel 1993. nel volume "Storia della letteratura italiana" pubblicato
da Miano, è stato inserito
il suo saggio La poesia del secondo Novecento in Liguria. Nel 1994 è
stato pubblicato, presso Genesi Editrice,
il libro Elio Andriuoli. Silvano
Demarchi, Guido Zavanone. Tre poeti italiani tradotti in tedesco da Joseph Maurer.
Tra le pubblicazioni più recenti si ricordano
Itinerari (1996) con la
traduzione in lingua rumena di Stefan Damian,
Per virtù di voce
(2002) con la traduzione in lingua
francese di Monique Baccelli.
Sulla sua produzione letteraria hanno scritto, tra gli altri:
S. Gros-Pietro «A.
conduce la sua luminosa ricognizione poetica fino a farne epifania colma di
stupore e di letizia negli occhi dello spettatore, il quale è
poi lo stesso poeta, che si arrende come testimone di se stesso e della vastità
incontenibile dell'universo. Al sommo del viaggio, la nozione che egli ne ha elaborato, gli fornisce
uno spettacolo a tal punto divino che non mette conto tradurne il
senso nella prigione loica degli umani...».
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