| |
Ferraresi
Gianni (Copparo 1936 - Venezia 2018), poeta e scrittore, visse al
Lido di Venezia.
E' vissuto a Milano
dove inizia a lavorare
prima come ingegnere chimico presso una grande azienda nazionale poi presso una
società assicuratrice. In seguito si è trasferito a Venezia dove è stato dirigente di una grande impresa
assicuratrice. In ambito assicurativo ha svolto anche ruoli dirigenziali nelle
associazioni di categoria. E' stato responsabile didattico e docente del Master
in Ingegneria delle assicurazioni presso il Politecnico di Milano.
Nel 1986 il Patriarca di Venezia lo ha ordinato
Diacono ed ha iniziato così un lavoro sul piano della Evangelizzazione e della
Carità, presso la Diocesi di Venezia, per la quale è incaricato e referente
presso la Cei delle diocesi del Triveneto per la promozione del sostegno
economico alla Chiesa. Nel 2005 gli è stata conferita dal Presidente della
Repubblica la "Stella al merito del lavoro ".
Ha pubblicato
La bassa ferrarese (1960, poesia),
Il calcolo e il Miracolo (1973, poesia),
Un unico battito (2006, poesia),
Sognando Natale (2007, racconti),
Nel soffio (2009, poesia),
Tre racconti di Natale (2010, narrativa),
Dopo tre giorni (2011, poesia),
Con noi instancabile (2012, narrativa),
Ricominciamo da Gesù Bambino (2013,
narrativa).
Ha collaborato con il settimanale diocesano "Gente Veneta" e con la
rivista dell'associazione "Agape".
Sulla sua attività letteraria hanno scritto, tra gli altri:
F. Buldrini [E dopo tre giorni]
«...con la sua poesia, ci dona un fremito leggiero di freschezza spirituale, di
autenticità del sentire, di profondità di meditazione, nel lirismo delicato di
un intenso colloquio con Colui che è più intimo a noi di noi stessi.» -
S. Cosco [Sognando Natale] «Lo stile
dell’autore è asciutto, lineare, i racconti brevi consentono frequenti pause.
Anche il lettore è invitato a ricordare e a meditare. Ferraresi vuole
condividere con noi il senso di francescana meraviglia e gratitudine verso le
cose e verso Dio, che lo accompagna da tutta una vita.» -
M. Genovese [Tre racconti di Natale] «Tutte le pagine
odorano di amicizia, di affetto, di solidarietà e di speranza, raccontano eventi
che ci accomunano: la prima comunione, il desiderio infantile di primeggiare, di
mettersi alla prova, il brontolio dei genitori. La raccolta pertanto sembrerebbe
alludere ad un desiderio di ri-scoperta degli affetti domestici, di legami saldi
e duraturi che, inevitabilmente, il Natale, con il suo messaggio di gioia e di
amore non può che far riaffiorare in modo intenso e poetico.» -
F. Lepre «Dopo aver letto i venti racconti di F. racchiusi nel
volume Sognando Natale, per lunghi minuti ho chiuso gli occhi e, di
colpo, tutti i ricordi dei miei lontani Natali, come tanti petali di rose, sono
scivolati su di me, coinvolgendomi in un mare di nostalgia.» -
L. Nanni [E dopo tre giorni] «Tutte
le pagine odorano di amicizia, di affetto, di solidarietà e di speranza,
raccontano eventi che ci accomunano: la prima comunione, il desiderio infantile
di primeggiare, di mettersi alla prova, il brontolio dei genitori. La raccolta
pertanto sembrerebbe alludere ad un desiderio di ri-scoperta degli affetti
domestici, di legami saldi e duraturi che, inevitabilmente, il Natale, con il
suo messaggio di gioia e di amore non può che far riaffiorare in modo intenso e
poetico.» - [Sognando Natale] «...diviso
in due parti più epilogo: nella prima affiorano ricordi che, a ritroso nel
tempo, arrivano al periodo bellico; nella seconda invece le storie prendono
spunto da personaggi evangelici, chiaramente in rievocazioni di fantasia ma
forse non lontane dal vero. In ‘Frate Francesco, perché nudo?’ si narra delle
origini del presepe che, stando alla tradizione, fu ideato come sacra
rappresentazione da san Francesco a Greccio nel 1223.» -
d. L. Vitturi [E dopo tre giorni] «L'autore della presente
raccolta di poesie, nate da una riflessione umana e di fede, da una lettura
meditata della propria e dell'altrui storia, lasciandosi provocare spesso dalla
Parola del Vangelo, è riuscito a dare "spessore" alle parole, non solo
riempiendole di significati, ma soprattutto lasciandole parlare da sole,
sottolineando le pause di silenzio tra una parola e l'altra.».
| |
 |
autore |
|