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Forno
Gaetano (Venezia 1943), poeta e scrittore, vive a Padova. Coglie i suoi
maggiori successi letterari soprattutto nella poesia dialettale e nei racconti,
per lo più velati di ironia ma a volte anche decisamente permeati di cinismo e
disillusione che si possono leggere su varie riviste e antologie italiane. Ha
pubblicato la sua prima raccolta poetica Parole d’acqua,
parole d’aria (2002, poesia),
Magistra Vitæ? (2003, poesia satirica),
Castelli di solitudine (2004, poesia),
Il Tempo e le Dee (2006, poesia),
Racconti padovani (2009, narrativa).
Sulla sua produzione letteraria così hanno
scritto: G. Bárberi Squarotti «Ho letto la
sua raccolta di versi con molto interesse e con ammirazione. Mi piacciono
soprattutto i sonetti, elegantissimi, i testi essenziali ed acuti, la passione
del cuore nel raccontare vicende ed esperienze.»; N.
Menniti Ippolito «...amori sfiorati e perduti... fugacità dei
sogni... una nota dolente che si accende però improvvisamente di fronte ad una
natura che invita ad una dimensione panica profondamente avvertita e vissuta.»,
mentre anni orsono l’amico Aronne Fogato
così ebbe a scrivere: «A differenza di quel che si incensano a fare gli altri, non
ha la capacità di emettere ogni giorno valanghe di poesie, naturalmente tutte
immediatamente perfette, scritte di getto contorcendosi allupato tra deserte
lenzuola o seduto estatico sul water o contemplando mistico il tramonto da sotto
il casco del parrucchiere e spopolare così in tutti i concorsi più o meno
seri: si accontenta di buttar giù qualche schifezzuola ogni tanto. Come tutti,
del resto, solo che, almeno lui si rende conto che lo è. E quindi per pudore e
rispetto verso i propri simili non ha ancora pubblicato niente. Non è detto che
leggere quello che scrive debba per forza essere una disgrazia: se non altro
permetterà di saltare avanti a piè pari le volte dopo, il che farà vivere
sicuramente meglio. È bene, in ogni caso, evitare di seguire il suo esempio:
ostinarsi a scrivere. Piuttosto darsi all'ippica, ne avranno un vantaggio tutti
(tranne, ovviamente, i cavalli). Ma questo nessuno è mai riuscito a farglielo
capire. Nemmeno ad altri dieci milioni d'italiano, peraltro...». Ha collaborato con la rivista "Punto di Vista".
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