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Ingemi
Andrea (Messina 1958), poeta, pittore e fotografo, vive a
Messina. Dotato di notevole sensibilità umana e sociale,
il poeta si muove con disinvoltura nei diversi ambiti artistici
poiché – come ebbe occasione di dire
– "talvolta le parole non bastano ad esprimere ciò che si
prova nell'animo". Ha frequentato studi commerciali, è revisore ufficiale dei
conti ed è impiegato all'Inpdap di Messina. Con tocchi
leggeri delicati e suadenti proietta il lettore in un mondo fiabesco, misterioso
e furtivo, venato d'ombre notturne, con forme umane che lambiscono gli elementi
di una natura inquieta, quasi evanescente, complice la notte, gravida di
chiarori riflessi ed echi surreali, forse indistinti, che conducono
all'appagamento di desideri inevitabilmente nascosti, repressi e incontrollati.
Le sue poesie, che evidenziano tormenti interiori e inquietudini diffuse,
rivelano una certa padronanza linguistica fluente e immediatamente
comunicativa, convincenti doti espressive e uno stile personale pressoché
inedito, che coinvolge e galvanizza chi legge o ascolta. Ha
pubblicato le raccolte d poesia: Concerto d'ombre
(2006), Ch'io sia poesia (2008) e
Concierto de sombras (2008). Ha
ricevuto prestigiosi e importanti premi, nazionali e
internazionali, per poesie inedite e per la pubblicazione
di raccolte di poesie. Recentemente, oltre ad essere segnalato fra gli autori
consigliati da "Italia Pianeta Libro", Ministero per i beni e le attività
culturali, ha avuto assegnato il titolo onorifico di "Poeta
Anno 2008",
dall'Accademia Francesco Petrarca di Viterbo.
Sulla sua produzione letteraria hanno scritto, tra gli altri:
D. Femminò «La vita interiore è alla
base dell'ispirazione del poeta da cui scaturisce la sua vocazione
all'invisibile e la sua nostalgia del divino. I versi sono anche intrisi di
vento, di mare, di profumi, di natura e ci ricordano la realtà, la fisicità, da
cui il poeta non può staccarsi e a cui rimane indissolubilmente legato.»;
L. Paternò «...per I. la lirica non è solo
questo, è anche e soprattutto il modo più consono per interpretare il reale e i
moti del suo animo. Una tela, è la poesia, su cui dispiega i suoi dubbi e da cui
riesce ad addivenire alle soluzioni più insperate. In Ch’io sia Poesia
l’intento dell’autore è palesemente dichiarato: la poesia è la chiave di volta
per aprirsi e decifrare il mondo, ecco perché questo accorato auspicio, divenire
un’unica cosa con l’opera che egli stesso, quasi inconsciamente crea.»;
G. Rando «Come quelle onde- tema
ricorrente nelle liriche del Nostro- che si infrangono contro gli scogli, per
poi innalzarsi in mille goccioline verso altri cieli, verso altri spazi, i versi
di Ingemi ci rappresentano con la loro immediatezza e spontaneità il movimento
inarrestabile e inesorabile della vita, quella vita che a volte ci impone delle
brusche frenate, delle drastiche interruzioni, senza privarci della spinta verso
voli incantati con cui ricominciare a vivere.».
iolanda.caruso@tiscali.it
www.messinaweb.eu
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