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Manfredi-GigliottiGiovanna (Palermo 1974) poeta, giornalista pubblicista, di professione docente di materie letterarie a Sant'Agata Militello (ME), vive a Torrenova (ME). Conseguiti la maturità classica e il diploma magistrale con il massimo dei voti, si laurea con lode in Lettere Classiche, con indirizzo storico-archeologico presso l'Università di Messina. Consegue i titoli di operatore dei Beni Culturali, di Bibliotecario, Business Angel per il commercio con l'estero, giornalismo e tecniche audiovisive, nonché di idoneità CNR. Consegue l'abilitazione all'insegnamento per la scuola materna, elementare, media e superiore. Si occupa di pittura; ha partecipato ad alcune collettive. Ha fatto parte, assieme a suo padre, Michele, avvocato e scrittore, dell'equipe di archeologi che, in due campagne di scavi, in anni differenti, hanno portato alla luce la necropoli etrusca delle "Scalette" nel territorio di Tuscania (VT). È presente in diverse antologie poetiche, tra cui si ricordano le più importanti: "Alcyone 2000", a carattere internazionale; "Le più belle poesie del premio Margherite Yourcenar"; "Le più belle poesie del premio letterario Il club degli autori"; "Poesie in cornice"; "Quaderni taorminesi"; "Noialtn"; "Poeti e poesia"; "Le pagine del poeta"; "Alcyone 2000, percorsi letterari del 2000"; "Quaderni di poesia e di studi letterari"; "La voce dei poeti di Sicilia tra memoria e profezia", dodici volumi per Ministero della Pubblica Istruzione, dell'Università e della Ricerca-Direzione Generale per la Sicilia, progetto LIReS, coordinatrice Rosalba Anzalone. Per quanta riguarda la produzione poetica ha pubblicato:
Ha partecipato a vari premi letterari, sezione poesia, ottenendo molteplici segnalazioni. Con la silloge Sui banchi di scuola, è risultata vincitrice del Primo Premio della IV Edizione 2013/2014 di poesia inedita "Pablo Neruda" di Firenze, riscuotendo positivi giudizi di critica. Della sua copiosa produzione poetica hanno scritto, tra gli altri: Vera Ambra [Notte puerpera di stelle] «Notte puerpera di stelle
è un
meraviglioso sogno che muta le parole di ogni giorno in un incomparabile e delicato acquerello "Innamorata tra le
stelle insonne//gocciola questa mia luna bulimica//con occhi di rugiada". Se i sogni godono un vantaggio
sulla vita e aiutano a vivere cosi i sogni e le poesie di Giovanna Manfredi-Gigliotti la spingono ad affacciarsi
alla realtà con la sola consapevolezza di possedere un'identità agli occhi del
mondo: la propria poesia»; Giuria del premio Pablo Neruda [Sui banchi di scuola] «Con uno stile particolarmente misurato e armonico, Giovanna Manfredi-Gigliotti pone la sua poetica su nuclei tematici che vanno dalla sfera familiare, agli "eroi quotidiani del lavoro", alla legalità, alle vittime della mafia, alle esperienze scolastiche, ancorate alla realtà locale. Soprattutto ai suoi alunni dedica molti versi, senza falsi paternalismi e senza eccedere mai nei toni. Le sue liriche sono, infatti, fresche, vibranti di buoni sentimenti e di sano equilibrio etico. Si può parlare di una rivisitazione della propria storia personale, rivissuta come in sogno, tra rapidi tocchi impressionistici, passionalità negli accenti e originalità nel frammento, istintivo e a volte ermetico. Il verso e sempre libero, ricco di musicalità e ritmo interno, teso alla introspezione, all'osservazione del mondo esterno, alla meditazione sulla vita, sul presente, sul futuro, ma sempre in una dimensione ideologico-sociale.» Michele Manfredi-Gigliotti [L 'ulivo corifeo] «Lo stile .di Giovanna altro
non è se non un modo per adattare lo strumento linguistico ad un mondo poetico originale, .. animato da visioni
classiche e mitologiche, senza che il mezzo espressivo rimanga intrappolato nella staticità e cristallizzazione
della immobilità classica, giacché esso trae linfa vitale, per un verso, dalle miniere del passato e si
proietta, per altro verso, nella modernità del presente. Così, a testimonianza che nessuna soluzione di continuità
espressiva si verifica dall'epoca del mondo classico ai giorni nostri, finiscono per coabitare, nella medesima
lirica, espressioni di diversa estrazione linguistica, in una continuità espressiva che diventa "strumento
orfico della musica e della parola" nel quale la parola da letteraria e
asettica, si trasforma in poetica» |
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