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Martini

Guido (Padova 1943), poeta, vive a Padova.

Laureato in Scienze economiche è imprenditore. Ha pubblicato la sua prima raccolta poetica Il vento tra le foglie (2006) e Più che altro... amore (2009) e e molti suoi testi inediti su varie riviste italiane e su un quotidiano padovano. Ama l'arte in tutte le sue forme, ma ha scelto la poesia per esternare il proprio modo, insieme contemplativo e malinconico, di esprimere la vita e di fermare i ricordi.

Sulla sua produzione poetica hanno scritto, tra gli altri: D. Argnani [Il vento tra le foglie] «Altri tormenti di vita e d’amore ce li porta M. Nella sua poesia spira il vento della coscienza tra amore e ribellione come in una battaglia...»; G. Bárberi Squarotti [Più che altro…amore] «Le sue poesie rinnovano molto suasivamente, fra gioco, malinconia e ironia, il discorso d’amore: ci sono luoghi, incontri, stagioni, che offrono spazi e tempi preziosi e fervidi per incidere l’emozione, la visione, la gioia e la tristezza delle vicende e delle esperienze d’amore.»; M. Bettarini [Il vento tra le foglie] «Auguri di cuore per il suo libro e la sua “vena” che ho apprezzato.»; [Più che altro…amore] «Dopo averlo letto con attenzione e vero piacere (…) Davvero complimenti e sinceri auguri per questo suo lavoro.»; M. Caracciolo [Più che altro…amore] «Le sue poesie sono moderne ma si rifanno all’”amor cortese” e sembrano fatte per essere recitate con voce sommessa, fra nobildonne, alla luce di torce e candele, fra sete e velluti, nella sala di un turrito castello. Le immagini e soprattutto l’ignota “dama” a cui sono rivolti i versi d’amore paiono uscire dai quadri di pittori preraffaelliti. Molto bella la poesia “Le stelle”.A me personalmente piace moltissimo “L’attesa” e poi “Cinismo” che sembra scritta da Montale, e – su tutte – l’ultima, così affascinante e misteriosa, a suggellare degnamente tutta la raccolta. I suoi versi paiono ascoltati tutti, in silenzio, da una trecentesca “madonna” (come femminile di “messere”), bella e lontana come una visione. Grazie per questo bellissimo dono!»; R. Carifi [Il vento tra le foglie] «Mi sembra che abbia modelli tradizionali (…) Segua la sua sensibilità e il suo candore.»; G. Chiellino [Più che altro…amore] «La tua poesia mi coinvolge per la struttura scritturale, per il linguaggio e per la musicalità che si adatta al verso e acquista il ritmo di un andante pensoso, per cui la levità della fantasia si coniuga alla sostanzialità del pensiero. Canti l’amore sublime e puro. Poni il tuo amore sulla volta dell’architettura poetica, come luna nel cielo. Bisogna risalire secoli di storia letteraria per trovare lo sguardo incantato che avvolge il soggetto-oggetto d’amore e che tu ora rivolgi alla Donna-Poesia. L’ombra che fa da sfondo al canto, al disegno che tracci con pennelli lunari, non è ombra notturna, ma penombra crepuscolare, che va verso il buio della notte, ma si proietta e si apre alla luce per segnare orizzonti in archi di infinito. E’ la voce dell’anima che si fa parola poetica e lega l’umano al divino. La poesia si è sostanziata nell’immagine della donna amata e ha posto sul labbro del poeta un canto che dall’effimero sale all’eterno. Nei tuoi versi ho trovato quel lampo che, per un attimo, svela l’enigma.»; P. Civitareale [Più che altro…amore] «Ho letto con interesse la plaquette : per la trasparenza e la pregnanza del dettato poetico, la ricchezza e l’originalità delle immagini, per la tensione amorosa che si fa tout court tensione esistenziale. Complimenti. La terrò presente.»; F. Dainotti [Più che altro…amore] «Il suo libro l’ho trovato ricco di spunti interessanti con una freschezza insolita.»; S. Demarchi [Più che altro…amore] «...poesie tutte calibrate nell’espressione di un vivo sentimento della natura e dell’amore che denota una sensibile e nobile sensibilità.»; G. Ferri [Più che altro…amore] «Grazie di Più che altro…amore che sto leggendo con interesse.(…) Alcune poesie sono ‘deliziose’ nel senso più immaginifico (D’Annunzio, in esergo !) del termine. Come per esempio ‘Il giardino in laguna’. C’è della molle dolcezza, e, persino, della allusiva sensualità, se non addirittura sessualità. Ma c’è anche (ed è un merito) uno scatto di ironia in quella seconda parte. Congratulazioni.»; S. Gros-Pietro [Più che altro…amore] «Mi è piaciuto veramente molto il suo libro. Le ho preparato una notizia critica che verrà pubblicata su "Vernice"...»; G. Ladolfi [Il vento tra le foglie] «Ho letto con interesse Il vento tra le foglie .Sotto un velo di malinconia scorre la rappresentazione della vita.»; A. La Fata [Più che altro…amore] «Mi sembra ben avviato nell’impervio sentiero del poetare. La ricerca della semplicità, le parole denudate dalle loro costumanze retoriche, il pensiero che sa sprofondarsi in caleidoscopio di immagini e di colori e di luce e che sa farsi parola nel ritmo e nell’incanto. Il poeta è bardo è visionario è mistico è contemplativo. Il poeta deve sapere la musica e musicare le parole, altrimenti la sua voce rischia costantemente di estinguersi o diventare muta.»; G. Luongo Bartolini «Si tratta di una silloge in cui l'a. celebra il suo sentimento del tempo e della vita attraverso impressioni, motivazioni esperienziali, memorie indefinite che scaturiscono da vaghe impronte del passato, da scontentezze non meglio identificate del presente, in direzione di un rapporto con l'altro (o con gli altri) che appare in crisi, attraverso struggimenti momentanei o profondi, malinconie di occasioni mancate.»; G.R. Manzoni [Più che altro…amore] «Ho letto la sua raccolta. E’ parola che si dilata e diviene spazio di commozione.»; L. Nanni: «Piace come l’a. si è presentato e dobbiamo dire subito che i testi in linea generale contengono cose letterariamente buone. La prima cosa che è emersa è la sintesi: nel verso libero, ma comunque vincolato alla forma, l’espressione appare più pertinente e condotta con equilibrio. L’impianto metaforico è piuttosto originale, per esempio in Ali di medusa: “polvere d’amore | nella mano”, dove emerge il senso del tempo, dell’inutilità, della resa forse dei sentimenti. Tale resa appare evidente in Lotta vana, più allegorica. L’unità poi di linguaggio figurato e pensiero ottiene un risultato di rilievo in Tempo di rugiade. Riteniamo che l’autore abbia un suo stile già ben definito, che non ha bisogno di tanti consigli, se non di continuare, poiché eventuali ‘difetti’ sono più questione di gusto che relativi alla qualità creativa. Quindi ciò che aspetta l’autore è un lavoro lento di progressivo approfondimento perché l’insieme dell’impianto linguistico è solido e già fatto proprio.»; E Nastasi [Più che altro ...amore] «...ricorre a scelte espressive che provengono dal mondo dei colori e dei profumi, da quel campionario di sensi visivi ed olfattivi, per intenderci, che mentre fuggono da inutili astrattezze, risolvono i tempi della raccolta in rappresentazioni poetiche. Quello del poeta padovano è un procedere che esalta un ' colloquio infinito' con la donna amata, e seguendo quanto scrive verrebbe voglia di retrodatare questa maniera alla ' donna-schermo' di memoria stilnovistica, eletta a simbolo di una giovinezza d'animo che non conosce tramonto....insegue con la poesia la vibrazione amorosa vincolando l'amata a riferimenti di umana dolcezza.»; P. Ruffilli «Leggo con interesse, bene arrivato, il nuovo Più che altro…amore con l’acuta prefazione di Franca Alaimo. Complimenti.», oltre a: F. Banchini, G. D’Aloe, V. Esposito.

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