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Minotti Beretta
Graziella (Milano), poetessa, vive a Premeno.
Ha pubblicato diverse raccolte
poetiche: Riflessioni (1997), Sottovoce
(1998), Vuoti a perdere (2000),
Ai confini col gelo (2004),
A braccia aperte (2008),
La
voce del silenzio (2011), Il silenzio e la parola (2013),
...Anche se così non
fosse (2016).
Ha
conseguito diversi riconoscimenti in concorsi letterari.
Sulla sua produzione letteraria hanno scritto, tra gli altri: M.
Arduino «...in essa [Vuoti a perdere] l’a. prosegue nell’intrapreso
cammino con limpida sincerità, dando alla parola – che può illuminare i
nostri occhi – l’arduo compito di sopportare la pena esistenziale.»; C.
Beretta «Sei conscia, ma solo in parte, della ricchezza che
possiedi: una fantasia sconfinata che anima le tue poesie ma che, al contrario
di quanto tu dici, ci fa immergere in questa realtà quotidiana, spesso
sconcertante. ... Continua con la tua vocazione artistica di poesia e pittura.
Se anch’io non l’avessi, alla mia maniera, sarei un uomo finito.»; R.
Bramani Araldi «...la poesia di M.B. può essere sovrapposta a
questa immagine un po’ edonistica, infatti la sua opera è vissuta in un
crescendo con un progressivo affinamento espressivo che porta in determinati
passaggi, sempre più frequenti, ad assumere toni lirici di grande effetto. L’uso
sapiente dei termini, talora semplici, talora ricercati, quasi retrò, viene
piegato per rendere l’alternanza di sensazioni, volte ad essere esplicite,
oppure criptiche, e allora in questo caso sembra non lasciare trapelare che
qualche barlume, in forma molto discreta, forse per invogliare il lettore ad
avventurarsi nell’intrico interpretativo del pensiero più recondito,
lasciando aperta la porta a soluzioni diverse, tutte parimenti probabili.»; L.
Balestrieri «Il suo libro Vuoti a perdere, come il precedente
Sottovoce, ha rapito il mio essere!»; R. Di
Costanzo «...ed è proprio nella poesia che l’a. riesce a trovare
la linfa vitale e la forza per superare le non poche avversità della vita.»; R.
Fanecco «Non è una poesia semplice, anche per i vocaboli non
abituali al lettore medio; occorre dare tempo ai concetti affioranti, quel tanto
che serve a riconoscerli, a farli propri in una acquisizione lunga, per
meditare, avendo ‘una vita tra le mani’.»; mons.
P. López Quintana «Il Sommo Pontefice, grato per tale premuroso
gesto e per i sentimenti che l’hanno suggerito, invia di cuore a lei, alle
figlie ed alle persone care l’apostolica benedizione, propriziatrice della
divina assistenza.»; R. Magno Garavoglia «Ho
letto le sue poesie e man mano che i fogli scorrevano sono stata pervasa da una
profonda emozione e dall’orgoglio di avere tra i nostri collaboratori un animo
così sensibile e poetico.»; F. Menna
«...la limpidezza, spontaneità e freschezza della sua vena poetica, che ne
rendono assai scorrevole la lettura, avvertendone l’emotività dell’ispirazione
e la fluidità della trasmissione in parole di quanto le viene fuori dal
cuore.»; S. Miano «...queste poesie della
M.B., spingono veramente a un rivedere o riflettere per mano dell’a., la
immodificabile, talora assurda, condizione del quotidiano vivere. ...alla
scrittura molto sonante, perciò piacevole all’orecchio oltre che all’anima,
con tentativi di lessico, se non nuovo, certamente moderno, meritevole comunque
d’ascoltarsi.»; L. Somma «Trovo nel
corpo dei tanti titoli innumerevoli similitudini di sentimenti verso cose e
persone e le assonanze si fanno più manifeste, e si dilatano, in alcuni versi
pregni di quell’attaccamento ai ricordi dai quali non riusciamo, o vogliamo,
liberarci.»; P. Toia «La poesia può
essere veramente una compagna che ci segue ovunque e che lascia emergere, quando
lo vogliamo, quella nostra parte segreta e vera che la vita di tutti i giorni
offusca ed emargina a favore della razionalità.».
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