| |
Monreale
Daniela (Palermo, 1963), poetessa e scrittrice, vive a Figline Valdarno. Ha
pubblicato le raccolte di poesia: L’isola errante
(1990), Secreta Cura (1995), Il
limite dell’orizzonte (1999), Viaggio a
ritroso (2001), Lo sguardo delle cose
(2001), Le Isole Felici (2001, plaquette), Quotidiano/Straordinario
(2002),
Corpo a Corpo (con Fabrizio Bianchi, 2003),
Un
liquido incendiarmi (2004, libro d'artista a tiratura
limitata, con un acrilico di Eugenia Serafini). Ha curato i volumi Vie di Versi
(2001) ed Helle Busacca, Poesie scelte
(2002). Ha pubblicato in proprio il romanzo breve Il
luogo più profondo (2002).
Per le Edizioni
Il Foglio ha curato il supplemento annuale di poesia “Bar Code”
(1/2003 e 2/2005) allegato alla
rivista “Il Foglio Letterario”. È presente in alcuni volumi antologici,
tra cui: “Prove d’Autore” (1999), “Carteggio” (1999), “Così pregano
i poeti” (2001), “Toscanautori” (2002), “Rimata” (2002), “Ti bacio in bocca.
Antologia di poesia erotica la femminile” (2005). Ha pubblicato una piccola
raccolta di aforismi, contenuta nell’antologia “Nuove declinazioni-aforismi”
(2005). Sue poesie sono state pubblicate su riviste letterarie e su periodici,
tra cui: Poesia, L’Area di Broca, Ellin Selae, Issimo, Lo Specchio (supplemento
a La Stampa), Sinestesie, Zeta etc. Un suo racconto è stato pubblicato sulla
rivista Storie. È presente con una scheda biobibliografica nel volume “Scritture
femminili in Toscana - voci per un autodizionario” a cura di Ernestina
Pellegrini (2006). Collabora a varie testate, tra cui: La Mosca di Milano,
Leggere Donna, Le Voci della Luna, La nuova Tribuna letteraria etc. È redattrice de Il Foglio letterario.
Ha scritto le prefazioni per i volumi di Antonio Padula,
Nessuna orma segnava la neve (2001) ed Elena Milesi, Che si chiamava
Cloto (2003).
Nell'aprile
2004 ha ricevuto il diploma honoris causa dell'Accademia Siculo-Normanna
(Istituto di cultura superiore del Mediterraneo di Palermo e Monreale). Nello
stesso anno è stata inserita nel III volume dell'opera "Storia della
letteratura italiana - il secondo novecento" (Guido Miano editore). Di lei hanno
scritto, tra gli altri:
F.
Bacchiega
«[Quotidiano/straordinario]Intelligente e preciso l’uso dei termini nel
dolore e nel piacere, sempre nuove nell’atto di pronunciarle, sempre lise subito
dopo, dentro un gioco vitale di luci e di ombre, di squarci e di grumi.»; G. Bárberi Squarotti
«Ho letto con vivo interesse la Sua raccolta di poesia [Secreta Cura]. C’è,
dentro, un doppio registro: l’uno di meditazione, di contemplazione, di
descrizione, che spesso si avvale di versi di ampio respiro, di ritmi quieti e
sentenziosi; l’altro lirico, giocato sullo scatto dei sensi, dei sentimenti,
della memoria d’amore e di vita. Così efficacemente viene fuori l’immagine
di un’esperienza poetica varia e vitale.»; M.
Bettarini «Dico “bellissimo” [Secreta Cura] per la forza,
l’intensità, la pregnanza, la dolorosa verità, l’umanissima, desolata
tenerezza.»;
F. Bianchi
«M.
possiede uno stile e una misura estremamente personali e di propria
riconoscibile evidenza, anche se di matrice classica, colta, ultralevigata, dove
ogni parola è estratta, distillata, rarefatta dal caos semantico con un lavoro
di lima accuratissimo e un risultato di nitida e perfetta musicalità.»;
C. Cretella «La poesia della M. vive in uno
stato di sogno costante, che richiede come unica possibile accettazione della
realtà la fuga nell’immaginario, ma resta sempre presente l’agguato del mondo
che riemerge.»; M. De Angelis «Con voce
sapiente e disincantata, la poetessa affronta piccoli e grandi temi
esistenziali.»;
S. Della Scala
«[Lo sguardo delle cose] C’è un piacere infero e orgiastico nel
registrare la solitudine, emerge una forza camaleontica che rende spettatori,
folli domande, senza più niente da perdere.»; E. Garello «In M. l’avventura
umana (…) viene declinata prevalentemente in negativo secondo i criteri della
sottrazione, dell’esclusione, del non-dicibile.»; A.
Gerbino «La dimensione del verso si confronta con quel colloquio
prossimo allo stato di frantumazione, per quell’essersi imposto un
interrogativo perenne sui luoghi dell’amore, dell’abbandono, dell’assenza,
dello sconforto.»;
R. Ielmini
«[Lo sguardo delle cose] D.M. si muove lungo l’asse dei simboli, dei
segni, delle Parole definitive che si scontrano e si incontrano con la
quotidianità.»; G. Ladolfi «(…)
stile mescolato tra pathos, realismo e lavoro sulla lingua. Ne deriva una
modalità particolare con cui indagare il mistero del cosmo e di affrontare il
problema del dolore, che può preludere ad esiti decisamente interessanti.»; S.
Lanuzza «[Lo sguardo delle cose] Restano, vibranti, l’intensità
e la tensione dello sguardo poetico.»; A. Macchi
Simm «(…) solida rappresentazione dei gesti e dei sentimenti che
caratterizzano la scrittura in versi di M.»; M.
Merlin «Mi sembra che i suoi versi siano robusti ed equilibrati, nel
senso che non hanno cadute e resistono ad una lettura intensa.»;
G. Miano
«Quella
di M. è una poesia decisamente "compiuta" nel senso che la sua ricerca estetica
ha esplorato i momenti aurei della stagione ermetica e postermetica per
approdare ad una personale cifra espressiva.»; S.
Montalto «Si legge però chiaramente, dietro il reticolo talvolta
impenetrabile dei testi, un’autrice dinamicissima, capace di infiammarsi al
solo contatto con l’aria e di metabolizzare ogni esperienza (…)»; I.
Pampiani «La M. attua una metamorfosi mistica del vero, osservato
non con razionalità, ma con la ricchezza delle emozioni istintuali (…).»; G.
Poli «(…) poesia che nasce e cresce dal contatto, o meglio, dall’attrito
con la vita.»; D. Rondoni «(…) si
vede che sei concentrata, viva intorno a cose vive.»; F.
Simonelli «Cammina in equilibrio, in punta di piedi, la parola di
D.M. In un continuo scambio tra oggettività fattuale e interiorità, tra
compresenze temporali che aprono voragini nel continuum del “qui ed ora” per
arrivare a tracciare una sorta di “mappa dei sentimenti.»; K.
Trinca Coronel «I versi della M. sono fatti di apparizioni e
dissolvenze, di riavvicinamenti e distanze: una ritmica cadenzata da lievi
metafore spazio-temporali.»; L. Ugolini
«Mentre dipani nella ricchezza dei sentimenti il qui e ora, la discorsività
della tua scrittura diventa un cullarsi in riflessioni (…).»; N.
Vacca «M è una poetessa attenta in ogni suo verso a cogliere il
lato emotivo del gioco della vita»; S. Valentini
«Quel che più colpisce è l’attitudine ad un discorso teso tra i due estremi
della natura e dell’extranaturale, del qui e ora e dell’altrove (…)»; L.
Zinna «Ho apprezzato in particolare l’intensità del sentire, l’empito
lirico – tuttavia misurato, calibrato – la finezza formale, nonché il modo
pensoso con cui si pone di fronte al reale, per comprenderlo e indagarlo in suoi
peculiari aspetti.».
- e-mail
d_monreale@yahoo.it
web
www.danielamonreale.it
-
www.sinopiaweb.it
| |
 |
autore |
|