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Parrella

Emidio (Sedico 1940), poeta, scrittore e saggista, vive a Napoli. Si è laureato in Lettere moderne con Salvatore Battaglia sulla tesi "Biografia letteraria di N. Machiavelli". Docente nei licei per 40 anni. Supervisore della Sicsi presso l'Università di Salerno per l'anno 2003. Professore a contratto presso l'Università "Federico Ii" di Napoli per il laboratorio di storia. Docente presso i Corsi abilitanti nel 2007. Professore a contratto presso l'Università di Salerno in Didattica della lingua latina I nell'anno accademico 2008-09.

Ha pubblicato diverse opere: Il pianto degli angeli (1961, poesia), Pittura e poesia oggi (1972, poesia), Arte Oggi (1973, saggio), Storie meravigliose delle Mille e una notte (per le scuole medie, 1973), Ai confini della ragione (1979, poesia), Storia di una contropoesia (1982, poesia), Un treno qualunque per andare altrove (1988, poesia), Terrae incognitae (versioni latine, 1993), Forse che sì, forse che no di Gabriele D'Annunzio (guida critica con postfazione di E. Parrella, 1995), Le parole del quotidiano (1997, poesia), Raccontare poesie (2000, poesia), Ricerche su Machiavelli e Guicciardini. L'amicizia, la politica, le beffe, gli amori (2001), Poesie per... (2003, poesia), Machiavelli e Guicciardini (2003, saggio), Memorie di un fancazzista (2008, racconti), Utopia del sentimento (2009, autobiografia). Ha ottenuto diversi riconoscimenti in concorsi letterari.

Sulla sua produzione letteraria hanno scritto: G. Bárberi Squarotti [Ai confini della ragione] «Ho letto con sincero interesse la sua raccolta di versi che ha notevoli qualità di un sincero impegno lirico morale: ma i risultati migliori sono quelli delle filastrocche, delle invenzioni bizzarre dei non-senses, che hanno dalla loro parte una originalità leggera ed autentica. C'è nel suo discorso una capacità indubbia di cogliere, nelle semplicità del quotidiano, il senso della vita, in un'attenta custodia delle occasioni anche minime in cui si rivelano.»; E. Bruno «L'urgenza dell'emotività si è stemperata in versi d'affetto, senza impegnare il registro della declamazione o della concitazione intimistica. La poesia è anche urgenza di stati d'animo, scansione di attimi di vita nella loro immediatezza lirica trasfigurativa.»; F. Castelli (in: "La Civiltà Cattolica") «Il suo povero lettore deve lavorare e sudare per raggiungere l'anima della sua poesia! E quest'anima è asprigna, 'tortuosa e irascibile'. Forse è sdegnata per lo spettacolo poco allettante che è costretta a vedere. Forse si sente stordita dal frastuono dei carri del mondo. Forse...» «Grazie per la suggestiva foto che ci presenti di un Machiavelli [Ricerche su Machiavelli e Guicciardini] stanco e alquanto deluso. Chissà che non ti verrà la voglia di riprendere la penna e presentarci in pienezza l'umanità e la religiosità di Machiavelli. Sarebbe un bel lavoro, ne hai le carte in regola per affrontarlo.»; M. Chiantoni [Ai confini della ragione] «Il tuo libro è scritto in linguaggio chiaro, corrente direi. Contiene visioni di un caleidoscopio umano e spirituale che solo il poeta sa avere e vedere. Vi trovo quell'allucinazione propria di un animo meditativo e stupefatto da quanto accade»; R. Di Biasio [Ai confini della ragione] «Ho ricevuto il suo libro che ho letto con molta attenzione. Mi sembra un libro che ha una sua dignità e un suo valore per lo scavo che porta avanti con continuità, per la ricerca di motivazioni esistenziale che ci coinvolgono. Ciò che mi convince, soprattutto, è il respiro del libro nella sua globalità.»; Giuria del premio "Bonavera", 1972 «P. presenta un ampio lavoro dal titolo Biografia letteraria di N. Machiavelli di cui si apprezza la vivacità, che mira a delineare il ritratto dell'autore. Presenta pure, sempre dattiloscritto, un fascicolo di poesie non prive di un certo garbo.»; L. Pumpo [Un treno qualunque per andare altrove] «Il poeta è riuscito a scrivere pagine asciutte, autentiche, con la possibilità di aprire gli occhi a quanti amano leggere i suoi versi, senza mai distorcere la verità, ed il discorso è scorrevole, senza salti tonali, ma icasticamente vero e vivo.» - «Lo scavo poetico di P. passa attraverso una rivisitazione dei giorni con sentimenti, istanze, tendenze e propensioni, messi a nudo attraverso un lavoro di scavo nella memoria; una rivisitazione che è anche ritorno a luoghi e persone per mezzo dei quali ognuno di noi fa storia di sé stesso, oltre che testimone degli accadimenti di cui è partecipe.» - [in: Presenza, nr. 1-2/1989] «Quella di P. è una poesia di scavo, di analisi, di propositi. Ha abbandonato certi lirismi per calarsi, è con occhi freddi, coinvolgersi in recuperi di comunicazione ed in termini popolari non aulici. Il discorso è scorrevole.» «Lo scavo poetico di P. passa attraverso una rivisitazione dei giorni con sentimenti, istanze, tendenze, propensioni, messi a nudo attraverso un lavoro di scavo nella memoria ; una rivisitazione che è anche ritorno a luoghi e persone per mezzo dei quali ognuno di noi fa storia di sé stesso oltre che testimone degli accadimenti di cui è partecipe.»; M. Rappazzo « Interessante saggio biografico [su Frater Blasius di N. Machiavelli] sull'opera e sulla vita del Segretario fiorentino, visto allo specchio di un suo intimo amico, in arte Blasius, e in relazione al suo tempo e a coloro che gli stavano vicino e stimavano e stimolavano il suo ingegno. C'è un certo tono ironico che non guasta, anzi serve a mettere in evidenza lati poco conosciuti della biografia del Machiavelli. Lavoro composito, originale e stimolante.»; G. Salveti «Un libro intenso [Un treno qualunque per andare altrove], sincero, umanamente polemico, appena mediterraneamente incline ad una gnosi postmoderna (non abbiamo bisogno di sentirci buoni o cattivi).».

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