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Peralta
Guglielmo (Palermo 1946), poeta, scrittore, saggista, critico
letterario e autore di testi teatrali, vive a Palermo. Ha seguito i corsi
dell'Istituto superiore di Giornalismo e si è laureato in Pedagogia
all'università "La Sapienza" di Roma. Nel 2004 ha fondato la rivista "della Soaltà" (neologismo che
fonde insieme 'sogno' e 'realtà'.
Ha pubblicato: Il mondo in disuso
(1969, poesia), Realismo e utopia in G.A. Borgese
(1990, saggio), Il personaggio di Vlaika Brentano
ne "La baronessa dell'Olivento" di Raffaele Nigro (1991,
saggio),
Comunicazione e spettacolo: la via della poesia nel
nuovo progetto educativo (1994, saggio),
Soaltà (2001, poesia), Doleo ergo sum.
L'iter poetico di Salvatore Quasimodo da "Nuove poesie" a "La vita non è sogno"
(2003, saggio), In principio fu la fiaba
(2005, saggio), Buzzati. Dintorni e oltre
(2006, saggio), "L'infinito" di Leopardi e "La
poesia" di Neruda (2007, saggio), Il
ritorno di Orfeo (2007, saggio), Le
cose: il sogno, l'uso, l'oblio, la resurrezione (2008, saggio),
Dolce stil novo: echi d'amor corrente tra letteratura e
vita (2008, saggio).
Sulla sua produzione letteraria hanno scritto, tra gli altri:
F. Alaimo «In tempi in cui i poeti
scrivono spesso al di fuori di ogni elaborazione consapevole di poetica, il
fatto che i versi di P. siano inscindibili da essa,
significa trovarsi di fronte ad un autore che "sa" cosa dire perchè ha elaborato
una visione coerente del mondo, alla quale ha anche prestato una terminologia
originale che poggia su una rete di relazioni analogiche, di sovrapposizioni
concettuali, di accorpamenti di parole e, perfino, su una sorta di procedimento
sillogistico operato sui significanti, da cui germinano nuovi e sorprendenti
significati.»; G. Bárberi Squarotti
«...Mi piace la concettualità con la meditazione dei Suoi versi tanto
profonda e sicura; e ammiro più specificamente i testi più inventivi e alacri
fino al gioco sublime, compresi nella sezione "?uo vadis". Quanto alla Soaltà, è
una bella trovata, che molto incuriosisce e sollecita a riflettere.»;
R. Cerniglia
«Ad una prima impressione la poesia di P. ci
colpisce per una pressante esigenza programmatica, per il tono apodittico e per
una forza visionaria e catartica, che imprime all'opera un crisma di
palingenesi.»; B.
Monroy «Quello che mi ha colpito della poesia
di P. è questa profondità immediata, lanciata come una
freccia nell'universo. Mi ha fatto molto pensare a un testo orientale: il Ching,
il libro dei mutamenti, un libro di filosofia orientale (...) Mi sono trovata,
improvvisamente, davanti a dei testi che mi davano la possibilità di aprire dei
veli e di guardare.»; T.
Romano «Soaltà fa del nostro autore
oltre che un pedagogista un vero poeta. Egli propone, infatti, una condizione
illuminante e insieme razionale, fortemente spirituale che riesce a creare o
meglio a ricreare un mondo, un'atmosfera, un sentimento, uno stile.»;
M. Scurria
«La soaltà è un discorso rivoluzionario, sovversivo perchè frantuma,
irrompe sulla conservazione dei concetti come un colpo alla griglia piena di
biglie, causando la reazione a catena che sfonda l'involucro blindato della
parola, di tutte le parole finalmente libere di ricombinare i propri atomi in
nuove molecole dalle nuove qualità, dai nuovi significati, dalle nuove
attitudini rappresentative, in una parola dalla nuova "epistemologia".»;
L. Zinna «Una poesia nella quale
azione e contemplazione si richiamano e si chiariscono a vicenda, in una ricerca
di conciliazione di opposti, che trova il suo fulcro nel superamento di ogni
antinomia tra sogno e realtà e nel conseguente concetto di "soaltà", in cui va a
consistere l'asse della poesia e della poetica di P.»
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