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Rando
Giuseppina (Sant'Agata Militello), poetessa, scrittrice e saggista, vive a
Barcellona Pozzo di Gotto.
Si è laureata in
Filosofia, presso l’Università degli Studi di Messina, dove ha avuto come
maestri Galvano Della Volpe, Vincenzo La Via e Giorgio Spini. Fin da ragazza ha praticato il territorio della Poesia ed ha composto
liriche seguendo un’intima vocazione e nell’intento di dare forma duratura
alle proprie emozioni . Non si è mai preoccupata molto del riscontro con
l’esterno: scriveva, ma non mirava alla pubblicazione. Condivideva l’esperienza
poetica con alcuni amici: le bastava il vicendevole arricchimento e ciò che la
poesia trasmetteva. La riflessione filosofica, in seguito, l’ha spinta a stabilire con la
poesia un nuovo rapporto. Ha sempre considerato, infatti, la filosofia, al pari della poesia, una
necessità dello spirito. Pensiero e poesia, cosi, si sono intrecciate variamente nelle sue
composizioni nei diversi momenti della vita, in rapporto al differente “sentire”; ovviamente anche la parola poetica ha subito, nel corso degli
anni, delle metamorfosi. La scarnificazione e la durezza che vi si riscontra nelle opere poetiche
della maturità (a partire da Duplice veste) sono il risultato di un processo
tutto interiore, teso al raggiungimento dell’essenziale (l’essenza).
Ha pubblicato: Spuma di mare. Poesie 1970-1981
(2000, poesia), Statue di gesso. Poesie 1982-1995
(2000, poesia), Profili di donne nel Vangelo
(2001, saggistica), Duplice veste (2001,
poesia), Chiara, una voce dal silenzio (2002,
saggistica), Quel fantastico reale
(***, saggistica), Le donne di Barcellona nello sviluppo
storico della civiltà del Novecento (2002, in: “La Sicilia del
passato tra figure femminili e vecchi mestieri”), Immane tu Verona
(2002, poesia, con postfazione di Flavio Ermini), Figura e Parola
(2004, poesia,
con postfazione di Ida Travi), Vibrazioni (2007),
Bioccoli (2008, poesia),
Nel
segno (2011, racconti), Le
belle parole (2013), Geometria della rosa
(2016).
Diversi i suoi saggi pubblicati su riviste: “Leggere Donna”:
Hannah Arendt, tra filosofia e politica
(2006), Edith Stein, dalla fenomenologia all'empatia
(2006), Anna Politkovshaja, una voce spezzata
(2007), Marta Nussbaum. Il diritto alla buona vita
(2007), I colori del silenzio di Maria Messina
(2008), Joan Tronto. Alla ricerca dell'etica della cura
(2008); Tra Natura e Spirito : I trentatrè nomi di Dio di Marguerite
Yourcenar (2007); “Sìlarus”: Il tempo
purgatoriale di Mario Luzi (2007); “La Mosca di Milano”:
Strategia del sorriso. La lezione di Angelo Maria
Ripellino (2008), Anne Hébert. Lo scandaglio
narrativo dell'umanità (2009). Collabora, inoltre, anche con le
riviste “Il Segnale” e “Graphie”.
E’ presente in diverse Antologie: “Pensieri” (a cura di Maria Teresa Carrozzo);
“Poeti Siciliani del secondo Novecento” (a cura Carmelo Aliberti, vol. I); “Pagine d’Amore”
(a cura di Maria Novella Tarantino); “Poeti Siciliani del secondo Novecento” (a cura Carmelo Aliberti,
vol. II); “Dizionario dei Poeti” (a cura di R. Venturiello).
Sulla sua attività letteraria hanno scritto, tra gli altri:
C. Aliberti [dalla prefazione a Statue di
gesso] «E’ una raccolta che riannoda percorsi tematici e concettuali in
forma coerente e razionale e presenta soluzioni liriche che svelano la ricchezza
di un mondo vibrante d’amore.»; D. Brutti [Vibrazioni]
«…una espressione nuova e moderna di antiche voci musicali, classiche
ormai perdute nel tempo.»; R. Cogo [Figura e Parola]
«… tutta la forza della poesia della R. sta proprio nella sua incrollabile
fiducia nel potere della parola, capace di superare la visione cruda e disperata
di un vivere inteso solo come attimo dilatato, compreso tra un inizio e una
fine… …Se tutte le diverse raccolte di R. sono degli avventurosi
percorsi di ricerca condotti da un pensiero caricato di emozione, pronto alla
contaminazione con l’altro in vista di aperture e squarci inaspettati sul nuovo
– possiamo affermare che Figura e parola risulta esserne, finora, il risultato
più alto e l’espressione più compiuta. Questa poesia si muove alla ricerca di
spazi di luce e di libertà ... muovendosi sul limite di paurose e oscillanti simmetrie,
essa si rinnova di una continua percezione poetica vitale dove anche l’errore
recupera la sua originale discendenza etimologica riferita all’idea dinamica e
positiva dell’erranza — quale innesco che dà impulso a ulteriori ricerche.»;
F. Ermini [dalla prefazione a Bioccoli]
«…Ogni singolo testo è un seme inestinguibile, portatore immancabile del
bozzolo della vita. Si configura come una fonte di ombre e nello stesso tempo
come un’emittente di luce.»; S. Fava [dalla
prefazione a Spuma di mare] «Sono poesie brevi, di una liricità tutta interiore: espressioni di emozioni
calibrate dall’ansia del racconto. Strutture cristalline che lasciano
intravedere uno spirito ricco di luce, sospeso, come nell’attesa di un segno.»;
P. Freni [Vibrazioni] «….Un canto lirico, nel quale spazio e tempo si fondono in un unico “luogo”,
il luogo dell’anima, di un’anima sensibile e attenta come quella della R.,
che senza sottrarsi all’incanto e al fascino delle emozioni, non dimentica mai
il messaggio etico e civile della Poesia.»; G. Giachery
[Duplice veste Verona] «La “duplice veste”rappresenta l’intersecarsi degli opposti in un linguaggio
che non risolve, ma contiene e amplifica oppure determina o smorza: un
linguaggio dell’origine. Emerge la figura del diveniente, difficile da rendere
nel suo carattere di possibilità, ma che lascia alla scrittura la sua
possibilità ad essere, a manifestare si come originaria voce dell’essere.»;
P. Isgrò [Bioccoli] «…Poetiche gemme alla ricerca di essenzialità
comunicativa. Versi incisivi ed evocativi. Rapide pennellate luminose, cadenzate
però da un ritmo spezzato, che rallenta la lettura e invita alla riflessione.
Selezionate parole, tratteggiate, evidenziate, quasi ad amplificare il messaggio
e a svelare i segreti dell’invisibile . Analogie e metafore si esprimono in
musica di rime alternate, che spesso si baciano, per poi lasciarsi e dar spazio
alla musicalità di ogni singola parola, sibillina, attraente. Incanta, ancora
una volta, l’originale verso della R., scava nelle profondità dell’essere e
coglie l’essenza di un’esistenza autentica, volta a ricercare l’essenzialità del
vivere.»; A. Lentini [Immane tu Verona]
«Una poesia maturata e macerata, parole che costeggiano il mistero e ne
raccontano l’odore… una poesia fatta di lucentezza notturna, di luminoso
neoermetismo, costruita con versi implosivi, spesso nominali, talvolta di natura
unicellulare che tendono verso un meditato prosciugamento semantico, ma a
vantaggio della frantumazione moltiplicatori a del senso; un vero “pensiero
senza reti” in cui anche il silenzio si trasforma in canto, raggiungendo vertici ungarettiani.»;
M. Pasqualone [Figura e Parola] «…..Poesia dell’anima, poesia che scruta in profondità sentimenti ed emozioni,
poesia che veicola intense sensazioni attraverso una parola che è continua
ricerca del senso della vita, la vita che vorremmo, che vogliamo e che poi, alla
fine, ci è data in pegno….[...].. Il vertice introspettivo raggiunto dagli spunti
lirici è elevatissimo, propone visioni inconsuete, sguardi prospettici che
stimolano le menti in una rinnovata ermeneutica della realtà priva di
disinganni, scevra dagli orpelli che sovente la parola poetica mostra.»;
I. Travi [Vibrazioni] «…Mostra una Sicilia sospesa, antica, dove ancora ‘le pareti di roccia
cantano’, dove falchi e prigionieri, pastori e briganti compaiono di colpo
come figure di sogno, tra agavi e tombe…». Oltre a: M. Bonincontro, P.
Fabbri, S. Montalto, G. Pagliano, S. Valentini, G. Villani, etc.
www.segniesensi.it
www.anteremedizioni.it
www.tufani.net
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