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Vacchetta
Flavio (Benevagienna 1951), poeta, vive a Benevagienna). Ha pubblicato
diverse raccolte poetiche: Nel segno della bilancia
(2000), Silente meridiana (2001, prefazione
di F. Piccinelli), Sorgenti (2002),
Universo vagabondo (2003),
Altra metà (2005, prefazione M. Della
Ferrera). È presente in numerose antologie letterarie: Antologia dei poeti
contemporanei (Penna d’Autore), Nuove declinazioni (Edizioni Joker), Albero
degli aforismi (Lietocolle). Appassionato di stronomia ha fondato il “Gruppo
Astrofili Benesi” e collabora con l’Uai (Unione Astrofili Italiani).
Sulla sua produzione poetica hanno scritto, tra gli altri:
B. Cardaci «[Altra metà] Con questa
nuova pubblicazione V. dimostra la sua profonda vena poetica, sincera,
spontanea, d’istintiva natura all’arte del verso genuino e scorrevole.
Personalmente colloco le poesie di V. fra le mie più gradite letture di questi
ultimi anni e penso che sia uno fra i poeti più interessanti e brillanti della
poesia contemporanea...»; L. Colnaghi «[Altra
metà] I due livelli della poesia, quello che dice e come lo dice, sono
formule presenti nella lirica di V. ... Versi lirici e allo stesso tempo epici
volti a narrare un passato che s’intreccia continuamente con il presente...»;
L. Jolly «In questi versi di Altra metà,
V. esorcizza la morte. Lo fa con eleganza. La morte è la protagonista esplicita
o implicita dei suoi pensieri, lo accompagna: c’è. È un merito non piccolo: la
società di massa aveva promesso Sibari. Aveva detto: saremo tutti felici, è
sufficiente comprare, vivere materialmente, possedere gli oggetti. Aveva
annunciato: la morte non esiste, per così dire è morta. Invece era soltanto
nascosta. V., come per un gioco di prestigio, la fa riapparire. Adesso siamo
informati. La morte non è un incidente strano, una stortura del caso. È lì, fa
parte della vita.»; G.P. Prassi «[Altra
metà] Lo stile è fluente, musicale, con un felice senso del ritmo che i
versi sempre possiedono. Un’attenzione alla fabbrica della poesia che offre una
cifra interpretativa ed un palpito di emozione che non deve mancare. Emerge una
tensione siderea verso l’eterno che deriva dagli studi di astronomia, seconda
passione di V., ma nella poesia si sublima e riprende libera il volo, annodata a
sprazzi di vita e memoria.».
- flavio.vacchetta@tiscali.it
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