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Introduzione alla seconda edizione ampliata de
Birbonate fiorentine
di Gianni Calamassi
la
Scheda del
libro

Gianni Calamassi
Cara
Mariella, ascoltami,
chi placherà
l’avidità della ricerca di una verità insaziata, quando anche la poesia non
lenisce il tempo che – dipinto di grigio – avanza?
Solo la lucida
fantasia, che pietosa vagabonda con brezza di parole leggere, che guizzano tra
le nubi di un cielo colmo di silenzi.
Così allora risposi, citandomi presuntuosamente, all’amica che lucidamente
commentava la prima edizione del volumetto che pubblicai con Ibiskos e che
raccolse un mai creduto successo, anche grazie alla sponsorizzazione dello
Studio di Ingegneria Techniconsult srl.
Nel pensare ad una seconda edizione ho ricevuto nuovi incoraggiamenti, tra i
quali quello di mio figlio Matteo, che mi chiedeva di ampliare il campo dei
ricordi, arrivando a partorire una improbabile “storia dei Calamassi”, perché ne
restasse una memoria sia per lui che per mio nipote Jacopo.
Anche i riconoscimenti della gente comune, uniti a quelli benevoli del caro
prof. Ugo Fortini circa la leggerezza e la spontaneità dei testi, dovuta al
recupero del fanciullo ancora presente in me, più che il successo della critica
dei concorsi, per altro mai arrivata, o dalla breve nota che la cara Ilaria
Ulivelli, mi volle regalare su “La Nazione” e non ultimo il ringraziamento al
dott. Luciano Niccolai, Presidente della Beyfin S.p.A., per aver voluto
contribuire in modo sensibile a questa seconda edizione, che verrà pubblicata da
Nuovi Occhi Sul Mugello, affermando: “Non posso sottrarmi, ho vissuto Firenze
quando era nostra e questo
libro ha permesso alle memorie, di riaffollarsi nel mio cuore.”.
Devo ringraziare tutti, ma voglio inserire un grazie particolare al compianto
Ugolini, che tramite non so quali vie, mi chiese se potevo “vendergli” il numero
di copie che ritenevo di poter dare alla sua bottega di libri usati, in via
Sant’Agostino, prima del quadrivio tra via de’ Serragli e via Santa Monica, nel
cuore di quel quartiere a cui risalivano i nostalgici pensieri della mia
fanciullezza. Ricordo il suo dispiacere quando ricevette le ultime dieci copie
in mio possesso, e dovetti quasi scusarmi per l’esiguità del numero. Io ne ho
una copia di cui sono rientrato in possesso alla scomparsa di mia madre.
Ho aggiunto anche le note critiche apparse sulla rivista on-line Literary da
parte di Roberto Bianchi e Luciano Nanni e dell’amico Sergio De Luca, mantenendo
quanto scritto da Mariella Bettini e la vecchia prefazione di Simona Carbone.
Ancora buona lettura e l’invito a chi vuole scrivermi di farlo, siano certi che
risponderò con affetto.
Gianni Calamassi
Firenze 12 febbraio 2018
NB.
Gli episodi raccontati sono veri, però devo ammettere che non so quanto l’età
abbia modificato i fatti trasformandoli in ricordi. Mi scuso con quanti non
dovessero riconoscersi nelle mie descrizioni.
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