Commenti alle poesie in
Compos mei
Mariella Bettini
Io sono stanco; Sonno; Silenzio; Piombo fuso; Aspetto invano; Segnale; Piove
Sono qui rappresentate sensazioni del poeta, vissute anche per pochi istanti, ma
le composizioni non risultano particolarmente toccanti come altre volte accade
quando l’autore esprime sentimenti interiori.
Spesso le descrizioni proseguono come a fatica e sono concluse con una
sensazione di eccessiva troncatura.
Così l’ultima strofa di Piove nella sua semplicità risulta come
incompiuta a volte i vocaboli sono troppo evocativi senza raggiungere pienamente
lo scopo, e le allegorie azzardate come in Segnale”…nella camera buia…il
richiamo informa abiti appesi in grucce umane…”.
Ascolta uomo; Libertà; Turbante blu.
E’ presente una descrizione dal ritmo frenetico, sono composizioni da leggere in
un fiato, senza tempi di meditazione, sono gli accidenti umani che si
susseguono, tutti frammenti, privati e collettivi, di lavoro e non, di vita e di
morte, un susseguirsi incessante come è frenetica la vita.
Troviamo un autore diverso rispetto a tanti scritti, un autore meno
lirico e più impegnato ad una meieutica sociale.
A Puccio; A Giuseppe Ianni, Non ti preoccupare
Epitaffi per una morte non accettata che portano ad un ricordo “secco” come i
fiori deposti in memoria, oppure adirato come il veleno che sente scendere
quando ricorda.
Novembre 96; Si muove la terra; Notturno fiorentino; Giunte le mani.
Anche in questo gruppo di scritti non troviamo l’autore di sempre che
immaginifico rappresenta la realtà in maniera toccante, sono composizioni che,
seppur affrontando gli aspetti introspettivi cari all’autore non riescono a
trasmettere quel senso di immensa percezione che tutto avvolge,propria di tanti
altri ; è come se nei momenti in cui ha composto questi scritti gli mancasse
quel senso di PIETAS che invece caratterizza tante sue composizioni.
Triennio
Delicata come l’esperienza vissuta dall’autore, la descrizione si snoda fra i
pensieri percepiti e le esperienze acquisite con la consapevolezza che il senso
di questo ricordo è personale.
Immagine
E’ una immagine suggestiva di un ricordo che sfuma fino ad incontrare una figura
con il cappello sugli occhi, emblema di tante esperienze, mentre il sole
arroventa l’ambiente ed un cane lecca le mani.
Rossi papaveri
Sintetico ed incisivo l’autore immagina che la natura applauda, contenta al
sopraggiungere della morte dell’uomo mentre questo vi si ribella.
Morte dell’upupa
Qui si descrive la fine dell’upupa per mano dell’uomo visto come cacciatore che
uccide, senza averne bisogno, senza senso, perciò la morte dell’upupa si estende
a tutto l’ambiente in cui si svolge il sacrificio e gli ultimi gesti del
volatile vengono confusi con i campi e la pineta tutta intorno.
Ho visto sorgere le stelle
Si ritorna alla tenerezza dell’immagine mista a quella delle sensazioni
derivanti dalla natura.
Panchina
Qui si ritrova la capacità di animare le cose solo perché sfiorate da fenomeni
naturali o per un giorno dimenticate dagli stessi.
L’orchidea nera
Forte la visione della notte infuocata d’agosto; interessante il movimento
impresso al tempo notturno con le immagini smilze, ma forti.
Grun, grun
Un ritornello di filastrocca accompagna la strofa di questa poesia che, senza
apparenti pretese, porta lontano fino a sfiorare la sfera metafisica e a parlare
di Dio senza nominarlo. Immagini toccanti descrivono in un lampo le situazioni
della vita e la loro soluzione, è tutto un accenno, un breve invito che termina
in un brevissimo fine “grun”.
A una madre
Toccante questa
“ballata” in onore della morte attesa da chi ancora in vita l’aspetta con la
stessa attenzione con cui confeziona gli ultimi pensieri come un bagaglio da
portarsi via nella sfera del TUTTO.
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