Note critiche brevi a
Parole finalmente attese

Su “Le ali ammaccate”
Mariella Quinci
Grazie, grazie ..mi sono davvero commossa.
G. C.
Ha
scritto una poetessa:
Le parole
sono un niente
un respiro, una nebbia
un colpo di tosse
Le parole sono fumo, ma a volte no
Mariella Quinci
Santa verità
Su “La pagina indifesa”
(prosa)
Anna Parodi
E’ sulle mie corde e lo sai. Hai scritto bene è scorrevole e poi davvero dire
che si tratta di una poesia portata in prosa, non deve significare che valga
meno, almeno per me è così. Forse tiro l’acqua al mio mulino? Non so, ma mi è
piaciuta moltissimo.
Samanta Ferrini
E’ sempre un piacere leggerti e ammirare le tue opere
Daniela Calamassi
Che sia prosa o sia poesia quanta sofferenza riesci a descrivere in queste
parole, sono parole dell’anima
su “I pensieri della veglia”
Giuseppe Perrone
Anche all'ingresso dell'aurora conviene che
permanga il grigio colore su acqua e rami. Le ultime ombre della notte se ne
andranno. Ma il pensiero che sorgerà non avrà chiarezza sul cosa e a che scopo.
Conviene che resti una domanda. Il mistero non può essere svelato per intero.
Cammino della vita !!! Grazie e
complimenti
!!!
Le forze della notte non possono stancarsi. Sono obbligate nel loro compito,
stabilire una divisione tra pensiero e sogno. Il pensiero può essere senza
oggetto e parole, può vagare per conto suo, non dipende dal sonno o dalla
veglia. Il sogno, nonostante le tenebre, resta illusione. In quanto tale il
sogno è sogno e può avvicinarsi alla realtà solo se, all’albeggiare, il pensiero
lo accoglie e lo affianca alla realtà del giorno che nasce. Grazie Gianni
Calamassi
Daniela Calamassi
Molto bella, siamo pieni di riflessioni quando siamo nel limbo di passaggio tra
la veglia e il sonno, ma in pochi riescono a descriverli, grazie per descriverli
te e farceli sentire anche un poco nostri.
Franca Chiari
Bellissima
Lucia Calamassi
Bella cugino, come sempre sei un poeta.
Su “Immagini d'immenso”
Nicole
Martini
Bellissima G, da brivido. Anche l’immagine è fantastica. Grazie
Su “Aspettare”
Ecco
un autoritratto del 1977, perché non si può solo ricordare agli altri che il
tempo passa: ormai ho aspettato molto, ma spero di non aver ancora finito. Ecco
un autoritratto del 1977, perché non si può solo ricordare agli altri che il
tempo passa: ormai ho aspettato molto, ma spero di non aver ancora finito.
Anna Parodi
Gianni è bellissima davvero! Si, abbiamo un'età che ci porta a queste
considerazioni, ma abbiamo ancora tanto da dare , quindi il sasso può attendere
.
Alla fine Io la penso come Terzani: quando ci si sente in pace con se stessi ed
il mondo e sopraggiunge la consapevolezza che abbiamo dato e detto tutto il
nostro possibile, i giorni in più sono un grande dono, certo, ma sapremo "andar
via " sereni , senza rimpianto o rammarico, sicuri di aver comunque lasciato un
segno del nostro passaggio!
Su “Albero”
Fois Marinella
Quando nasciamo, non sappiamo di quanta acqua avremo bisogno, lo scopriamo solo
crescendo! Complimenti,
bravo!
Giuseppe Perrone
Se io vivo, qualcuno non nasce per lasciarmi
vivere. Ecco perché la mia vita come quella di ognuno è un atto di
responsabilità civile e morale. Il rispetto per noi stessi e per il prossimo e
per il mondo intero costituirà la memoria per chi attende di nascere alla mia
morte, per portare avanti quel progetto di vita rimasto ancora irrealizzato
nella sua interezza. Vita per vita, memoria per memoria. Fino alla fine di tutto
! Grazie Gianni Calamassi !
Floriana Porta
"Ho bisogno di un azzurro /mantello di stelle...".. da un
inizio così non ci si poteva aspettare che un capolavoro come questo!
Su “Cade il cielo col vento”
Giuseppe Perrone
Dovrebbe cadere il cielo! Il cielo dovrebbe cadere sull'umanità prostrata. Siamo
così inariditi da desideri effimeri che anche le emozioni, piuttosto che essere
confessate, restano sepolte. La lampada malata si ammala per la malattia
dell'umanità. Non basta inginocchiarsi, non basta il battito di petto. E'
doverosa la consapevolezza delle foschie di cuore e coscienza. Per rendere
luminosa l'anima!!!
Grazie !!!
Su “Ed è tutto finito”
Giuseppe Perrone
Ed è tutto finito, nulla è per sempre. Passa l’amore, scendono le lacrime e i
singhiozzi fanno compagnia. Le mani intrecciano l’abbandono e la solitudine.
Allora, la mia storia finisce così? La storia finisce, non le parole. Le parole
includono quella dolce vendetta: rendere immortale anche la piccola ed
insignificante storia. Le parole dettano l’infinito, le parole consacrano ciò
che per l’uomo è impossibile: l’Eterno!!! Grazie Gianni.
Su
“Dedicata”
Giuseppe Perrone
La serenità di chi ama …
queste parole mi colpiscono … Grazie Gianni
Marisol Solimano
Parole profonde e lievi,
emozioni e sentimenti di grande spessore, raccontano la vita di chi ha vissuto
con lealtà, rispetto e amore, assaporando ogni sfumatura della propria
esistenza. Ti auguro serenità.
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