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Prefazione a
I solchi dei giorni
Silvia Santi Montini
Ho letto piu volte il libro
I solchi dei giorni di Nicoletta. Prima ho letto le
poesie in ordine sparso, poi il testo, secondo la disposizione data
dall'autrice. Infatti ii libro consta di quattro parti, in una scansione di temi
precisa e definita.
A mio avviso, la presentazione dell'opera, non
toglie nulla però all'unità della
poesia, alla forza del sentimento, all'angoscia e al sogno, se non forse un po'
di spontanea naturalezza. Prevalgono nelle vane parti, di
volta in volta, interessi e sentire mirati. Verso la famiglia e l'ambiente
nativo in "Si allontanano, fratello...". Riflessioni più
intimistiche nel confronto di sé e della natura in I
solchi dei giorni. Uno sguardo malinconico, un senso
di caducità e di impotenza, verso il mondo nel quale
siamo immersi in "Insegne al vento". Infine in: "Quando le stagioni diventano
brevi", pare di cogliere la confusione di ciò
che sfugge, l'imponderabilità del
tempo, il vagheggiamento nostalgico e visionario della vita.
La lettura delle poesie nel loro insieme,
suscita curiosità di indagine e mi
porta a considerare il vero e il fantasioso che sempre coinvolgono, la parte più
profonda dell'anima, dove si nascondono. Così, come colgo
nei versi dell'autrice, una forte tendenza all'intimismo e all'esistenza, come
passione inquieta e leggenda di un destino. Direi di più:
c'è spesso il labirinto che rispecchia,
nel verso, l'incongruenza dove ciascuno inciampa, vola
via e ritorna, col sentire della morte, nel sapore amaro
e dolce della vita. Una poesia che si incontra e si scontra col mondo, per
divenire visione di sé, nel visionario dell'anima.
Entrando poi nella trama dei versi, trovo una
discreta compattezza di stile, la ricerca di coerenza dei temi e l'uso frequente
di termini decorativi, come una precisa scelta personale.
Ciò fa sì che Nicoletta esprima,
come in un gioco a nascondino e in una scherma di passioni, il sentire
istintivo, arcano e profondo, che spesso sfiora l'insensatezza
della vita, l'inconsistenza dell'essere, il dolore e il
mistero che pesano addosso. La felicità che non si fa
stringere.
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autore |
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