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Andare per Mostre
Alessandro Taglioni
Padova, Galleria Cavour
30 Maggio – 05 Luglio 2009
testo di Alessandra Pucci
fotografie di Luccia Danesin
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Pittura
è il titolo di questa importante esposizione in uno spazio luminoso che dà il
giusto risalto alla sequenza di opere realizzate dall’Artista tra il 2008-2009.
Freschezza dei colori, invenzione di
forme che s’affollano in un turbinio di segreti alfabeti e di numerazioni
dettate per codici futuribili o remoti, sono i motivi di riconoscibilità di
tutta la ricerca pittorica di Taglioni. Pittura che ritrova il suo significato
pregnante con gli strumenti classici dell’azione creatrice, capace di essere
nuova nei contenuti e originale nella forma.
Il critico
Claudio Cerritelli, nella presentazione, mette l’accento sull’influsso della
pittura futurista e di alcuni grandi Maestri dell’astrattismo nel percorso
dell’Artista, ma è anche evidente il contributo dei pittori del Rinascimento
italiano molto sentiti da Taglioni che porta con sé anche il senso di bellezza e
di cultura della sua terra d’origine: le Marche.
Le opere esposte
sono cinquanta, tra acquerelli, oli, acrilici, e digitali su pannelli e su tela,
alcune esposte alla personale nella Galleria Comunale “La Pescheria Vecchia” di
Este nel Novembre ’08, presentata da Giorgio Segato, e ancora a Dicembre a
Venezia alla San Gregorio Art Gallery e nel Marzo scorso alla Galleria Scrimin
di Bassano del Grappa, tutto un percorso espositivo di notevole impegno che però
non ha influito sulla produzione costante di opere nuove, come è visibile negli
acquerelli e in alcuni piccoli acrilici siglati 2009.
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Alessandro
Taglioni persegue il suo cammino tracciato con determinazione nel tempo senza
mai lasciarsi sviare dalle tendenze più in voga tra i critici, i collezionisti
e le altre sirene del mercato dell’arte, esprime con vigore la sua ricerca
pittorica “....anche quando persiste l’uso del digitale, esso si commisura al
respiro del ‘colore dipinto’ che incanta lo sguardo con la leggerezza della
luce, la profondità delle forme, la trasparenza del colore...” Claudio
Cerritelli.
Ma anche nello
scritto di Fabio Girardello emergono gli altri aspetti della tematica cara
all’Artista “...Compare la grafia, fatta di elementi stenografici, autonomi e
interagenti con l’insieme, disseminati nello spazio o raccolti in ”grappoli”,
che disegnano una sorta di partitura la cui leggibilità per trasparenza
chiarifica l’ordine temporale di esecuzione...”
Nella ricerca di
significati e di motivazioni del proprio agire, Taglioni afferma la sua
personalità con una nuova pubblicazione di un saggio critico “ La Materia, Dio,
L’Arte” presentato alla inaugurazione di questa personale da Ruggero
Chinaglia.
Tra i critici
che più ne apprezzano l’opera e ne seguono il percorso , c’è Giorgio Segato,
del quale voglio riportare alcune righe significative pubblicate nel catalogo
della mostra “...Risonanze e stratificazioni, ritagli e frammenti che
contaminano forma e colori, caleidoscopio informale che allude a paesaggi
possibili e alle infinite possibilità di sognare sul paesaggio, alle
variabilissime prospettive, ai mutamenti del punto di vista e dell’intensità
dello sguardo. Esiti per accumulo di ritagli, di frammenti, di strisce,
coloratissimi coriandoli, scie, intricati nidi cromatici....”
La mostra scorre
davanti agli occhi con giusta alternanza di spaziature e di opere, con una
adeguata illuminazione, e soprattutto con la possibilità di una fruizione
leggera, che permette di avere una panoramica completa e suggestiva del lavoro
di Taglioni.
L’Artista con
questa personale conclude un ciclo di mostre nel Veneto che hanno contribuito a
rendere forte la sua presenza nel territorio e in questa città dove ha mosso i
primi passi nel complesso mondo dell’arte.
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autore |
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