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Andare per Mostre
Jacques Villeglé
Lettere e frammenti
Testo di Alessandra Pucci
Fotografie di Luccia Danesin
Padova, Centro Culturale Altinate / San Gaetano
Via Altinate
27 Gennaio 2012 -
11 Marzo 2012 |
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Lo spazio espositivo San
Gaetano è illuminato dai décollages fiammeggianti di Villeglé: una retrospettiva
con 80 opere selezionate dagli anni '60 al 2000.
Il tema della mostra è la
"LETTERA" ideogramma alla base della nostra scrittura che l'artista ha
privilegiato come elemento della sua ricerca estetica e concettuale che si snoda
nell'arco di mezzo secolo con risultati di originale espressività. Le opere ci
raccontano la storia politica della Francia degli ultimi cinquanta anni
attraverso gli strati dei manifesti che l'Autore ha raccolto e trasformato in un
linguaggio visibile-invisibile, leggibile-illeggibile, come del resto è la
propaganda che da sempre esprime a caratteri cubitali i propri slogan.
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Possiamo immaginare il
giovane Jacques che si aggira per la strade parigine in un periodo della storia
europea e mondiale già alle prese con false ideologie, proclami di libertà che
nascondono nuove tragedie, guerre lontane ma non diverse da quell'ultima che
aveva lasciato un segno profondo nel mondo. Corea, Wietnam, Algeria, esperimenti
atomici, guerra fredda, ma anche la corsa verso un benessere che doveva ripagare
l'Europa degli anni terribili che l'avevano impoverita. L'America vittoriosa,
esportava libertà e nuove frontiere politiche e artistiche di cui la Francia e
Parigi in particolare si fece protagonista sapendo amalgamare ciò che restava
della grande stagione della cultura prebellica con il presente a volte caotico
ma proprio per ciò ricco di nuove visioni. Cinema, letteratura, musica, arte
tutto si trasforma velocemente in quegli anni in cui le contraddizioni e le
difficoltà della politica internazionale dettano le linee guida di un presente
che è tuttora il nostro. Villeglé sceglie il suo percorso utilizzando ciò che
trovava sui muri della città, un po’ il rovescio di quanto facevano Picasso,
Braque, Matisse e altri che incollavano carte, legni o altro materiale in
aggiunta alla pittura: una visione che lo accomuna ad altri artisti, tutti
legati alle teorie estetiche di Pierre Restany, fondatore del movimento Noveau
Rèalisme.
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Le opere di Villeglé
richiamano alla memoria quelle di Rotella, anche se il loro significato è
completamente diverso, ma forse è l'appartenenza allo stesso movimento estetico
che li accomuna e in certo modo le rende familiari.
La sua personalità lo
spinge oltre le consuete dimensioni del fare artistico. Egli si pone come
testimone del nostro tempo con la sua forza immaginativa, con tutta la scrittura
possibile e però non lascia traccia del suo nome: le opere di Villeglé sono
prive di firma, eppure, nonostante l'anonimità, i décollages e le sue tele sono
presenti nei più importanti musei del mondo. Convinto assertore del "collettivo
anonimo", i suoi lavori di affiches lacerati costituiscono una sorta di diario
che scandisce il passaggio del tempo, un racconto personale e nello stesso tempo
corale, un linguaggio che lo avvicina ai grandi tragici dell'antica Grecia.
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Oltre ai décollages e alle
tele recenti dove il gioco alfabetico diventa un labirinto, sono presenti in
questa esposizione padovana alcune sculture in bronzo: esse rappresentano ancora
lettere che diventano sigle di forte significato, come il gruppo "Y E S" dove la
prima lettera è il simbolo della moneta giapponese, la seconda è la moneta
europea, e la terza quella americana. Lo spirito libero da ideologie, e per
questo definito anarchico, è l'aspetto che rende Villeglé artista
inconfondibile nel panorama dell'arte contemporanea.
Jacques Villeglé vive e
lavora a Parigi: per questa esposizione ha voluto realizzare una opera grafica
dedicata a Padova.
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autore |
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