A casa dell'artista
Laura Borelli
Testo
di Alessandra Pucci
Fotografie di Luccia Danesin
Appartamento moderno, arredato con gusto personale, è il contenitore delle
opere dell’artista, che accendono di bagliori amaranto, verdi, azzurrati, le
pareti di ogni stanza. Laura e suo marito Giorgio sono affabili, espansivi come
si addice a chi ha origini nel sole della Calabria o nei succosi paesi
dell’Emilia-Romagna.
Ci conosciamo da una vita, e, non è un modo di dire perché la
nostra prima giovinezza trascorsa tra Padova e Venezia, era carica delle stesse
promesse e degli stessi sogni. Accademia di Belle Arti in sezioni diverse, ma con molti
docenti in comune, gli stessi che hanno contribuito ad orientarci nel mondo
complesso dell’arte.
Dell’arte, Laura è portatrice di messaggi fortemente espressivi, che si
susseguono da una tela all’altra come un ininterrotto dialogare con se stessa e
il mondo.
La curiosità per ogni aspetto della realtà, è filtrata e rielaborata fino al
raggiungimento di una sua visione poetica, visibile non solo nelle tecniche
pittoriche, ma anche nella sua costante applicazione all’incisione e alla
decorazione e stampa di tessuti. Racconta del suo incontro con Giorgio Trentin determinante
per il suo percorso di nuovi spazi e soluzioni espressive con l’acquaforte,
esperienza potenziata ad alto livello tecnico nel periodo trascorso al centro della grafica di Urbino negli
anni ’70.
Luccia è molto interessata agli arazzi sparsi nei vari ambienti, frutto di un
continuo dialogare dell’artista con le diverse tecniche espressive e quindi
anche l’approccio all’arte applicata, tradizione che ha in De Pero forse la sua
espressione più conosciuta.
La nostra conversazione tocca i momenti significativi di
tanti anni dedicati e vissuti nel mondo dell’arte: «ricordo l’interesse del
gallerista Carbè per la mia produzione di olii, smalti e tecniche miste su tela,
la stima di De Grada che mi presentò nella personale del ’74 a Londra; i
galleristi di Brescia e Pisa con i quali sono rimasta sempre in contatto; la
grande amicizia con Galeazzo Viganò, e quella con Marina Ziggiotti, che
mi ha dato nuovo impulso verso il “bulino, lo zinco e l’acido”, e il consenso di
Giorgio Segato sempre attento verso gli incisori».
Laura unisce alla pittura una profonda cultura musicale, che
emerge come vortice-gestuale in ogni sua opera.
Dalla musica come incessante motivo di successione timbrica,
nascono le opere degli anni ’80-’90, dense di cromatismi per forme inconsuete e
fantastiche bloccate nel pentagramma dell’azzurro del cielo.
Il suo stile pittorico è riconducibile alla stagione dei
’’fauve’’, ma con tutto un personalissimo iter che le ha permesso di accostarsi
ad altre esperienze e movimenti artistici del ‘900.
 |
Laura è abile conversatrice, arte ormai in disuso, ma nel suo caso del tutto
naturale e necessaria ad accrescere il suo sguardo sul mondo, possederlo e
reinventarlo con la vena felice di chi sa regalare un sogno.
Parliamo volentieri dei suoi viaggi e delle feste che hanno
rallegrato la sua esistenza con Giorgio: «adesso è tutto cambiato, tutto più complicato, si è
persa la facilità dei rapporti che permettevano agli artisti di sentirsi ovunque
a casa propria.» Nella voce di Laura non c’è rimpianto, ma solo un vago stupore,
quasi a volersi chiedere come il mondo sia cambiato di colore senza che ce ne
accorgessimo.
Nello studio luminoso con vista sui palazzi di vetro e cemento delle banche,
Laura mostra i lavori recenti eseguiti a pastello su carta, quelli ad
acquerello, i bozzetti per incisioni, gli olii e gli acrilici, tutto materiale
da cui sceglierà ciò che più la rappresenta per mettere a punto una biografia
che abbracci l’intero arco della sua vasta produzione.
 |
Si diverte a mostrarmi gli ultimi lavori per un progetto
mailart sui 500 anni della Gioconda: collages spiritosi come è nella sua indole
di persona ironica, capace di rimettersi in gioco con esperienze alternative
all’arte ufficiale, troppo spesso imbalsamata. Sul tavolo da lavoro, accanto ai pennelli e altri attrezzi
del mestiere, sono sparsi depliant e foto di inaugurazione delle ultime mostre: Spinea,
Marostica, Padova, Mirano, e i bozzetti e le prove di stampa dei materiali
incisori che potranno essere protagonisti di una mostra di grafica.
Notiamo con piacere come il suo senso pittorico illumini le
stampe recenti di tenui cromatismi, che le impreziosiscono senza nulla togliere
al rigore incisorio.
La nostra conversazione è giunta alla conclusione: torniamo
in salotto per il brindisi di commiato e di augurio per i progetti prossimi,
sempre necessari all’artista che vive proiettato nel presente-futuro, alla
ricerca di un mondo possibile.
Sito web dell’Artista:
http://moderata.provincia.venezia.it/borelli.htm
www.abcveneto.com
|