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Per Franco Biagioni
Bellezza d'armonia – dolore insieme
La città di Bergamo, particolarmente colpita dal coronavirus, rende omaggio ai
morti che non hanno potuto avere le onoranze funebri che dovrebbero
accompagnare tutti i defunti. La città orfana di troppi figli, si riunisce
intorno al loro ricordo come un coro di voci chiuse dietro le mascherine, e in
questa unione trova la forza di una rinascita. La poesia si gioca molto sui
colori, che esprimono ora il silenzio meditante, ora l’innocenza delle vittime,
ora il dolore e infine una speranza di rinascita, nei colori della sera. Il tono
è solenne, come si addice a un inno, ma non retorico; le immagini evocate sono
rese ben vive. Ai colori si aggiunge la musica, che si sublima in un coro che è
inno alla vita, in cui dolore e armonia diventano speranza di salvezza.
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Urgono parole vere
L’anelito di verità si fa sentire particolarmente urgente in un mondo in cui la
comunicazione sopraffà il pensiero, come la cenere del Vesuvio soffocò Pompei.
La ricerca di parole vere, su cui fondare sicuramente la nostra esistenza emerge
dai versi come un’esigenza urgente, di cui non si può fare a meno, e che pure si
sente sfuggire. Da qui il tono drammatico, che rivela l’ansia di superare il
cammino insicuro nella fanghiglia, e recuperare un’umanità che possa spingersi
fino alle celesti sfere dell’amore.
° ° °
27 gennaio 2021
Ti ringrazio di aver trovato un’espressione così toccante per sentimenti e
pensieri che mi accorgo di condividere, specialmente la commozione della
cerimonia dedicata dalla città “orfana” ai troppi “morti soli”, che
costituiscono forse l’aspetto più inquietante di questa tragedia.
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