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Note critiche a
Iter ligure
Maurizio Conconi
Padova, 1 settembre 2007
... Iter ligure mi ha veramente entusiasmato. Il
critico parla di neo-impressionismo o usa altri neologismi. La tua verve poetica
è unica, non assimilabile. Piuttosto si rifà all'insopprimibile tradizione
classica per preziosità di linguaggio, facile incatenamento di termini precisi e
levigati, sapiente scansione di versi (segno di radici culturali profonde e
padronanza assoluta). Un arazzo, un lavoro di cesello, una sapiente sinfonia di
parole a racchiudere significati profondi sulle umane vicende. Le Cinque terre
dovrebbero tenerti come poetessa testimonial dei loro incanti paesaggistici ed
organizzare d'estate serate speciali di poesia. Le liriche meriterebbero essere
inserite nei depliants e tradotti nelle varie lingue... Mi congratulo ancora per
il livello delle composizioni e sono sicuro che presto ci sarà posto a livello
nazionale anche per Maria Luisa l'ultima dei classici dal linguaggio prezioso e
robusto, dai colori squillanti proprio come il paesaggio ligure "...terra ardita
| di pirati e naviganti".
Luigi Alfiero Medea
4°
Premio Assoluto – Premio nazionale Histonium 2009 /
“Una
silloge varia e articolata, un viaggio non solo panoramico, ma una vera ricerca
di misteriosi echi che combaciano con i battiti del cuore, in una simbiosi
panica tra il corpo delle immagini e l’anima dell’autrice. Il volume si
distingue per compattezza e organicità poetica, con un verso limpido e
musicalmente effusivo”. Questa la motivazione delle Giuria. /
In
realtà, ci troviamo dinanzi ad un dettato poetico di grosso spessore semantico.
La raccolta, divisa in tre parti, percorre, infatti, un cammino lirico che va
gradualmente da una contemplazione visiva dell’ambiente ad un più corposo
approfondimento, che tocca il tema esistenziale condensato nei versi: “il
nostro andare inquieti / a catturare lembi di felicità / ignari di trainare il
tutto di noi stessi”. /
Nazario
Pardini, nella “Presentazione”, parla di alcuni pregi della raccolta: “continuità
stilistica, compattezza e organicità poetica, naturismo mai fine a se stesso,
ritrattazione di un sentire in parvenze che concorrono insieme all’analisi
psicologica dell’autrice più che ad una descrizione psicologica”. Sono
anch’io d’accordo. Del resto, la Toffanin ha il pregio di unire insieme le
cultura letteraria passata con la vasta gamma di sentimenti, che vive giorno per
giorno con una intensa coscienza etica ed estetica. /
La
poetessa sa dare al suo canto l’orchestrazione adatta per creare una stupenda
sinfonia tra lei e l’ambiente, che la circonda. Scrive: “Mia natura
variopinta regina / di rare essenze radiosa / puella eterna sempre nuova a festa
/ ed amicizia nel tuo arboreo vivere”. E più avanti sottolinea: “Solo
incanto di trasparenza rara / al sublime davanzale del creato / con ali e canti
ricompone / il musivo intarsio d’anima”. Nella stagione estiva è attratta
dalla frenesia “di aria di verde / e di solari / richiami infiniti”.
Infine, nella foresta immensa, “ossigeno all’anima”, avvolge e rotola il
suo cuore ardente. /
Naturalmente è la descrizione della terra ligure ad incentrare il ritmo della
scrittura in un continuo alternarsi di sensazioni, che sempre più infiammano il
cuore e fanno risentire l’invisibile. Così nel verso perdono forma, voce,
profumo e incanto i luoghi visitati dalla poetessa con rinnovato stupore: in
particolare i golfi di poesia, la verdi dune sospese nell’amore, Monterosso “mosaico
d’artici colori”, Portofino “perla rara nel suo guscio di giada”. /
Daniela M. Ciani Forza
lettera, 23 maggio 2007
Il tuo Iter ligure è sul mio comodino e, questa sera,
mi è piaciuto scorrere i tuoi versi. Mi è piaciuto scorrere un passato che
confluisce armonicamente in un presente vissuto e pensato. A tratti brevi, come
i pensieri puliti. Anche quando contengono riflessioni amare, aspre . . .
Gianfranco Vinante
lettera, 15 marzo 2007
Il tuo Iter ligure non potevo trascurarlo, ma chiedo
scusa per il ritardo di questa risposta ed anche per non aver potuto partecipare
alla presentazione di quest'ultima tua silloge. Ne ho letto con vivo interesse
ogni riga, notando un apporto di nuova linfa alla pur "fiorente finezza di
Per colli e cieli insieme...: ulteriori modulazioni in una già ricca misura
compositiva che capta, forse ancor più acuta e partecipe, l'attenzione del
lettore.
Questo, d'altronde, lascia bene intendere il tuo prefatore,
mettendo in luce le tante facce d'una poesia che governa senza apparente fatica
tanti registri, mai confusi o giustapposti: tanto che mi vien da pensare ad una
musicalità più di contrappunto che di melodia, pur se non rare sono le aperture
al mèlos, intense ma sobrie, una ricchezza in più. E contrappunto significa però
anche tensione fra cuore e mente; tenzone fra idealizzare e conoscere, tra
contemplato esistere e perseguito essere.
Tutto questo ha voce più decisa e chiara nel procedere della
scrittura, rispetto alla quale solo un'obbligante esigenza critica (a questo
punto) imporrebbe di stilare esemplificative citazioni. Ma mi chiedo a chi ed a
che cosa servirebbero (soprattutto a te) e, tuttavia, qualcosa desidero che ne
figuri, se non altro, come testimonianza di una lettura da ricordare,
accantonando il disegno di sintetizzare il tutto in ciò che si potrebbe definire
una "cifra". Ovvio che la testimonianza consista in qualche eco, risonante con
particolare forza nel mio sentire di uomo-poeta e, come tale, mi piace
affrirtela.
. . .
Anima mia
trattieni come viatico
la sinfonia che passa . . .
. . .
E canta il cuore dell'uomo
nuovo nell'uomo altro
in un unico sentire . . .
. . .
È nella notte
che splendono i sublimi . . .
. . .
vaneggiare nel sole delle onde
di quel battere struggente delle ore . . .
. . .
Tu, foresta di silenzi miti
. . .
Tu, foresta di silenzi oscuri
chiusi sui dove e sui perché
a non turbare il mio esile sentire . . .
Naturalmente, ne potevo citare chissà quante altre!
Direi, concludendo, che nel tuo dire poetico si realizza vigorosamente quanto
diceva il nostro Luzi: "La poesia è la parabola di una esperienza
trascendentale".
Paola Lucarini Poggi
Firenze, 6 settembre 2007
La luminosità del tuo sguardo si riflette questa volta su
paesaggi intorno, marini, per esaltarne nuove e inedite bellezze. Con
l'accensione della tua interiorità volta sempre al sublime infondi o aggiungi
numinose trasparenze a quei terrestri profili naturali. Il tuo cuore ...risponde
beato alle beatitudini del dono creato... Questa poesia raggiante è il più
grande e sacro grazie che tu possa inviare alla vita e dedicare anche a tutti
noi i tuoi fortunati lettori... invita a sperare indicando la via del
soprannaturale.
Gianni Rescigno
Santa Maria di Castellabate, 2 giugno 2006
... Iter ligure è stato da me apprezzato con la stessa
intensità delle altre sillogi. Sprigionano profumo di fiori, di vigne, echi di
mare sottovento, scricchiolii di rocce erose dal tempo e dalla calura, respiri
di borghi coperti di luna: un dono poetico graditissimo.
Maria Pia Codato
Il Gazzettino on Line, 11 gennaio 2007
"Un viaggio non solo panoramico, ma odissiaca ricerca di
misteriosi echi che combaciano coi battiti del cuore". Tutto questo è la silloge
di Maria Luisa Daniele Toffanin.
"L'Iter si accosta all'idea di un itinerario e, in questo senso, tende a
portarci verso un traguardo. Non c'è pagina nel libro che non ci faccia sentire
questa discreta tensione verso una meta non chiaramente definibile, ma solo
avvertita in controluce come emozione, come un altrove delicatamente percepito
attraverso le visibili meraviglie colorate della natura ligure e intimamente
collegato ai moti segreti dell'anima". Così ha definito la silloge Mario
Richter, presentandola nella Libreria Gregoriana di fronte ad un vasto pubblico.
La lettura delle liriche più significative da parte di Federico Pinaffo ha
permesso di immergersi in quel mondo magico in cui si celebra "la fusione tra
anima e natura". Il motivo del viaggio è caro alla Toffanin. «Ho sempre amato i
luoghi – dichiara – in particolare quelli del poeti: la Sicilia di Quasimodo e
Cataffi, la Liguria di Montale e Sbarbaro, i Colli euganei di Petrarca e
Foscolo». Dalla conoscenza di queste contrade sono nati tre itinerari poetici:
oltre ad Iter ligure (Premio "Il Portone", Pisa), A Tindari (Premio
Sorrentinum), Per Colli e cieli insieme mia euganea terra, seguiti ora da una
nuova silloge, Fragmenta (Marsilio editore), che raccoglie un percorso di
dieci anni di ricerca poetica: testi vari, caratterizzati da una "tensione verso
il bello come nutrimento dello spirito, verso il mito come luogo ideale, verso
l'attesa come tempo miraviglioso". Protagonista la figura femminile, evocata
come vestale della casa e dell'amore.
Antonio Daniele
lettera, 27 dicembre 2006
... dell'invio della nuova opera poetica Iter ligure.
Ritrovo i suoi temi e i suoi stilemi, in forma qui ancora più selezionata e
rarefatta . . .
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