| |
Giudizi critici su “La rondine sul filo”

Antonio
Crecchia
La rilevanza semantica della sua poesia si coglie nella estesa gamma delle e
immagini poetiche, sapientemente distribuite nel corpo dei versi e delle strofe
che si richiamano e s'intrecciano nella consequenzialità di un discorso
sinergicamente e metaforicamente condotto.
Nella produzione poetica di Luisa Martiniello risalta il possesso dei mezzi
tecnici legati ad una visione pedagogica della poesia, in quanto momento di
riflessione volto alla conoscenza e quindi alla valorizzazione di significative
esperienze umane e artistiche e, in pari tempo, luogo privilegiato della libertà
creatrice. Momento e luogo in lei compresenti, potenziati da spinte interiori e
dall’urgenza di un’attività professionale che la vede profondamente impegnata
nell’ universo dell'arte poetica come promotrice e artefice di cultura. Una
esperienza polivalente, la sua, che assume valore e significato in un contesto
ambientale, sociale e storico anelante ad un riscatto epocale non solo sul piano
economico, ma essenzialmente sul piano culturale, quale premessa per un futuro
in cui siano prese in seria considerazione la dignità e le risorse umane,
l'equità e la giustizia.
Francesco Mandrino
In queste poesie, nel tema dell'amore materno, il caro prezzo che la donna-madre
paga al compito della maternità sta all'agiografia spesso gratuita al dovere
della procreazione, in modo inversamente proporzionale di come, nel tema della
preghiera, i verdi pascoli delle pecorelle smarrite stanno a "Donaci ancora la
fibra del riscatto" (Implorazione). Questa provocatoria equazione è la griglia,
il vaglio, il cribro che fornisce materiale per procedere più speditamente.
Aldo Galeano
La migrazione delle rondini risulta metafora riuscitissima del distacco forzato
di una mamma dalla sua creatura e dalla sua desolante incomunicabilità, quella
Milano del lavoro e dei pochi affetti da consumare nelle lunghe ore di
solitudine tra un giorno d'insegnamento e l'altro. Molti di noi hanno provato a
varie distanze sentimenti di angoscia. Lei li ha letti nell'anima e li ha
scritti in versi eccezionali.
Patrizia Pavone
Sono rimasta conquistata dalla sua vena artistica, dalla tematica, dalla natura
colta della struttura del verso.
Martina Roberto
Mi ritrovo a scoprire la magnificenza dei Suoi versi, esplicitati in un libro di
rara intelligenza, di grandissimo fascino sia lirico, che contenutistico...Ogni
lettore potrà risentirsi "rondine" e porsi al Suo fianco sul "filo" di un
discorso, non solo interurbano, ma interpersonale, per la grande emozione che i
versi suscitano e l'afflato umano che emerge dalla tensione spirituale e
dall'amore di madre.
Laura Maniscalco Blasi
Ho vissuto similmente con le mie figlie un'esperienza "interurbana" sul filo
sempre più “reso” della lontananza. Significato questo che il valore oggettivo
della sua opera si spinge fino a divenire emblema di molte mamme, donne,
docenti. Mi congratulo per la passionalità dei suoi versi, per la struttura
della silloge, per la pregnanza del tema.
Gianserico Falconi
Subito mi sono ritrovato Suo compagno di “filo”, altra “rondine”, per l’analogia
poetica, nella quale diventa un privilegio il processo d'identificazione. "La
rondine sul filo" è un libro che esprime alta poesia, una tematica nuova,
sospesa tra mito e tecnologia, tra recupero delle proprie radici e pulsazioni
verso l'io universale.
Dino Conte
…il contesto contempla poi lo sradicamento dalle radici e il dichiarato amore
per la propria terra, motivi anagrafici ma certamente non convenzionali, giacché
la Sua poesia innovativa porta linfa all'argomento che già Visconti esplorò
attraverso il Suo capolavoro “Rocco e i suoi fratelli”…confessiamo di aver
rilevato nella struttura più di un elemento drammaturgico, che si presta ad una
resa monologante in direzione teatrale, per l'unitarietà dell'argomento, per la
pregnanza della parola che si appropria di intenzionalità più ampie rispetto al
dettato, per il fascino delle immagini, mai descrittive, al contrario sempre
emblematicamente intese. I riferimenti mitici, i risvolti sociali ed
esistenziali...denotano la grande valenza espressiva e la nobiltà del sentimento
che la animano.
Giuseppe D'Andria
Lei ha realizzato in versi quello che io da sempre in piccolo realizzo nelle mie
opere e scorgo la grande, appassionata visione del paesaggio naturale e di
quello dell'anima, ritrovare spessore letterario e grande afflato nel ricordo
della propria terra, nella dolorosa esperienza di emigrante (ma con laurea), nel
suo amore senza condizionamenti del suo bimbo lasciato in Irpinia.
Diego Martines
Ho vissuto sulla mia pelle le amarezze, le inquietudini, il dolore del distacco
che Lei ha magistralmente restituito in poesia, come vade mecum di una
esperienza nella quale specchiare quella di tanti intellettuali, sballottati tra
nebbie forzate e sole negato. Sono rimato ammaliato dai suoi splendidi versi.
Luisa & Barbara
In coda o in calce la firma per ammirazione. Barbara Amodio
…Due papà importanti poeti-profeti approfitterò per la loro dolcezza e/o per il
diabete, almeno del mio. Due figlie rondini che vivono di filo il loro "feeling"
con la poesia d'eredità e con l'amore che li unisce a triplo filo. La rondine
sul filo, letto-digerito e subito in volata ripreso in interurbane con le
disquisizioni critiche-emozionali. Pasquale & Gianni
Domenico Turco
Il testo offre una vasta gamma di temi e una grandissima varietà di risorse
retoriche
tecnico/liriche, tutte comunque nella direzione di un frammentismo novecentesco
degno dei diversi Rebora Sbarbaro Ungaretti etc. tuttavia i contenuti mostrano
l'inconfondibile mèlange fra il piano individuale e il piano metafisico, nel
significato etimologico di "oltre la fisica'" come orizzonte naturalistico. La
poetessa irpina sfoggia una cultura invidiabile che traspare in sordina, quasi
temendo di offuscare l'umiltà di chi scrive per un profondo moto interiore...ci
offre alcuni saggi di neoavanguardia soprattutto in Acrostico meridionale,
dove affiorano stupende definizioni sul nostro "vituperato" Sud d'Italia, in
Oltre la trincea, dove la costruzione cede il passo ad un realismo
visionario molto suggestivo...l'aspetto più esaltante è l'estrema ariosità
delle strutture metriche, alleggerite dall'uso di metri brevi...il linguaggio
tende alla prosa, ma una prosa aurea che ricorda le migliori pagine ungarettiane,
una scelta derivante dalla volontà di voler sottrarre la poesia
all’insopportabile intellettualità dei poeti - gerarchi contemporanei, di
svecchiare il trito ambito del mondo lirico. Credo che tale silloge potrà
servire da stimolo ai tanti autori che si attardano in abusati modelli
linguistici, fornendo la giusta misura di uno stile che ricorda tanta lirica
d’oltre Manica, disturbando nomi come Auder Spender e diversi altri…
interessante l’allontanamento dall’esistenzialismo manierato dei più,
l’indulgere su nuove idee quali il velato odium mundi, disprezzo per un mondo
divenuto “ vasto e terribile “…il dialogo con il figlio lontano sembra
riproporre in termini moderni il soliloquio-colloquio del Lamento di Danae del
lirico Simonide di Ceo.
Elsa Emmy
….straziata dalla separazione voluta dalla vita, fa poesia della vita e sceglie
la poesia come possibile vita, dando un senso a una tragedia che può apparire
insensata a chi non sa porvi alternative. Lei grida la sua pena nostalgica
tramite il verso e la modula con un canto lirico, la sua vita diventa un carme e
si ciba di poesia per non morire di quell’amore più grande che alimenta la
vita…Il linguaggio è nuovo, non trascurando i dettami della tradizione colta;
lei sceglie come medium il telefono e il suo interlocutore è la rondine, essere
antico che ciba i suoi piccoli bocca a bocca…Ci ha incantati col suo lirismo
addolorato, senza ombra di pianto.
Roberto Conte
La rondine sul filo
è divenuta sentinella e messaggera di una poesia di grande qualità con tematiche
molto vicine che io stesso scruto attraverso le tantissime docenti con le quali
mi correlaziono per lavoro.
La metafora della rondine è stata accolta dai
lettori - ospiti della Casa Circondariale di Taranto- con
grande afflato, ma soprattutto per l'anelito di
libertà e di desiderio del nostos, ritorno a casa, al proprio paese, alle
proprie radici, alla propria dignità...Lei ha espresso con la nobiltà della sua
poesia accenti meravigliosi e umanissimi. La lettura privilegia l'eccesso di
tempo che ci viene elargito dalla società.
Noi desideriamo rivendicare il rispetto della
società, allorquando, terminato il castigo, si possa ritornare liberi con la
Giulio Micella
Mescolo pensieri di rabbia a pensieri di gioia, attraverso la sua opera, che in
questo momento assume un alto valore umano e simbolico… grande la qualità della
sua poesia civile, anche quando apparentemente autobiografica sembra prediligere
l'intimismo.
Antonio Citrea
La silloge si presenta fresca, immediata e meditata su una tematica
"meridionalistica”, ma di
contesto più ampio, laddove la metafora della
migrazione viene assolta in modo molto poetico e significativo. Dall'esperienza
personale a quella collettiva l'opera con grandi accenti poetici esprime il
disagio di una terra che trova motivo di riscatto nei suoi intellettuali.
Gianfranco Panico
La silloge poetica denota la sensibilità e la cultura di un dettato lirico che
concilia con la poesia
d'impegno civile così ben amalgamata alla
propria tensione anagrafica e biografica.
Grazia Marzulli
La sua lirica essenziale e raffinata, immediata nel trasmettere emozioni al
femminile, dal privato al sociale, nel suo ricco respiro di cultura non perde
mai la schiettezza del parlato. Dalla dolorosa
condizione di esule -madre- insegnante, Luisa
Procne evidenzia una intensità di sentire che connota una voce poetica
autentica.
Enzo Angiuoni
Ne La rondine sul filo l’Irpinia non si distanzia moralmente né dalla
Puglia, né dalla Sicilia e in felice connubio ricerchiamo nella letteratura,
come nella pittura, consonanze e valori immutabili...La poetessa rende omaggio
all'identità culturale, con spirito di servizio, ma anche con "voli" poetici
sublimi, mai racchiusi nel facile localismo, che restringerebbe la portata della
sua poesia.
Gianni Afola
Il libro segna un tempo della poesia che riconduce alla simbiosi vita-poesia che
trova nello specifico un risultato di grande umanità e sentimento, pur nella
forma innovativa, che non si restringe nel proprio guscio autobiografico e
ambientale.
Arturo Esposito
Martiniello mostra di avere acquisito appieno una sua definitiva personalità
umana ed artistica, raggiungendo il necessario superamento dell'ordinarietà
quotidiana con la distanza nel profondo e con l'eccezionale capacità dello scavo
linguistico che si compendia e si risolve in una complessa elaborazione del
discorso e in una folgorante creatività stilistica ed espressiva.
Antonio Coppola
Tutto il libro o quasi s'intrama di memoria, di ricordi, in un acceso seppur
pacato ritrovamento di
scampoli intersecati che ripropongono i guasti
sociali e le ferite. Poesia di scambi fitti tra essere madre-figlio e cose care
perdute; la cinematica di visioni non attenua lo strappo ma mitiga, di sicuro,
quel crudo impatto di realtà fatta nemica.
Gianni Amodio
La parola lirica, altamente selettiva, il verbo che si fa carne ed esperienza,
non assume ruolo descrittivo, non si perde in prolissità di pensiero, ma
nell’asciuttezza del dettato poetico accoglie l’idea del mistero, dell’arcano
che aggiungono fascino alla lettura, perché capace di tradursi nell’emozione
individuale del fruitore, che ampia il senso e lo elegge a motivo corale,
universale, anche quando, come nel caso della nostra autrice, nasce da una
matrice autobiografica di valore individuale.
Pasquale Maffeo
Nel dilatato senso dell'esistere, la coscienza si colora e vibra nel
trasalimento creaturale, nel mistero di Dio, con aperture al dono che è pago di
donarsi: Serrata la mano con gli artigli dell'avarizia, /oggi, /Signore, /ho
riversato il calice della carità. Ma vi sono, nei versi di ispirazione
religiosa, punte roventi che strinano malafede e poca fede, eresie e simonie,
vizi che venti secoli di travaglio cristiano non sono valsi a sradicare.
Cosimo Rodia
Centrale, nella poetessa irpina, sono i temi della città e del paese, riprodotti
nei suoi aspetti esteriori ma con lo scopo di far rivivere i ritmi interiori. Il
linguaggio e la simbologia operano una inversione fra astratto e concreto. La
poesia è certamente specchio della realtà e ne riflette la negatività caotica
della città e l'aspetto armonico del paese.
Giuseppina Luongo Bartolini
…Ora…il
tuo libro originalissimo, sofferto, che dispone nella bellezza un tormento
profondo! E il
discorso non è certo finito...I versanti del
discorso, che si intrecciano in un fluire variegato e
acceso, guardano alla famiglia, alla casa, alla
terra natia e d’elezione, al Sud, negli spartiti e nelle
connessure di secolari ingiustizie. Il vento
delle passioni e dei desideri contrapposti palpita sul filo che è quello diretto
del telefono e delle comunicazioni, filo tecnologico eppure aereo e simbolico
della percezione, ma anche dell’alito di vita e
dello spasimo nostalgico e tormentoso dettato dalla lontananza.
Enza Bevilacqua
Una silloge straordinaria dove mi immergo nel mondo incantato della poesia, una
poesia che se anche nasce dal dolore e dalla nostalgia, imprime un modo e un
moto di sincera partecipazione, nel referente figlio lontano, nella cara amica
mamma che deve affidare al telefono le emozioni della lontananza e della
nostalgia: elementi del Sud e come tali appartenenti a tutti noi, che ne siamo
figli. Maria Santoro
La rondine sul filo
, che risulta opera meritevole della scrittura al femminile, mi intriga per la
sua tematica e denota una validità espressiva eccellente.
Gianfranco Vasile
La rondine sul filo
è opera di grande "ascolto" e "comunicazione", non solo sonora in ossequio alle
"interurbane in versi", ma, di ancora più elevato ascolto interiore, per
l'originalità dei suoi messaggi poetici e di amorosi sensi con il suo figliuolo
lontano. Le nebbie di Milano contro il sole irpino creano conflitti
metereologici, non solo, ma anche emozionali.
Maddalena Lippo
La silloge si lascia ammirare, oltre che per il tema, per la fluidità
espressiva, per le invenzioni lessicali, per le immagini cromatiche, che una
pittrice come me, sa cogliere appieno...Luisa sembra
possedere la sicurezza estetica e tematica per la quale coinvolgere i suoi
lettori. Al seguito del suo
stormo di rondini, ciascuno di noi si sente sul filo, legato a quel telefono che
viene incontro come surrogato della presenza negata di un figlio, come di
qualsiasi persona cara.
Carmela Manco
E la sua voce, oltre il filo, arriva tra versi posti a filo di sutura di una
poesia sempre
espressa, con metafore e immagini liriche che lasciano col fiato sospeso,
permettono
l’identificazione per ciascuna mamma, consentono il piacere di una lettura
finalmente
di poesia autentica.
Claudio Genga
L’opera è di alto profilo lirico e ricco di suggestioni, senza mai cadere nella
convenzionalità sentimentalistica, pur rivendicando il valore dei sentimenti:
maternità, ritorno alle radici, la
problematica sociale. La ricchezza di immagini, l’afflato ed il respiro poetici
rendono la sua “rondine” diretta interurbanamente a ciascuno dei lettori.
Cecilia Coppola
La realtà poetica è legata ad una profonda esperienza culturale. La sua silloge
appare composita e dotata di momenti altamente espressivi che forniscono una
definizione quanto mai esatta, precisa
e veridica della validità letteraria dell'opera della nostra poetessa, che in
questa raccolta mostra di
aver acquistato in pieno una sua definita personalità umana ed artistica,
raggiungendo il necessario superamento dell’ordinaria quotidianità con la
distanza nel profondo e con l’eccezionale capacità dello scavo linguistico che
si compendia e si risolve in una complessa elaborazione del discorso ed in una
folgorante creatività stilistica ed espressiva.
Enzo Nigro
La sua poesia appartiene al mondo dei ricordi e del rimpianto ed anzi in essi
ingigantisce e di essi si nutre, tra barlumi di speranza e profondità di sogni.
ll ritmo del suo tempo, intercalato da ore sognanti il sole, da giorni fecondati
d'immenso, dalla meraviglia del silenzio, è scandito in sempiterno appagamento
dal miracolo del divino, dal "fiore spuntato da una ciotola", "dal sale delle
lacrime" in un caleidoscopio di scene vissute nella vita e per la vita alla
ricerca della redenzione della nostra umanità piccola e sospesa.
Salvatore Salvatore
Una poesia dal verso elegante che rispecchia in pieno la vivacità culturale
dell'Irpinia .
Giovanni Chiellino
Dal contrasto tra l’amarezza della realtà contingente e la tenerezza della
realtà dell’anima, tra l’aridità del mondo cittadino e l’esuberanza del mondo
della natura, nascono i limpidi versi di Luisa
Martiniello: gemme di luce su mantello di ombre. Ed è un continuo fluire di cose
amate e lontane
fredde dimore di una modernità indifferente. Una poesia che si allunga ad arco
tra il disagio di un
presente meccanico-progressista e un passato sereno nella semplicità
dell'infanzia, ch'è anche infanzia dell'umanità, e che evidenzia la
frantumazione dell’esistente e il sogno di un’unità indissolubile.
La redazione de La Valliva
La forzata condizione di emigrante interna per esigenze di lavoro, il doloroso
distacco anzi
sradicamento dal proprio mondo, dai famigliari affetti, in particolare la
terribile forzosa separazione dal figlioletto in tenerissima età, dettano a
Luisa versi intrisi di rabbia e lacrime per quella che sente
un'ingiustizia e ferita dell'anima. Nessun patetismo da parte dell'autrice
nell'esprimere il lancinare in
petto di un'esperienza di separazione così crudele. Interessanti e struggenti i
versi quando con semplice immediatezza registrano i nudi sentimenti...
Luigi Pumpo
Una sorta di diario in cui la "parola" le premeva dentro con una ricchezza
comunicativa urgente. Luisa fa scorrere il suo canto con una irruenza e
continuità che ci prende e ci sorprende insieme; e con innegabile forza di fede
esprime, con delicati toni e forme, "la sofferta gioia del vivere", una gioia
del suo mondo intimo e della realtà che le vive intorno, con profondità di
motivi umani e trasparenza di forme.
Armando Saveriano
Poesia esemplare, che si innesta nel filone ultimo della poematica: luminescente
di richiami eruditi, di allegorie doviziose, con la eco caratteristica di
quell'atipico dialetto in lingua, che l’autrice eredita e trasla, caro a
Spagnoletti e Loi. Un journal pòetique che sbobina conversazioni telefoniche… e
che contrappone nord a sud, città a paese, caos urbano a ritmi rurali. Il
risultato è uno spaccato sociale, punteggiato di capolavori assoluti...La
silloge, ripartita in quattro momenti, va a comporre un tessuto unico, un
poemetto a prima lettura agevole, ma complesso nei rimandi mitologici,
letterari, nella stratificazione allotriomorfa, ora introspettiva, delicata,
quasi tendente all'understatement del dolore da distacco, ora al contrario
vibrante, pugnace, sebbene ammorbidita da un lampo di ironica saggezza, tutta
femminile e materna.
Ugo Piscopo
Luisa Martiniello procede sulla via della poesia con serietà e puntualità,
costruendosi un curricolo persuasivo e decoroso. In questo quaderno, raccoglie,
insieme con liriche d’impegno etico e civile, composizioni di tenera ispirazione
elegiaca, che costituiscono il nucleo prevalente per quantità e qualità. Qui
figurano delicatissime sequenze, come quella dedicata al figlioletto Lorenzo:
“Gli occhi tuoi /impensieriti/ non emulino i vani ticchettii / del passero / sui
vetri opachi del cuore” (Favole).
| |
|