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Nota dell'editore
alla seconda edizione di
Elegia provinciale
La Fratini Editore, distinguendosi dalla prassi editoriale più comune,
inaugura la collana I Calami, dedicata alla narrativa, con il volume
Elegia provinciale di Giancarlo Micheli, il quale non è una novità assoluta,
ma la seconda edizione di un'opera che l'Editore considera di alto valore
letterario e che necessita di una maggiore visibilità e attenzione rispetto a
quanto finora ottenuto.Elegia provinciale
è il primo romanzo pubblicato
dall'autore, preceduto e seguito da numerose altre pubblicazioni che lo rendono
uno scrittore proficuo, impegnato in vari generi nell'ambito del panorama
letterario italiano. Egli infatti spazia dalla narrativa, alla saggistica, alla
poesia.
Elegia provinciale è un affresco, o meglio un dagherrotipo, che
apre al lettore una finestra sulla vita in Italia nel primo decennio del
Novecento, della quale rappresenta a tinte vive ed oggettive i personaggi, i
meccanismi ed i valori. Tra le Alpi Apuane e il lago di Massaciuccoli, la
società contadina ed artigiana tradizionale si trova davanti al passaggio
epocale che di lì a poco trasformerà il Paese per sempre attraverso
l'industrializzazione. Questo “piccolo mondo antico” è come sospeso fuori dal
tempo a difendere i propri valori, che il cambiamento del mondo lascia da parte.
Le vicende hanno il loro perno nella figura del maestro Giacomo Puccini, di cui
si racconta un evento luttuoso avvenuto nei pressi della sua casa di Torre del
Lago e che entrò nella cronaca del tempo. Sul palco naturale della Versilia di
primo Novecento, con grande lirismo e pluralismo linguistico, Micheli impiega un
vocabolario la cui ricchezza abbraccia con pari facilità idiomi stranieri,
espressioni dialettali, forme, costrutti e registri dell'epoca nonché lessici
specialistici, portando in scena un'umanità sulla quale possiamo riflettere la
nostra stessa immagine, interrogarci sulle origini di un disagio che coinvolge
la nostra stessa contemporaneità.Micheli, in seno ad uno scrupolo documentario che coinvolge parimenti la
realtà storica e quella linguistica, fa rivivere personaggi appartenenti alle
più diverse realtà sociali, ognuno dei quali viene collocato, verghianamente,
nel luogo psicologico e cognitivo ad esso conveniente. Torre del Lago risuona
quindi di una polifonia che somma alla voce del prelato quella della servitù, a
quella del medico quella dell'operaio e del signore, ognuna delle quali è al
contempo anche la voce della classe sociale cui appartiene, rispecchiando sempre
esperienze umane genuine che Micheli racconta senza artificio. In Elegia
provinciale il narratore è un'entità estranea e partecipe al tempo stesso,
inserito nel mélange linguistico e psicologico dei personaggi ma che ad
essi guarda dall'esterno, per raccontare e restituire al lettore le loro vite.
Di verismo potremmo parlare nella misura in cui Micheli porta in scena
personaggi che trasudano umanità, per la complessità dei chiaroscuri che ne
definiscono limiti e contorni, per la verità con cui vengono rappresentati. La
rottura fra il mondo antico e quello contemporaneo si estremizza drammaticamente
nel contrasto di sfondo e primo piano secondo cui giocano la vita di provincia e
il mondo cosmopolita dell’industria culturale e artistica, così da mostrare i
germi di una decadenza che non risparmia neanche chi ancora possegga valori e
voglia difenderli di fronte alla vanità dell'incipiente società di massa.
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