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Introduzione a
A braccia aperte
Wilma Minotti Cerini
L'immagine che Graziella propone, sulla copertina del suo
quinto corposo libro di raccolte poetiche, di una bambina, essa stessa, con le
braccia aperte, mi commuove profondamente e mi intenerisce perché mi riporta a
quell'epoca lontana dove, pur sorelle, eravamo state divise dalla sorte avversa
che ci aveva privato dei genitori. Nel contempo io guardo questa immagine così
significativa di una bimba che apre le sue piccole braccia al mondo e mi chiedo
chi volesse veramente abbracciare o fosse invece una richiesta per farsi
abbracciare; quella bimba ormai da tempo donna, madre e nonna, ha mantenuto in
se stessa gli stessi sentimenti e ci tende le braccia allo stesso modo.
Ciò che rende davvero incredibile il cammino della vita è
quell' esserci ritrovate, adulte, sullo stesso sentiero poetico condividendo
tante emozioni, spesso in sintonia con l'amore per la natura che già da bambine,
colpiva la nostra immaginazione, e così con questo sentire è come ripercorrere i
tempi della giovinezza, quando tenendoci per mano sorridenti si andava al
torrente verso Cannobio, fonte delle nostre delizie ingenue. Ma Graziella ha.
diversamente da me, la poesia dentro in ogni ora del giorno e riconosco in lei
la vera poetessa pronta a descrivere un qualsiasi stato d'animo con maestria e
facilità, lasciando in chi l'ascolta una sensazione di struggente armonia con
l'universo che ci circonda, sempre comunque una pennellata di rara bellezza
quell'imprigionare il momento del giorno che si anima di voci, di stridi di voli
radenti, oppure dei colori smaglianti di un'aurora o di un tramonto che volge
alla notte stellata con i suoi perché nascosti nell'animo che si di svela. Ma vi
è pure la riflessione sulle persone che furono e che rivivono attraverso i
nostri ricordi, stanze segrete alle quali amiamo talvolta aprire quelle porte
misteriose per riscoprire voci ormai nascoste dal tempo e che riprendono fiato
dal nostro amore inalterato e fedele.
L'apertura poetica che inizia con la poesia "a braccia
aperte" prosegue con un corposo excursus sulla vita familiare e affettiva senza
dimenticare gli orrori del mondo e tra i più afferrati la morte di un bimbo
innocente "Tommy" dal viso d'angelo, e in queste poesie vi è una malinconia ed
un travaglio per superare il dolore e il distacco dalle persone amate. Solo
nella seconda parte, quella rivolta alla natura la mente ritrova la quiete
incantata, decantano le ansie per un ristoro dell'anima che abbraccia
l'universo, in questo caso quello che da Premeno volge indifferente ai monti
possenti del gruppo del Rosa o travalica le cime degli alberi per quegli squarci
di rara bellezza che il Verbano offre quando il cielo riflette cieli sereni o
nuvole sparse, ma la notte con la sua volta stellata ci porta a sublimare anche
l'inesprimibile che solo la poesia riesce a sciogliere.
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autore |
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