Pietro Nigro
da: Astronavi dell'anima, 2002
Successiva
Ad Archia di Corinto*
Sull’ospitale
spiaggia alzò lo sguardo deciso e imperioso;
seguiva
la fine d’un evento funesto un consolante approdo,
vele
sospinte da un vento nemico a vendicare Atteone
e
lo scoramento di un ferale destino.
Ora
ansia è memoria
che
rimugina impotenze di momenti avversi.
Ma
il cuore è sempre colmo dei templi eterni del pensiero
che
alimenta imprese d’eroi,
cosmiche
architetture in cui pulsa uno spirito primevo.
Fugherà
l’illusione, immortale figlia del sogno,
il
tramonto dei giorni;
l’eternità
squarcerà il tempo
dimora
di dio ed essa stessa dio,
meta
d’ogni religione,
sorgente
che irrora d’acqua e di luce,
vita
e nutrimento della mente,
bacio
sensuale che all’anima il corpo dona
segno
del linguaggio delle patrie antiche
che
la diaspora dolorosa allieterà di sempiterne memorie.
Memoria
che rimuove consolante nell’abisso della notte
le
scorie che dimentica l’alba nascente
e
generosa affida al nuovo giorno
vita
che rinasce e tributa il sacrificale rinnovamento.
Non
più crudele il giorno che la notte cancellò
e
consegnò al nulla
a
sua volta disfatta dal nuovo dì
che
modula canti di speranza.
Così
nacque la città felice
confortevole
riparo agli esuli corinzi
figlia
superba e di più radioso destino
a
lenire il rimpianto della perduta patria.
* Appartenente alla famiglia corinzia
dei Bacchiadi,
implicato nell’uccisione del giovane Atteone, nel 734 a.C.
lasciò Corinto con una parte della popolazione e fondò Siracusa.
|