| |
Pietro Nigro
da: Astronavi dell'anima, 2002
successiva
Narciso
Non
me io amo
quando
indaga il mio spirito primevo
la
sua progenie
immutabile
tempio
di
un mito inafferrabile
che
amalgama tenebre e luci
in
spasimi struggenti
e
incomparabili fremiti.
M’affascina
il flusso
di
un’anima che trasmigra
nel
gorgo che rimescola
i
tratti del tempo
dove
il tutto e il nulla
rigenerano
il presente.
Non
me posso amare
Narciso
immoto
alla
sua fonte
che
rispecchia sembianze
di
un tempo sospeso.
Se
Narciso è il mondo
Narciso
morrà del suo vano specchiarsi
in
un “io” deviante
senza
coscienza della gioia incompresa
che
genera il dolore
d’avere
ignorato
cosmiche
ombre, come sogni
che
s’infrangono su statici risvegli.
Ma
il loro esile ricordo
risuscita
speranze
che
una vita pietosa
prodighi
la sua luce
ad
una mente che ha squarciato orizzonti
immaginando
terre supreme
spogliatasi
dal corpo
a
magnificare un dio.
| |
 |
autore |
|