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Franco Orlandini

“Dizionario Autori Italiani Contemporanei”
Quinta Edizione Guido Miano Editore, Milano, Nov. 2017

Orlandini Franco (Ancona, 1935), poeta e saggista, il profilo tracciato da Guido Miano, già presente nella quarta edizione del 2006. Per quanto concerne particolari aspetti della produzione dell’autore, viene poi precisato che, riguardo alla poesia della raccolta “Negli anni” (2007), lo stesso Orlandini, sul numero 2/2011 di Literary, afferma: “Ho intrapreso una giovanile, anche se discontinua, “avventura”, con disposizione classica e romantica, nella natura delle colline, alla ricerca di immedesimazione in un universo concepito soprattutto come il manifestarsi di bellezza unificativa, mediante la sua armonia. Ho così raggiunto momenti di poesia – derivata da esatti modelli del neoclassicismo e del parnassianesimo – appaganti nell’esercizio formale, e anche nella funzione catartica”. Riguardo all’attività di saggista, viene ricordato il testo “Solitudine tra i poeti – Saggi sulla letteratura dell’Ottocento e del Novecento “ (2009): una raccolta di studi su Leopardi, Leconte de Lisle, Georges Rodenbach, Emilio Praga, ma anche Antonio Machado, Georg Trakl, Guillaume Apollinaire … Sulla vita e l’opera del poeta francese Charles Guérin (Lunéville,1873-1907), Orlandini ha pubblicato un interessante studio nel 2012, con traduzione delle poesie: “Charles Guérin, anima senza patria”. Del volume di saggistica “Uccelli per cento poeti” il critico Vittorio Verducci ha scritto: “Franco Orlandini prende in esame centoquattro autori (libro biblico dei Salmi e lui stesso compresi), a partire dalla Grecia classica, per giungere, passando per il mondo romano e il Medioevo, fino ai nostri giorni … (…) Ne viene fuori un testo non solamente pieno di amore per la natura, ma anche una forte critica nei confronti di una civiltà fortemente interessata a distruggere.”.

pag. 436

Attraverso le accurate ed aggiornate bio-bibliografie contenute nelle oltre quattrocento pagine del “Dizionario Autori”, si può spaziare sul vasto panorama della letteratura italiana contemporanea e scoprirne i caratteri e le idee innovatrici. Si trovano autori intenti ad ascoltare il proprio intimo e le voci della natura; altri rivolti alle istanze sociali; altri con l’aspirazione a valori spirituali o metafisici … Ma nel Novecento vi sono state correnti letterarie, che hanno radunato attorno a sé numerosi poeti e scrittori ed esteso il loro influsso, più o meno accentuato, anche su altri isolati. Una di queste è quella ermetica, fiorita in particolare a Firenze, negli anni tra le due guerre. Gli ermetici avevano adottato un vocabolario ricco di espressioni simboliche e talvolta oscuro; gli epigoni si sono protratti lungamente. Le riviste che accoglievano i loro scritti erano “Il Frontespizio” e, in particolare, “Campo di Marte”, di cui era redattore Vasco Pratolini. Nel “Dizionario” ritroviamo gli esponenti dell’ermetismo fiorentino, come Piero Bigongiari (1914-1997), Mario Luzi (1914-2005), la cui poesia, negli anni, s’è proiettata sempre più verso il trascendente e l’Assoluto; Alessandro Parronchi (1899-1986), via via apertosi alla realtà, con sensibilità umana; Carlo Betocchi (1899-1986) era redattore de “Il Frontespizio”, ma, più che ermetico, propenso “a far parlare le cose”.

Altro notevole movimento culturale è stato il neorealismo, apparso nell’immediato secondo dopoguerra; esso ha interessato, in particolare, la narrativa e il cinema. Cesare Zavattini (1902-1989) è stato soggettista di molti film, in collaborazione specialmente con V. De Sica; Mario Rigoni Stern (1921-2003) ha rievocato drammatiche scene di guerra; Giuseppe Patroni Griffi (1921-2005) nei suoi racconti ha ritratto la vita delle borgate, con protagonisti i giovani del sottoproletariato; Ottiero Ottieri (1924-2002) s’è calato nell’alienante realtà della fabbrica; Goffredo Parise (1929-1986) ha anch’egli trattato la problematica dell’alienazione, derivata dall’industrializzazione …

Negli anni Sessanta s’è sviluppato il movimento della neo-avanguardia, che ha manifestato una drastica opposizione sia all’esperienza ermetica e post-ermetica, sia a quella neorealista. Esso ha preso le mosse dalla rivista milanese “Il Verri”, che nel 1961 realizzò l’antologia poetica “I Novissimi”, con testi di Nanni Balestrini, Elio Pagliarani, Antonio Porta, Edoardo Sanguineti, introdotti e commentati da Alfredo Giuliani (1924-2002). Era stato poi fondato, a Palermo, il “Gruppo 63”, durante il congresso tenutosi appunto nel 1963. Di tale Gruppo hanno fatto parte, oltre agli avanguardisti citati, Alberto Arbasino, Giuseppe Guglielmi, Francesco Leonetti, Luigi Malerba, Giorgio Manganelli (autori inclusi, tutti, nel “Dizionario”). Ad essi va aggiunto Umberto Eco (1932-2016), che nei suoi studi ha indagato sui problemi della comunicazione nella società di massa, e sulle strutture narrative; egli è stato autore del celebre romanzo “Il nome della rosa”.

Il movimento della neo-avanguardia non s’è presentato con un programma unitario, ma alquanto frammentato, a seconda delle singole personalità. In ogni modo il suo intento è stato quello di difendere la letteratura e l’arte dai numerosi “messaggi” provenienti dalla società industrializzata, tecnologica e consumistica, in modo da attuarne, in maniera autonoma, lo sperimentalismo formale, anche estremo.

Nel “Dizionario” sono presenti numerose poetesse e scrittrici, ad iniziare da Susanna Agnelli (1922-2009), che, nell’opera “Vestivamo alla marinara”, ha raccontato gli anni della sua vita, che hanno coinciso con il particolare periodo storico del fascismo, della II Guerra Mondiale e della Resistenza. Si possono ricordare Barbara Alberti, Dacia Maraini, la quale s’è particolarmente interessata alla condizione della donna nel contesto sociale, Alda Merini, Elsa Morante, Natalia Ginzburg, Maria Luisa Spaziani … Si ricollegano anche alla radio o alla televisione, ad esempio, Antonio Amurri (1926-1992), Guglielmo Zucconi, Corrado Augias, Enzo Biagi, Luciano De Crescenzo, Luciano Luisi …

Su molti altri autori, che il congruo repertorio annovera, potremmo soffermarci … L’editore, da parte sua, in una nota scrive: “Questi “contributi bibliografici”, più che presentare un inventario definitivo, pressoché impossibile, del fenomeno letterario in evoluzione, tendono a registrarne aspetti vari, contenuti, orientamenti. Pertanto involontarie assenze nella presente edizione saranno oggetto di studio e di aggiornamento nelle successive.”

Franco Orlandini

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