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Presentazione a
Stagioni
di Franco Orlandini
Ernesto Pris
L’estrema padronanza del mezzo linguistico,
il terso valersi delle forme poetiche che riflettono stati d’animo di portata
molto più ampia del semplice orizzonte personale, il cosciente ripetersi d’un
tema di attesa in vista dell’impegno definitivo di ritrovarsi alla fine come
uomo e come poeta: descrivono i punti essenziali dell’impostazione estetica di Orlandini.
L’apertura costante al mondo e ai suoi valori indica il
metro con cui si può arrivare ad una interpretazione valutativa. La
presenzialità della natura è sempre uno dei punti di più travagliato ottenimento
per un poeta. Tanto più sembra facile avvicinarsi alla realtà, tanto più questa
ci sfugge, come se volesse ritrarsi alle nostre brame di comprensione E’
naturale che tutto ciò avvenga, in sommo grado, per il poeta che, della realtà,
è il più alto trasfiguratore. Orlandini mi sembra che si sia bene avviato in
questa strada verso l’interpretazione “viva ed efficace” della natura. Al di
sopra della stessa padronanza dell’espressione, al di sopra della stessa abilità
nello sviluppo delle forme poetiche, credo che proprio qui risieda il punto
culminante della sua poesia.
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