da Aria d'altro colore
Duetti
***
Tenera la neve si posava
sull’altana dei rigidi inverni
della mia povera casa d’infanzia.
Passavo le ore col naso sul vetro
a controllare ogni mutazione:
le orme di qualche stanco colombo
la corsa dei topi sotto il legno
il gioco delle piante innevate
la danza pigra dei puri cristalli.
In embrione il pensiero d’amore
sarebbe nel tempo continuamente
apparso con la sua esaltazione.
Diviso lo
spazio in tre famiglie
il sapore del
silenzio di notte
saziava la
riflessione confusa
dei perché e
dei gesti del giorno.
Passavo ore ad
occhi aperti
e non era solo
il freddo fuori
ma il malessere
fisso - costante
della mia
insolita condizione.
Il mio pane
solo una carezza
in un momento
di giusta intesa.
Il bisogno
d’amore era sangue
e battito
congiunti per poter vivere
cosicché non cercavo il pensiero.
|