Avrei voluto scegliere
il giusto momento
tra me e te
per lasciare che la mia mano
lasciasse la tua
Avrei voluto darti il mio fiato
per aggiungere un altro respiro
al tuo momento
Avrei voluto
che il mio tempo si fermasse
allo scadere del tuo attimo.
Concepire il passato nei frammenti colorati che nell’insieme riunivano il nostro esistere è riassorbire il denso calore del contatto al di fuori del tuo e del mio fiato
che nell’insieme erano inizio e fine di un unico sentire.
Il sentire serpeggia tra le pietre
s’intreccia con le foglie
vibra nell’aria e nella luce
si fa parola.
Un petalo sfiora il gesto
l’occhio comprende
così diviso
il corpo è spazio aperto –
lo spirito serpeggia tra le vene. |
Il tempo e lo spazio sono una fitta trama ove creare la scia del nostro presente.
La nostra illusione.
Oltre il soffio l’attimo è contemporaneo – eterno
solo la nuova Forma vaga
separata da noi da uno specchio magico.
Lo scandire del ritmo
si accende nei battiti
segna il movimento
la spinta a procedere.
Affannosa ricerca del segreto
di una vista astrale
del respiro che va e torna
a riempire la gabbia che ci opprime.
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