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Quel che resta del tempo
Dalla Prefazione di Aldo Forbice
in quarta di copertina
I particolari, la microstoria, talvolta colpiscono più
della narrazione dei grandi eventi. Daniela Quieti dimostra in queste “storie”
di dedicare molto spazio alla riflessione. Lo fa anche quando ricostruisce la
fantastica storia della “Madonna del fuoco”, dove svela i costumi e la cultura
di un’antica immigrazione in Abruzzo di contadini romagnoli o quando trascrive e
cerca di spiegare antichi detti popolari, la religiosità contadina e le storie
popolari antiche che si tramandavano di madre in figlia. E proprio questa
analisi antropologica dell’autrice della realtà sociale dell’Abruzzo che rende
questo libro di grande interesse, stimolante e, in alcune parti, veramente
affascinante. Lo stile giornalistico rende queste pagine veramente
straordinarie, coinvolgenti. E adesso non vi resta che leggere e verificare
perché, come osserva sempre Naipaul, “il compito di uno scrittore è di osservare
perché è proprio la chiarezza dell’osservazione che deve stare a cuore”. Anche
dei lettori.
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