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Nota alla recensione di Rosetta Mor
alla silloge
Inedita per vestigia
di Francesca Simonetti
Vittorio Riera
storico, saggista, critico e poeta
Cara Francesca,
davvero un bella recensione. Ne puoi essere legittimamente contenta. Studi del
genere ripagano di anni di ricerca poetica, di sacrifici anche. E poi è raro
leggere considerazioni così scritte. In genere, si assiste, sia nelle
presentazioni che nelle recensioni, a una sorta di prevaricazione da parte del critico sull'autore recensito o presentato. Il critico, vale a dire, approfitta
della situazione per dire come lui la pensa in fatto di estetica, di poesia, di
critica, dimenticando l'autore, perdendo di vista l'autore, per poi ricordarsene
alla fine, quando deve chiudere. Non così nella recensione apparsa su “Trribuna
Letteraria”, una rivista che conoscevo e che per qualche tempo mi veniva
spedita. Nella recensione vi sei tu, dalla prima all'ultima riga. L'autrice ha
lasciato parlare te attraverso citazioni tratte dalle varie liriche
sapientemente legate le une alle altre, come in un unico discorso, coerente,
significativo, convincente. Onesto, come onesta deve essere ogni qualsiasi
critica. E scusa se ho finito col fare una recensione della recensione. Ma erano
le cose che volevo comunicarti. Ciao e complimenti. Di cuore.
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