| |
Radiografia del quartiere Vanchiglia-Vanchiglietta
ottant'anni fa
Com'era dura la vita nel 1898 in un borgo di Torino
operaia
Salvatore Rotondo
«Il presente contiene tutto il
passato...» Citando Gramsci, Luigi
Tribaudino presenta una ricerca storica sul.quartiere Vanchiglia
nell'anno 1898. Perché proprio il '98? .È
l'anno dell'Esposizione Generale Italiana – risponde
l'autore –: l'anno in cui
I'industria decolla. Sta per nascere la Fiat. Ci sono i primi scioperi e con
questi la violenta repressione che porterà all'arresto di
migliaia di persone in tutta Italia. È
l'anno in cui nascono i tram elettrici. L'anno, insomma,
che fa da spartiacque tra il vecchio e il nuovo.
Il.nuovo è sotto gli
occhi di tutti, oggi. Sul .vecchio
Tribaudino, che è sempre stato appassionato dells storia
torinese, meno recente, si è
soffermato per richiamare l'attenzione degli abitanti della Vanchiglia,
della Vanchiglietta e di Regio Parco su quelle
curiosità, su quelle notizie che
possono anche aiutare a capire i perché
di una culture cittadina o di uno sviluppo demografico.
«Il titolo del mio lavoro –. ci
tiene a precisare – è stimolo per
una ricerca storica sul quartiere": infattt distribuendo lo stampato nelle
scuole a rivolgendomi dunque soprattutto ai giovant ho
inteso stimolarli a rifinire e completare questa ricerca in un mosaico più
complessivo di tutta la storia tortnese di cui io ho
voluto offrire soltanto un piccolo tassello.
Interessante, ad esempio,
scoprire che Vanchiglietta nel '98 consisteva
soltanto in alcuni poderi rurali oltre la via
Circonvallazione (attualmenta corso Tortona). Oppure
ricordare che il Borgo Vanchiglia
«viene considerato l'antenato di Torino in quanto il suo territorio
corrispondeva alla primitiva Taurasia, abitata da quelle popolazioni di origine
celtica ligure che si erano insediate a sud della Dora, nell'area attualmente
delimitata dai corsi San Maurizio e Regina Margherita. Tra l'attuale via Bava e
il Po si stendeva la malfamata "contrada del Moschino" formata da baracche e
casupole abitate da pescatori, mendicanti, ladri e
delinquenti. Tutta la zona era un deposito di immondizia, resa paludosa
dall'acqua stagnante che proveniva dagli scarichi cittadini e solo a metà
Ottocento se ne iniziò il risanamento, vista la sua vicinanza alla parte
centrale della città».
Un dato sulle indutrie di Torino: «Da un'indagine condotta
dal Comune di Torino nel 1862 risulta che solo 20 erano le fabbriche con più di
10 operai e di queste solo due si avvicinavano ai 100 dipendenti. Una era la
fabbrica dei "Colla", situata in zona Vanchiglia. Negli anni intorno al 1898 la
copnsistenza si era così modificata: 115 stabilimenti meccanici e chimici
(10.336 operai); 24 stabilimenti
alimentari (703); 72 stabilimenti tessili
(4505); 184 industrie diverse (6441). Mediamente l'orario di lavoro era di oltre
10 ore giornaliere, con una punta di 14 ore aill'Arsenale
Militare, e di 12 ore di media nelle piccole fabbriche.
Le paghe giornaliere variavano dalle 20 lire di un professore,
alle 4 di ferrovieri e tipografi, alle 3 di un muratore o di un tessitore, alle
2,50 di un manovale, alle 0,50 dei giovani dai 12 ai 16 anni, alle 0,50 delle
donne aiutanti. I prezzi: un chilo di pane 0,35 lire, un etto di burro 0,30, un
litro di latte 0,30, un chilo di pasta, di riso e di legna, rispettivamente
0,50, 0,40 e 0,35. Un alloggio di due camere senza servizi non costava meno di
15 lire mensili.»
Nel 1898 non risulta che ci
fossero nel quartiere scuole elementari: esisteva, in compenso,
un ospedale, quello delle "Istituzioni israelitiche di Beneficienza" in piazza
Santa Giulia 12 e due chiese: Santa Giulia e San Martiniano.
Antonelli, l'architetto, contribuì al risanamento del
quartiere Vanchiglia: tra le case che costruì sono da ricordare la famosa
"fetta di polenta" in corso San Maurizio angolo via Giulia di Barolo, nota per
le sue microdimensioni e per aver avuto come inquilino Nicolò Tommaseo, e la
casa di corso San Maurizio angolo via Vanchiglia "con le sette arcate dei suoi
portici nota per aver ospitato nelle sue soffitte Francesco Crispi".
Distribuito nelle scuole lo stampato potrebbe essere
riprodotto in più copie anche per quegli abitanti del quartiere o, comunque, per
quei cittadini che nefacessero richiesta. Per questo occorrerebbe però da parte
della Circoscrizione "Vanchiglia-Vanchiglietta" uno stanziamento che certamente
l'iniziativa meriterebbe.
da: Stampa Sera, giovedì 8 maggio 1980.
| |
 |
autore |
|