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Ferruccio Gard
Emozioni Cromatiche
Palazzo del Monte, Padova
30 maggio – 2 luglio 2006
Una pioggia battente, tuoni e qualche lampo, hanno accompagnato
l'inaugurazione della mostra di Ferruccio Gard a Palazzo del Monte di Pietà, ma
il brutto tempo non ha scoraggiato i molti amici e gli estimatori delle opere di
questo artista--giornalista.
Festeggia così trentacinque anni di pittura con l’antologica che
ripercorre la sua vita artistica. Sessanta le opere esposte che vanno dagli anni
settanta a oggi. Un corposo catalogo ci racconta esattamente com’è stata la
storia artistica di questo simpatico giornalista. Perché Gard, da molti anni, è
la voce dell’arte di RAI TRE. Con garbo, signorilità e competenza ci offre le
mostre più importanti nel nostro territorio e non solo. Ma Gard è anche il
calciatore che si offre per le partite di pallone a scopo benefico, e lo
scrittore ironico di “Acqua gialla a Venezia”. Ma è soprattutto l’artista
astratto per eccellenza. Credo, con convinzione, che egli provi “emozioni” forti
di fronte alla tela che poi colora, e quindi è un po’ riduttivo dire solo
pittura astratta. Quella di Gard è altro. Della sua pittura, che esplode negli
anni sessanta, hanno parlato critici famosi e competenti. Nulla si dirà di più,
in queste note, che non sia già stato detto da altri con maggior competenza.
E’ considerato un maestro del colore e fra gli esponenti più
importanti del nuovo astrattismo. Torinese di nascita, ma veneziano di adozione,
deve la sua spinta verso il neo costruttivismo e la pittura cinetica
all’incontro con il critico Giuseppe Marchiori che nel 1946 è il fondatore del
Fronte Nuovo delle Arti a cui poi faranno capo anche Guttuso,, Vedova,
Santomaso, Birolli, Turcato e altri. Le sue ricerche negli anni ottanta
proseguono sulla psicologia della percezione visiva e la teoria della forma.
Rapporti tra luce, spazio e cromatismo sono la strada per approdare
all’astrattismo della nuova geometria e poi a una pittura astratto informale,
negli anni novanta. La ricerca cromatica, l’astrattismo, l’informale legate allo
spazialismo con frammenti sparsi sulla tela. Non si contano le numerose mostre
alle quali ha partecipato tra collettive e personali in tutto il mondo. Dunque
per la nostra città questa esposizione di Ferruccio Gard è di grande prestigio.
Dice, l’artista, che “nei suoi lavori è presente l’assente (l’uomo) ed è
visibile l’invisibile ( i sentimenti)”. L’importante ricerca cromatica che egli
conduce è per arrivare alla creazione di un nuovo colore. Sicuramente ci
riuscirà.
La sensazione che si riceve guardando i suoi lavori è di essere
di fronte a collage, mentre sono figure sovrapposte create con il pennello in
una continua ricerca cromatica. Ricorda, Gard, che l’arte astratta è fatta di
passione, tormento, sofferenza, devozione e felicità.
Ma la visita a questa mostra, credo, dia soprattutto felicità.
(in: Padova e il suo territorio, nr. 122,
2006)
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