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Irmelin Slotfeldt Papafava
La forma della città
Padova, Reggia Carraresi
1-9 ottobre 2007
Irmelin Slotfeldt Papafava, non
può nascondere la sua origine nordica. L’accento ancora velato da una forte
cadenza straniera, il modo dolce di porgersi, fanno di questa gentile signora,
una piacevole commistione di stile e signorilità. Si è perfettamente integrata
nella nostra città e lo hanno dimostrato i molti amici e, non solo, presenti
all’inaugurazione della sua mostra nella Reggia Carrarese appena restaurata, che
è il cuore di Padova, dove anche i frammenti degli affreschi del Guariento hanno
ascoltato le parole di Oddone Longo, Presidente dell’Accademia, di Giuliano
Lenci, per l’Amministrazione Comunale e di Sergia Iessi che ha presentato la
mostra.
Titolo emblematico “La forma della
città”, anche perché i grandi lavori dell’artista, lasciano stupito lo
spettatore. La città è anche il luogo di aggregazione umana per eccellenza, ma
la città può anche essere murata, può sorgere vicino all’acqua, ed ecco la città
aperta, La finestra con vista sulla città dove una stanza buia si
spalanca su torri e piramidi chiare.
Il fatto che l’esposizione si sia tenuta
all’esterno, sulla Loggia, con la luce naturale, con il riverbero che al
tramonto ha cambiato il tono dei colori ai dipinti, ha reso questa mostra
irreale.
E’ un grande cambiamento artistico quello
che Irmelin Slotfeldt ci ha proposto; anche se alcuni pezzi erano già stati
esposti al Museo del Santo. E’ difficile per lei parlare dei suoi quadri,
giustamente, dice, parlano da soli.
E’ una ricerca della città la sua: quello
che succede di giorno, ma anche di notte, Mentre la città dorme,
dipinto dai forti toni blu dove spiccano voli di grandi carte colorate di
celeste e giallo, ma che potrebbero essere anche fantasmi, oppure fogli con
poesie scritte e buttate al vento. Che dire di questa sua città ideale
praticamente senza finestre, oppure con un piccolo arco da cui sfugge una luce
bianco-gialla o mentre La città dorme e qualcuno veglia. Ma anche la
Città antica giocata sui toni dei rosa teneri, dei gialli, verdi e marron
con un fondo tenebroso e scuro, ma con alle spalle un tramonto chiarissimo.
Questa città senza persone, questa città
scoperta da Irmelin Slotfeldt che noi amiamo, e che lei ci consegna, perché la
leggiamo nei suoi dipinti con un animo diverso.
Padova e il suo territorio, 130/2007
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