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Le "figure" di Marilla Battilana
in mostra a Ferrara
Accademia d’Arte Città di Ferrara
Galleria del Carbone
dal 23 settembre all’11 ottobre 2000
in: La Nuova Tribuna letteraria nr 60/2000
L'ultima antologica di Marilla
Battilana si è inaugurata sabato 23 settembre scorso nella "Galleria del
Carbone" di Ferrara. La mostra - aperta fino
all'11 ottobre - è intitolata Figure
e raccoglie opere di notevole suggestione. La presentazione, curata
con particolare attenzione dai galleristi
Lucia
e
Paolo Volta,
ha avuto un percorso in cui all'opera
erano accostati brevi testi poetici o letterari della stessa artista, letti con
garbo e partecipazione da una giovane voce recitante. E' stato un modo diverso e
accattivante per entrare nel vivo delle opere stesse.
Parlando di poesia non vogliamo tacere
il più recente approdo di Marilla, quello della poesia visiva che da tempo la
vede appassionata e a volte ironica interprete e per la quale ha avuto
riconoscimenti in varie occasioni. Una vena sperimentativa da lei
particolarmente sentita, un'altra sua espressione artistica. I primi lavori che
segnano il percorso della mostra, voluto come itinerario storico logico, sono
schizzi, disegni bellissimi dove il segno scorre liquido senza incertezze e con
freschezza. Da questi è nata successivamente
una cartella di litografie dal titolo
Cantiere. Dal realismo
iniziale dei muratori e del piccolo olio
Gli sterratori del '59, ecco un passaggio veloce
all'espressionismo con Studio di uomo seduto,
Il poeta e la Zingara dalle grandi mani. Libertà
interpretativa c'è ne La scozzese dove la gonna verde con riflessi gialli
cattura lo sguardo. La ritroviamo nel Nudo serpentinato e nel grande
Nudo dall'orecchino, in cui l'ornamento è un vero monile appeso che fa da
pendant a uno scherzoso ricciolo nero dipinto. Ancora la stessa libertà, ma
più intimista, la scopriamo nella Signora inglese dai toni leggeri
azzurri e verdi appena accennati nei capelli raccolti, dove il lungo collo è
accarezzato da un pizzo blu.
La lezione dei maestri - da Ensor,
Modigliani, Soutine, ai moderni Bacon e Baj - la
notiamo fortemente in una versione che però è sempre soggettiva. Artista
completa e dalle molte sfaccettature, nata come scrittrice e poeta, e che
dentro di sé aveva già anima di pittore.
in: ***
Questa antologica di
Manila
Battilana dal titolo
Figure
raccoglie opere per le quali fare
un percorso ragionato in poche righe non è possibile. Non possiamo tacere gli
schizzi a china del 1958, dai quali è nata più tardi una cartella di
litografie intitolata Cantiere.
Disegni bellissimi dove il segno
scorre liquido senza incertezze, con freschezza. Dal realismo iniziale di
questi muratori e del piccolo olio
Gli
sterratori,
del `59, ecco un passaggio veloce
all'espressionismo con Studio di
uomo
seduto,
con
Il
poeta
e ancora con la Zingara
dalle grandi mani. Libertà di
interpretazione c'è ne La scozzese,
dove la gonna verde e gialla
cattura lo sguardo. La ritroviamo anche nel
Nudo
serpentinato
e nel grande
Nudo
dall'orecchino,
in cui l'ornamento è
materialmente attaccato a fare da scherzoso pendant
a un
ricciolo nero dipinto.
Ancora la stessa libertà, ma più intimista, scopriamo nella
Signora inglese
dai toni leggeri azzurri e verdi
appena accennati nei capelli raccolti e dove il lungo collo è accarezzato da
un pizzo blu. La lezione dei maestri – da Ensor, Modigliani, Soutine, ai
moderni Bacon e Baj – si intravede in una versione sempre personale.
Vogliamo ricordare anche il più
recente approdo di Marilla, ossia quella poesia visiva che, dopo l'esperienza
astrattista (1963-1968)
qui non presentata, è stata una
vena sperimentativa da lei particolarmente sentita e che ha avuto
riconoscimenti in varie occasioni. Artista completa e dalle molte
sfaccettature quindi, nata forse come scrittrice e poeta, si è
lasciata affascinare dal disegno che
era comunque dentro di lei.
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autore |
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