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Quell'instancabile oggetto del desiderio
L’immaginario del seno femminile nella
fotografia d’autore
23 settembre-25
ottobre 2009
Padova, Centro Culturale Altinate San Gaetano
E’ in
omaggio alla donna, dice l’oncologo Umberto Veronesi,
a proposito della mostra padovana curata da Alfonso Pluchinotta, senologo,
chirurgo, ma anche poeta.
Ci lavorava
da molto tempo, dal 1997. E questa mostra che si è aperta il ventitre settembre
al Centro Culturale San Gaetano, è un successo personale del curatore. Le
fotografie esposte sono un invito, non tanto nascosto, a utilizzare l’arte per
far sì che le donne, se ancora non l’hanno capito, devono “volersi bene”. La
prevenzione, le indagini, il valore che il seno ha, e quindi la salute di
quell’oggetto del desiderio.
Che non è
solo tale, ma è frutto anche di un blocco mentale, di una cosa ancora proibita.
La rassegna è una raccolta di opere eccezionali. Foto dell’archivio fotografico
dei fratelli Alinari, dei musei e di gallerie. Una mostra, dunque, di
fotografie d’autore e la conferma che le donne vedono se stesse in maniera
differente da come le vedono gli uomini. Utilizzare le fotografie delle
fotografe, che non sono molte, è un modo per avere la conferma di quanto detto.
Ma per la verità anche i fotografi riescono a rendere questo “oggetto”, al quale
più di tanto non serve dare importanza, surreale e, in alcuni casi, spiritoso e
ironico.
Le opere
sono rigorosamente in bianco e nero, suggestive nella maggior parte, tranne una
bellissima “Marilyn” a colori, di Bert Stern, che la ritrae con un sorriso
dolce, mentre si copre il seno con rose di tessuto. Affrontare l’argomento e
collocare il seno metaforicamente tra le mani dei fotografi, non è facile.
Artiste,
dunque, come Rosalind Salomon, che ci racconta come il latte diventa forza per
far rinascere, mentre Matuska ritrae l’ombra di una mano che copre il seno
assente di una donna che il cancro ha impietosamente colpito. Ancora un’altra
fotografa, Marta Maria Perez Bravo che ci propone una donna col volto coperto,
ma che mostra un torace con i seni emblematicamente ricoperti di spine.
A fronte
delle poche fotografe citate, non possiamo dimenticare le fotografie di Mario
Giacomelli che ci offre un emozionante Ritratto di un sogno, e Bill
Brandt che ci propone lo studio di un nudo, dove il seno, soggetto principale, è
contenuto dalle braccia conserte. Masao Yamamoto che, nato pittore, fa della
fotografia un connubio tra foto e arte pittorica, ci mostra una mano maschile
che si appoggia sul seno destro con in mano un fiore. Jan Saudek ci propone un
richiamo sull’importanza dell’allattamento: una mano preme sul seno, affinché il
latte sgorghi copioso. E per continuare sull’argomento succitato, anche la foto
di Leo Matiz ci ricorda come il latte sia a volte il primo e il solo alimento
dei poveri di ogni luogo. Qui un bambino, già grandicello, è addormentato sul
seno della madre.
Il lungo cammino meditato tra le opere della mostra, che non tutte era possibile
citare, lo concluderemo con la foto dell’Anonimo che ci consegna un nudo
sdraiato sul letto, con un seno a disposizione di uno scorpione, che minaccioso,
si avvicina. E’ il male che tenta di colpire, ma vi è anche la possibilità di
salvarsi, se si fa in tempo.
Padova e il suo territorio, 141/2009
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