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Rassegna dell'Associazione Lunablù
Rubano, Auditorium dell'Assunta, 2-0 aprile 2005
L'Associazione "Lunablù", nata a Rubano nel 2002 con l'intento di promuovere
pittori, scultori, grafici, fotografi, poeti e scrittori, proponendo
mostre e incontri culturali, ha presentato una nuova collettiva di artisti,
tutti con una storia personale di passione per l'arte. Chi più chi meno, ha un
curriculum di spessore ed una ragguardevole "militanza", nel senso che ognuno ha
già partecipato a mostre ed esposizioni anche di livello. La manifestazione
premia la tenacia e l'indubbia singola capacità sia delle artiste, qui in
prevalenza, sia degli artisti. Durante l'allestimento ho potuto constatare
l'impegno e la disponibilità di ognuno a collaborare fattivamente per la miglior
riuscita di questa rassegna. Entrando nel merito di ogni singolo artista mi
corre l'obbligo di osservare l'elenco alfabetico che figura nell'invito.
Da tempo, rubando spazio al sonno, Alessandra Baretter si cimenta con
tecniche di difficoltà rilevante, la china e l'acquarello. Le sue piacevoli
opere di piccolo formato rappresentano la nostra città e non solo, ma anche
gradevoli particolari di vita quotidiana. Il suo spazio artistico è quello della
grafica tradizionale, nella quale si muove con ragguardevole impegno e
personalità. Mi piace definire Benedetta D'Amore la pittrice delle donne. O, meglio, della
natura nella quale le donne sono protagoniste. La sua particolarità è che incide
il sughero dipingendolo poi con colori accesi. Sono particolarmente interessanti
le figure femminili senza volto, dalcorpo morbido, con le braccia
prevalentemente protese verso l'alto, che spiccano frutti golosi da alberi
inverosimili o, in proiezione, che sembrano addirittura tratteggiare il senso
sublime della trascendenza. Vogliamo accennare agli ombrelli, ora gialli, ora
rossi e blu? Nella più diretta chiave di lettura, che rimane comunque la
presenza femminile quale filo conduttore primario, sono una piacevole variabile.
Lucio Lea si potrebbe definire un poeta potenziale. Nel senso che il suo
primo input pittorico gli viene dai versi di grandi poeti. E' una sua timida
confessione fattami durante l'allestimento. Gli credo appieno perchè una sua
opera titolata "Primavera è nell'aria e per li campi esulta..." è certamente
emblematica. I suoi dipinti tutti ad olio, tecnica che usa con maestria e
sapienza, hanno una predominanza di gialli solari, azzurri e blu di fondo. Sono
quasi un sogno. Leda Plos ha una spiccata predilezione per l'acquarello, ma lavora anche
usando tecniche diverse. Predilige i paesaggi veneziani, calli, campielli,
ponti, ma anche vedute legate a Padova, in particolare il suggestivo scorcio del
Prato della Valle. Buona la sua pittura d'immagine, dalle tonalità lievi, che
indicano una non comune delicatezza d'animo. Aldo Sciacca è paesaggista di solida esperienza, ama la montagna e si vede.
Perché i suoi lavori rispecchiano un sorprendente amore per la natura. Non c'è
solo il paesaggio dove la neve copre tutto, ma anche una ripa dl lago dal
tonalismo ben dosato, ed altri scenari con rapide pennellate cariche di
pigmento. Le nature morte, dove I fiori hanno colori squillanti, sono il giusto
tocco di un lungo percorso artistico. La tecnica del batik è personalissima espressione dei lavori che
Daniela
Signoretto ha appreso frequentando l'Istituto d'Arte Pietro Selvatico. Tecnica
inusuale, quella del batik, difficile da realizzare, ma di grande effetto. Anche
se cambiano i supporti, vetro o altro, l'atmosfera rarefatta rimane comunque
suggestiva. Per sottolineare la poliedricità di quest'artista voglio aggiunere
che frequentando la scuola di iconografia San Luca di Padova si
è specializzata
anche nell'impegnativa arte della icona russa, che tuttavia qui non appare.
La giovane artista Patrizia Tognon si presenta con un curriculum denso di
manifestazioni, primi premi e segnalazioni. Ha un forte carattere espressivo; le
sue opere, di grandi dimensioni, danno la misura di un notevole temperamento.
Porta con sè un sogno ricorrente che si rifà alle linee curve, come un
abbraccio, che accompagnano l'osservatore quasi per mano. Le troviamo nel
"Castello incantato", opera dal cromatismo suggestivo. Al contrario, nel dipinto
"Rosso e arancio, il richiamo" la violenza della composizione è accompagnata da
forti ed eccitanti colori. Così come nell'opera "Ricerco quel Blu profondilo".
Auguro a questi artisti un futuro ricco di soddisfazioni e riconoscimenti.
Perché se lo meritano.
(da: Padova e il suo territorio, nr. 114,
2005)
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