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Giuseppe Donolato
la luce, il silenzio
Alla Corte Benedettina di Correzzola
Le sale affrescate della Corte Benedettina di
Correzzola sono state vivacizzate dalle opere di Giuseppe Donolato. Appartengono
al ciclo Valzer d’aria e ai più recenti dipinti.
È un artista particolare Donolato, dal
carattere schivo, molto sincero ed altrettanto ombroso. La sua storia pittorica
praticamente va di pari passo con quella letteraria. Poeta sensibile ha
pubblicato liriche in diverse antologie. Ma La luce, il silenzio che dà
il
titolo alla sua ultima rassegna è degna di essere in parte citata:
“...ecco, una
luce farsi dentro, | dire sono, sono |
il poco che luccica d’eterno. | Forse il
brillio del sogno, | il fragore del riposo,
| o solo l’attesa attesa. | E
questa e la carezza di Dio”.
Non è facile definire
l’arte di Donolato,
perché si scava nel profondo, perché per lui
è difficile uscir fuori allo
scoperto, uscire dal bozzolo del suo io. Ha un dialogo speciale, personalissimo
con l’entità superiore, che tutto
guida e governa. E l’entità che emerge in
forma di luce, quasi un sinonimo di Dio.
Ha lasciato i nastri colorati, fluttuanti
sugli efebici corpi femminili, frutto di una stagione felice e proficua. Ha
lasciato anche i libri, Donolato, le cataste di libri franate, quasi un rifiuto
della cultura corrente, dove i fiammiferi che in queste opere bisogna cercare,
non riescono a distruggerli, quindi non riescono a cancellare del tutto la
cultura della quale, comunque, rimane figlio. Ed ora eccoci alla stagione nuova,
alle figure più attuali e “moderne”, non per questo meno romantiche, ma con un
racconto di favola che ha però un pizzico di reale che prima non c’era: i
ritratti, le scene della quotidianità,
l’infanzia. E la luce. Appare improvvisa
ad illuminare una stanza, la luce che entra dalla finestra aperta e che
costringe i giovani attori silenziosi a guardarla girandosi incantati. Il
silenzio appunto. Del cellulare spento per terra, delle vecchine che si
sussurrano cose, degli innamorati ai lati delta storia centrale che dialogano nel silenzio a soli
sguardi.
Belle queste opere di Donolato, piene di
colore, di fantasia, di luce, e naturalmente di amore per la vita.
(da: Padova e il suo territorio, nr. 98,
2002)
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