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Marilla Battilana
la signora del tranello diabolico
Potrebbe essere il titolo di un libro di Agatha Christie. Invece la
"Signora", che giallista non è, di queste cose
è un'esperta. Docente di
Letteratura inglese a Ca' Foscari e di Letteratura
anglo-americana all'Università di Padova, ha lasciato la
docenza per dedicarsi più specificamente alla scrittura
di ricerca. Marilla Battilana è stata a lungo negli Stati
Uniti per motivi di studio e ciò ha concorso ad
approfondire la sua conoscenza del mondo culturale americano. Da questa sua
esperienza sono scaturiti gli stimoli che l'hanno spinta
a produrre una serie di racconti, saggi e testi comunque legati alla analisi
specialistica. Racconti d'America e d'Italia, Viaggio a St. Louis,
Ombre bianche ombre rosse sono opere che appartengono a questo ciclo, nel
quale vengono in superficie fatti e situazioni storiche dell'America di oggi ma
anche di quella pionieristica. "Avvenne tutto al di là
del muro..." Il primo di questi libri comincia così,
ma è solo lo spunto per
un'avventura che la porterà lontano. Di quell'immenso
paese, gli Stati Uniti, che conosce così bene, perché
ne ha percorso le strade per motivi sia familiari che professionali, ne parla in
Ombre bianche ombre rosse (Racconti di prigionieri degli indiani
d'America). La muraglia di Gmünd, ristampato nel
2000 perché ampliato e aggiornato, è
un libro-diario che racconta invece di una sua vacanza in
Carinzia, ma che in qualche modo si riaggancia comunque all'America. Il
tramite è l'economista e poeta
Ezra Pound, di cui Marilla è una entusiasta ammiratrice e
seguace. Il poeta è stato ed è
tuttora, almeno in parte, personaggio contestato, non sufficientemente capito ed
a lungo emarginato dagli ambienti culturali del suo tempo, tant'è
che muore a Venezia nel 1972 tra l'indifferenza delle
istituzioni italiane e americane. A proposito di Pound si è
tenuto a Chieti nel gennaio scorso l'incontro "Rendi forti i vecchi sogni", al
quale hanno partecipato economisti, giuristi, poeti,
fotografi e la stessa Marilla
Battilana, che ha parlato a lungo facendo un raffronto
tra Dante e Pound. Accompagnava il convegno una mostra fotografica di Vittorugo
Contino, amico del poeta, che lo riprende in diversi
momenti, con Pasolini, in giro per Venezia, con la sua
ultima compagna Olga Rudge. Sono immagini piene di fascino che denotano la sua
grande solitudine.
Ma tornando a Marilla vorrei dire che è una personalità
con una sensibilità del tutto inusuale. Molto
equilibrata, parla con pacatezza, sorride poco, ma è
ironica nelle sue affermazioni e a volte stupisce con il
suo aplomb tutto inglese. Somiglia vagamente alla gentildonna di un suo dipinto
assai intimista, dai toni leggeri appena accennati e con un lungo collo
accarezzato da un pizzo blu.
L'avevo definita "artista completa e dalle molte sfaccettature, nata come
scrittrice e poeta e che dentro di
sé aveva già anima di pittore".
Confermo quella mia prima impressione suffragata oggi da una assidua
frequentazione. Ma chi è veramente questa Signora?
Definirne l'aspetto umano non è semplice perché
è riservata, ma nel contempo desiderosa di aprirsi con
persone alle quali le piacerebbe affidarsi, fosse anche per far solo chiacchiera
di salotto. Ha mani bianche ed affusolate che muove con
sapienza e misura. La stessa misura che ben identifica Marilla e ne rende
evidente il suo spessore culturale. Diverse le pubblicazioni di poesie, e vorrei
ricordare L'erba rompe le pietre (1960), Valore Zero Valore
(1968), Telefonare al boss (1979). Nella raccolta Occhiodiamante
(Sequenza lirico-filosofica in sei parti con avvio) appare evidente anche una
certa arguzia: "Ho visto una gatta | avere problemi
etici" . Ma non è un problema solo del felino di casa, ma
anche dell'intera famiglia umana.
L'aggancio con la poesia visiva a questo punto è
doveroso. Subito dopo l'esperienza che l'aveva vista
tracciare pittoricamente percorsi astratti, affronta questa nuova
sperimentazione così particolare e poco conosciuta ai
più, fondata sul segno linguistico mescolato all'immagine e a diversi
materiali come per esempio stoffa, spago, cartone, vetro; ma vi sono anche
citazioni. Marilla Battilana la sente in modo particolare e la interpreta in
maniera così speciale da meritare riconoscimenti in
diverse occasioni. Nella mostra (S)cripturae. Le scritture segrete: artiste
tra linguaggio e immagini, allestita a Padova in
Galleria Civica e che si colloca nel filone "Arte in Italia nel secondo
Novecento", è presente con opere di rilievo, assieme ad
artiste provenienti da diversi paesi del mondo. La rassegna è
promossa dalla Commissione Pari Opportunità in occasione
dell'otto marzo, che notoriamente è il mese dedicato alla
donna.
Torniamo alla sua esperienza pittorica, perché dal
disegno è stata sempre affascinata. La pittura
è la sua passione primaria, tant'è
che le esperienze nei diversi campi non l'hanno mai distolta più
di tanto da questo forte interesse. Si è formata
artisticamente a Venezia frequentando la Scuola Libera del Nudo dell'Accademia
sotto la guida di Gaspari e Santomaso. Ha condiviso idee ed esperienze tecniche
con gruppi di avanguardia, partecipando a numerose mostre. Ma com'è
il suo modo di dipingere? Ricercato, perché la lezione di
grandi maestri come Ensor, Soutine, Modigliani e Baj
l'hanno coinvolta inducendola a sperimentazioni continue, con risultati quasi
sempre notevoli. Passa dal realismo all'espressionismo, ha una libertà
interpretativa del tutto personale, a volte anche intimista.
Tutti i diversi modi di porsi nei confronti dell'arte, pittura, poesia
visiva e letteratura, nascono e convivono contemporaneamente dentro di lei,
perché è un'artista completa,
dalle molte sfaccettature e dalla personalità a volte
misteriosa.
A proposito: Il tranello diabolico
è un saggio sulle arti visive nella letteratura
americana.
(da: Padova e il suo territorio, nr. 91,
2001)
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