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Prefazione a
Fernanda Duso. Eclettici percorsi
Di
Fernanda Duso, artista, hanno già detto e si dirà ancora. Io
vorrei invece tracciare il profilo di un percorso d'arte sì, ma anche personale.
Ricordo di averla conosciuta
in occasione della
presentazione di una collettiva a
Legnago nel 1990. Avevo visto i suoi nudi, morbidi,
dal colore tenue e
dal contorno leggermente sfumato, Oggi i nudi sono ancora più morbidi. il colore
vaporoso ed il contorno "sfatto", come dice lei.
Parlare con la Duso e farsi raccontare di
sé, non è facile,
è molto schiva, ma al
tempo stesso anche determinata. Parla sempre a voce bassa,
misurando le parole, quasi cercando quelle giuste. Con l'andar del tempo si è
instaurato tra di noi un rapporto di reciprocità d'idee e d'intenti che ci ha
portato alla comunanza dell'oggi.
E' un'appassionata disegnatrice
e il suo
studio è la sua casa,
i quadri, i disegni, i bozzetti, gli appunti sono
sì ovunque,
ma collocati
con rigore
e stretta nieticolosità,
quasi come lo sono i
pinoli dentro alla pigna. Detto questo
con affetto e simpatia, posto che credo d'essere il suo
rovescio per quanto concerne la capacità di tenere in
ordine le cose.
Ma chi é
Fernanda Duso artista? Dopo aver frequentato il "mitico"
Istituto d'Arte Pietro Selvatico, completa la sua formazione alla scuola di
Saetti, dal quale impara tecniche ed uso del colore, restandone conquistata,
Dall'allora direttore dell'Accademia
Delogu, apprende la grande lezione della storia
dell'arte. Arte e scienza le incontra alla scuola di anatomia e concorrono alla
sua formazione, quasi specialistica, nel disegno anatomico che le servirà
più tardi
per i suoi nudi Nel
contempo é sempre attratta dai grandi
del simbolismo e della
metafisica.
Sono stati suoi riferimenti ideali i maestri del colore come
Renbrandt, Hartung, Paul Klee, Hans
Arp ed altri. Dipinge, segue la scuola d'incisione, si cimenta
in acqueforti e in
linoleumgrafia e con l'andar del tempo amplia di molto i suoi
orizzonti nei confronti dell'arte contemporanea, con particolare riferimento al
colore e alla percezione visiva. Nel 1971
prende l'abilitazione e comincia ad insegnare„ ma le
resta sempre dentro la passione per il nudo, che ancora oggi tratta con grande
puntiglio È del
1986 una personale di nudi ad acquerel!o. Successivamente
ne esporrà altri nel 1997 e nel 1999.
Parallelamente il suo percorso artistico continua
attraverso nuove esperienze, in particolare quella della trasparenza colorata
che. come dice lei
stessa, è per un'acquarellista
particolarmente interessante e allettante. Le opere recenti sono frutto delle
sue conoscenze di grafica, della teoria del colore, della percezione visiva, del
segno-scrittura come tessitura, della divisione dello spazio intesa alla
Santomaso, ma anche
con uno sguardo
a Biasi e a
Licata. Lavori, questi, suscettibili di varia
interpretazione, comunque singolari. Il colore ha un ruolo fondamentale,
come la trasparenza,
ottenuta con un sapiente gioco di sovrapposizioni ed intersecazioni
di segni, linee, ellissi quadrati.
Ma non dimentichiamo,
della Duso, che le esperienze artistiche sono anche rivolte ad altri
materiali, quali ad esempio la seta, che dipinge
in modo del tutto
personale, o i
ritratti che sente particolarmente.
In alcuni,
come quelli eseguiti
allo scultore Stefano
Baschierato, sono evidenti
agilità di segno ed una attenta ricerca psicologica del personaggio.
Eclettici
percorsi
dunque,
che questa rassegna ci propone sui
due temi
fondamentali che. Fernanda
Duso
ritiene
oggi i più significativi del suo cammino artistico: il
nudo
e le composizioni astratte.
Ed
lo sono
d'accordo,
è così.
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