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Marilla Battilana
Dal realismo alla poesia visiva
Sono certa che la pittura sia la sua passione primaria e le diverse attività,
letterarie, poetiche e professionali, non l'hanno mai distolta da questo
grande amore che ha coltivato attraverso studi compiuti anche frequentando la
Scuola di Nudo all'Accademia di Venezia. Sono del 1958 i suoi nudi, dal segno
svelto e immediato, sensuali e dall'ardita composizione. Quasi contemporanea
la serie di chine dei lavoratori, bozzetti nei quali il tratto scorre liquido,
senza incertezze, e che serviranno per il piccolo olio su tela
Gli sterratori,
dal forte impatto realistico, il cui stile figurativo è
crocevia tra impressionismo ed espressionismo. Di questo periodo è Studio di
uomo seduto, che con la sua ferma pittoricità, il lampeggiare della luce sul
volto e sulle mani, rende evidente il transito alla corrente espressionista,
che ritorna periodicamente, come nella Cuccuma blu del 2001, quando hanno già
preso corpo altre
significative
esperienze, quelle ad esempio della poesia visiva. L'opera
Lettura del 1961 ci riporta ad un incanto
di colori liberi, di spazi dilatati, di sapiente ricerca cromatica.
Marilla Battilana, artista meditativa, ha elaborato consapevolmente e con
perizia la lezione dei grandi maestri della "nuova figurazione" come
l'eccentrico Ensor, l'inquieto e tormentato Soutine dalle tragiche immagini,
Modigliani che con Brancusi è stato interprete della forza espressiva e
ritmica della linea, fino ai più moderni Bacon dall'aggressiva carica
espressionistica e Baj con le sue opere sarcastiche e ironiche. II risultato di
questo periodo sfocia in lavori come l'Idolo, Nudo serpentinato e L'eclisse,
essenziali, volutamente ricercati. È così che la Battilana giunge a dipingere
la
Cattedrale,
dopo un lungo studio e un'accurata analisi sulla Basilica di San Marco, e allo
scorcio ardito della
Casa di borgata
e al Ritratto con
spilla.
E c'è la serie delle spirali e delle lettere a Paolo, forse un amore segreto,
quello della "gioia", delle "spine", e della "lettera a P". Ci arriva
attraverso lo sviluppo di un percorso poetico datato 1960. È invece del '61
una china informale, dal titolo Attrazione, che ho "adottato" per un manifesto
della Commissione Pari Opportunità in occasione della Festa della Donna del
2001. Nel '68 esce la pubblicazione
Valore zero Valore
che raccoglie le più significative sperimentazioni, di cui ricordiamo qui
La rete,
un intreccio di frasi poetiche intersecate tra loro,
veicolazione verso una forma di poesia visiva più sostanziale. In Storia
dell'Arté
Italiana
del '900
Giorgio Di Genova dice: "...dopo esperienze di pittura approda alla Poesia
Visiva, in cui abbina
lettering
e
simboli segnaletici da lei stessa disegnati...". E più oltre
continua affermando che proprio le sfrangiate taches
del suo segno-pattern vengono assimilate
alla scrittura che è simbolico informale. A questo
discorso va associato un originale diagramma dal
curioso titolo
Vicenda
amorosa
n° 53414/1
e il ciclo
delle lettere del 1968: Lettera incrinata, Lettera
con rottura, Lettera
con
frattura.
Una dimensione
che ci fa ricordare come le scritture segrete, a
volte anche inquietanti, siano un momento di indagine
interiore, lettere scritte ma non mai spedite.
Di quegli anni è anche il gruppo di immagini,
costruite con trasferibili, il cui motivo logoiconico
è il telefono
(Yo, el Rey)
mezzo di comunicazione
sentimentale ed emotivo come in Pausa oppure in
Idillio.
Il periodo americano (1971-1973) la vede soggiornare per studio negli Stati
Uniti. La sua poesia visiva assume altre connotazioni, quelle "topografiche"
del
You
Are
Here
oppure del Go/Stop/Wait. Sono lavori semplici, ma di grande efficacia e
originalità tematica. Più sofisticato
Negro
problem,
giocato sulla bivalenza semantica del termine inglese
Do
not
bend
(Non piegare-Non piegatevi).
Chiaramente non si può raccontare tutto della
vita
artistica di Marilla Battilana, e quindi mi limiterò a metter mano qua e là,
tracciandone un escursus il più possibile mirato e significativo sui momenti
cardine. Emblematica l'opera Racconto, presentata alla trentennale mestrina di
"Dialettica delle Tendenze", costruita su una busta
postale ceralaccata, ricevuta per caso, e sulla quale l'artista "inventa" una
storia.
Profilo in rosso e
La lettera scarlatta, sono due tra i più mportanti lavori del '99 presentati
in occasione della collettiva
(S)cripturae
tenutasi in Galleria Civica a Padova nel 2001. Scritture segrete, dunque,
titolo insolito ma non sempre misterioso.
Per ciò che concerne il suo cammino artistico Marilla Battilana lo giudica
affatto esaurito, quindi
suscettibile di ulteriori ricerche e perfettibilità.
Su questo, ne sono certa, avremo modo di riconfrontarci, anche perché uno tra
gli ultimi lavori,
L'origine della
luce, è emozionante, tecnicamente ricercato, idealmente suggestivo. Diverso,
in ogni caso, da tutto ciò che finora s'è visto. | |
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