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Tesori d'arte da restituire alla città
Padova, Sala della Carità
Un breve concerto eseguito da "La stagione Armonica" (Ensamble vocale e
strumentale) diretta dal Maestro Balestracci ha dato inizio alla presentazione
dei lavori di restauro per la Scuola della Carità. Lo sforzo economico in gran
parte viene sostenuto, come sempre, dalla generosità della Fondazione Cassa di
Risparmio alla quale si aggiunge la Provincia e il Comune di Padova, la
Parrocchia di San Francesco, proprietaria del bene. Intervengono anche la
Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico del
Veneto, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesagio del Veneto
Orientale, la Diocesi, la Camera di Commercio e
l'Archivio di Stato di Padova, i Lions Club di Padova e Abano Terme. Agli
interventi delle Autorità presenti sono seguite le relazioni tecniche del
Soprintendente per il Patrimonio Storico e Artistico, Professoressa Anna Maria
Spiazzi, storica dell'arte, e dell'Architetto Antonio Tombola responsabile del
Progetto di Restauro.
Da oltre settant'anni il ripristino di questo gioiello, dove aveva sede la
Confraternita della Carità, che aveva il compito di amministrare lasciti e altre
risorse destinati a soccorrere i poveri e gli infermi della città, aspettava di
essere avviato anche per riportare all'antico splendore i
tredici affreschi eseguiti nel 1579 da Dario Varotari. Fortunatamente con il
mese di ottobre sono partiti i lavori che prevedono il consolidamento delle
capriate in legno, dei solai, delle murature e dei pilastri, il rifacimento del
tetto, il restauro del portico interno, la realizzazione di un nuovo pavimento in legno ed ulteriori lavori per strutture
di vari servizi in previsione della futura destinazione di un percorso museale
del prestigioso edificio. Il tempo necessario per concludere questa prima
importante fase dei lavori, è previsto in 270 giorni. Successivamente sarà
avviato il restauro del soffitto ligneo e quindi si potrà iniziare
l'importantissimo recupero del prezioso ciclo di affreschi sulla vita di Maria e
Gioacchino dipinti dal Varotari nella seconda metà del XVI secolo.
Congiuntamente avrà inizio l'opera di salvataggio dall'oblio e dal degrado dei
documenti dell'Archivio della Scuola. Questo intervento, che riporterà alla luce
una parte della vita padovana fin'ora poco conosciuta, sarà anche opera dei
Lions Club di Padova e Abano.
La Scuola della Carità verrà inserita nell'itinerario museale turistico e
culturale legato alla realizzazione del Museo di Storia della Medicina e della
Salute, che sarà realizzato nell'ex Ospedale Grande di San Francesco, la cui
opera di ripristino dall'abbandono in cui era finito, è già avviata nel progetto
di riqualificazione di "Contrada San Francesco", nel centro storico di Padova.
La costruzione di questo Ospedale, come è noto, risale agli inizi del
Quattrocento e fu voluta dai coniugi Baldo Bonafari e Sibilla de Cetto che
destinarono la maggior parte del loro patrimonio, in questa grande attività
caritatevole a favore dei poveri e degli ammalati della città. Il complesso
comprendeva, infatti, oltre all'Ospedale, anche la Chiesa di San Francesco e il
Convento per i religiosi che dovevano accudire gli ammalati.
(da: Padova e il suo territorio, nr. 118,
2005)
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