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Prefazione a
Diciotto quartine
Dino Manzelli
E' un vero godimento leggere queste quartine in rima: una soltanto
parzialmente la esclude.
Sono argomenti deliziosi, quasi leziosi. Sembra di
essere introdotti in una attuale rivisitazione della poesia
sei-settecentesca, con echi delle ariette del Chiabrera e del Metastasio, del
"melo" più classico e immaginifico. Il poeta Zanon centra in pieno due
obiettivi: farci rivivere i ricordi dei nostri anni più belli, più giovani, e
dimostrare, qualora ce ne fosse stato bisogno, che ogni tecnica può essere
piegata al suo estro ed immaginazione. Direi che una raccolta di versi del
tutto preziosa, con ritmi di minuetto cari a principi e mecenati per
trascorrere le loro serate nei teatrini di corte, dove le tragedie più fosche
venivano filtrate da ciprie e belletti.
Un Maurizio Zanon, insomma, che ancora una volta ha voluto
farci omaggio di un dono raro, da tenere ben stretto.
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autore |
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